L’amara ammissione del generale Syrskyi. “Il Contesto” intervista Gaiani

Le forze armate ucraine hanno riconquistato parte dei quartieri settentrionali di Kupyansk. Secondo il presidente Zelensky, recatosi di persona sul posto per incontrare il comando del Gruppo Tattico Kupyansk e farsi immortalare dalle telecamere, la manovra avrebbe intrappolato circa 200 soldati russi.
Le immagini diffuse da Kiev, di cui i russi contestano l’autenticità, risultano pienamente funzionali alla strategia comunicativa di Zelensky, perché gli consentono di rivendicare un successo di rilievo che rallenta oggettivamente le operazioni russe nell’oblast’ di Kharkiv. Nonché di mettere in imbarazzo il Cremlino, che solo pochi giorni prima aveva proclamato l’imminente conquista di Kupyansk-Vozlovyi.
Nei settori di Donec’k e Zaporižžja, invece, le forze armate russe continuano ad avanzare soprattutto nelle aree attorno a Sivers’k e Kostantynivka, portando parallelamente avanti operazioni di rastrellamento a Myrnohrad, dove sono rimasti intrappolati centinaia di soldati ucraini. Il Capo di Stato Maggiore delle forze armate ucraine Oleksandr Syrskyi, ha confermato che «la situazione operativa rimane difficile.
Il nemico sta conducendo azioni offensive praticamente lungo l’intera linea di contatto». Syrsky ha aggiunto che le forze ucraine “contengono la pressione” e portano avanti una strategia di “difesa attiva”. Il presidente Trump, dal canto suo, ha dichiarato che «siamo più vicini alla pace di quanto non lo siamo mai stati prima», e aggiunto che l’Ucraina «ha già perso il territorio. Il territorio è perduto. Ma per quanto riguarda la garanzia di sicurezza, stiamo lavorando con l’Europa.
Non vogliamo che ricominci una guerra». Il «Guardian», tuttavia, ha osservato che «sebbene le discussioni siano state descritte come costruttive in particolare riguardo alle future garanzie di sicurezza mediate dagli Stati Uniti per l’Ucraina, sembra che le due parti siano piuttosto lontane da un accordo di pace globale».
Zelensky, riporta «Bloomberg», ha invece dichiarato di «avere un accordo con gli Stati Uniti per rendere legalmente vincolanti le garanzie di sicurezza tramite un voto al Congresso, come parte di un accordo per porre fine alla guerra russa».
Ne parliamo assieme a Gianandrea Gaiani, giornalista, saggista e direttore della rivista «Analisi Difesa».
Intervista realizzata il 16 dicembre.
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