Le forze armate russe avanzano. Il Contesto intervista Gaiani

A novembre, riferisce l’Institute for Study of War (Isw), le forze armate russe hanno conquistato 701 km2 di territorio, realizzando il progresso mensile più ragguardevole di tutto il 2025 e di poco inferiore alla superficie totale conquistata nell’arco del 2024.
Il settore in cui si registrano avanzamenti più contenuti è quello di Donec’k, dove l’inerzia presa dai combattimenti suggerisce tuttavia che nelle prossime settimane si verificheranno gli sviluppi più rilevanti. L’alto comando militare di Mosca ha annunciato la caduta di Pokrovsk e Kupyansk, e messo nel mirino le piazzeforti di Lyman, Seversk e Kostantynivka per aprirsi la strada verso l’ultima linea di difesa altamente fortificata che va da Slovyansk a Kramatorsk.
La penetrazione russa si è invece rivelata molto più consistente negli oblast’ di Zaporižžja e Dnipropetrovs’k, con la conquista agevolata dall’assenza di fortificazioni significative, ma progressi di rilievo sono stati conseguiti anche nel settore di Kharkiv, con l’espugnazione di Vovčansk.
Gli ucraini, invece, hanno preso di mira con droni sia aerei che marini alcune petroliere russe nelle acque del Mar Nero e perfino in prossimità delle coste del Senegal. Putin ha reagito in maniera molto sbrigativa, specificando che queste azioni incoraggiano la Russia a privare l’Ucraina dello sbocco al mare.
Il presidente Trump, intanto, ha dichiarato che, stando alle impressioni avute da Steve Witkoff e Jared Kushner durante il loro recentissimo vertice a Mosca, il presidente Putin vorrebbe porre fine alla guerra e «tornare a vivere una vita più normale, a fare affari con gli Stati Uniti».
Ne parliamo assieme a Gianandrea Gaiani, giornalista, saggista e direttore della rivista «Analisi Difesa».
Intervista realizzata il mattino del 5 dicembre.
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