I russi avanzano oltre Sudzha, ucraini imbottigliati sul confine – AGGIORNATO

(aggiornato alle ore 23,55)
Le forze russe del Raggruppamento Nord continuano ad avanzare verso il confine ucraino dopo aver ripreso il controllo di Sudzha e di diversi villaggi tra la cittadina e la frontiera nella regione di Kursk. I russi hanno liberato nelle ultime ore Zaoleshenka e l’insediamento di Goncharovka mentre tutti i quartieri di Sudzha sono stati ripuliti dalle ultime sacche di resistenza.
Fonti russe hanno rivendicato anche la liberazione di Podol Podol (immediatamente a sud di Sudzha), Rubanshchina (a ovest di Sudzha) e Molovoi (a sud di Sudzha) mentre le forze di Mosca avrebbero raggiunto Oleshnya, a sud-ovest di Sudzha sul confine russo-ucraino,
Il comandante russo del settore, il maggiore generale Apti Alaudinov, ha affermato il 12 marzo che le forze russe hanno liberato Sudzha e stanno attaccando gli insediamenti rimanenti lungo il confine internazionale. Le forze armate russe hanno reso noto di aver preso il controllo nell’ultima settimana di 28 centri abitati della regione russa di Kursk e del villaggio di Novenkoe, nella regione ucraina di Sumy.
I blogger russi riferiscono anche di tentativi falliti degli ucraini di sfiondare l’accerchiamento che i russi hanno attuato occupando una porzione del territorio di Sumy alle spalle del saliente ucraino a Kursk.
Il ministero della Difesa russo ha riferito che nelle scorse ore le forze di Mosca hanno respinto un contrattacco nella regione russa del Kursk e attaccato le truppe di Kiev nella regione ucraina di Sumy. Una fonte militare russa ha riferito all’agenzia Tass che i soldati ucraini “stanno subendo pesanti perdite nei loro tentativi di evacuare equipaggiamento Nato danneggiato nei pressi di Sudzha, nella regione del Kursk, su ordine dei loro comandanti militari”.
Secondo bloggers militari russi nella sacca vi sarebbero i resti della 61a brigata meccanizzata e di 4 brigate d’assalto aviotrasportate, cioè di fanteria leggera, (80a, 82a e 95a e 92°) dei reggimenti di “Aidar” e 225°.
Le stesse fonti riferiscono di una riturata caotica si con veicoli che a piedi verso Yunakovka sotto il tiro del fuoco russo: droni, bombe d’aereo e artiglieria. Un contesto tattico solo in parte visibile nella mappa dell’ISW qui sotto che sarebbe però già superata dagli eventi nel pomeriggio del 13 marzo.
Nel pomeriggio di oggi (in Italia) il presidente americano Donald Trump ha scritto in un post su Truth che “in questo momento, migliaia di truppe ucraine sono completamente circondate dai militari russi e in una posizione molto vulnerabile. Ho chiesto con forza al presidente Putin di risparmiare le loro vite. Sarebbe un massacro orribile, mai visto dai tempi della Seconda Guerra Mondiale. Che Dio li benedica!!”
“Per attuare efficacemente l’appello del Presidente degli Stati Uniti, e’ necessario un ordine da parte della leadership politico-militare dell’Ucraina alle sue unità militari: deporre le armi e arrendersi”, ha detto Putin parlando al Consiglio di sicurezza russo, secondo quanto riporta la Tass.
La situazione, ha ammesso Volodymyr Zelensky, “è molto difficile” per le truppe ucraine che occupano una piccola parte della regione russa. Il capo di stato maggiore russo Valery Gerasimov ha dichiarato che le truppe russe hanno finora riconquistato “oltre l’85%” dell’area inizialmente conquistata dall’esercito ucraino.
“Non c’è alcun rischio di accerchiamento delle nostre unità” nella regione di Kursk, ha assicurato il quartier generale dell’esercito ucraino su Facebook “I messaggi su un presunto accerchiamento sono creati dai russi” per “fare pressione sull’Ucraina e sui suoi partner”. Le forze ucraine “si sono raggruppate, si sono spostate in posizioni difensive più favorevoli e stanno portando a termine missioni” in quest’area, ha sostenuto lo stato maggiore, ammettendo la ritirata.
I blogger militari ucraini riconoscono la perdita di numeroso materiale militare occidentale in una campagna che dall’agosto 2024 darebbe costata alle forze di Kiev 65/70 mila morti e feriti e 7mila veicoli, cannoni, mezzi corazzati e sistemi di difesa accusando il comando e il generale Oleksandr Syrsky, capo delle forze armate ucraine, di mancanza di professionalità e di aver tardato troppo ad ordinare la ritirata.
Syrsky aveva dichiarato il 12 marzo di aver ordinato alle forze ucraine di ritirarsi da alcune posizioni non specificate all’interno del saliente di Kursk e di spostarsi su posizioni difensive più vantaggiose.
Nella regione di confine di Sumy gli ucraini starebbero evacuando otto villaggi vicino alla frontiera sui quali puntano i militari russi.L’obiettivo di Kiev sembra essere l’evacuazione innanzitutto di Yunakovskaya e Miropolskaya con il divieto alla popolazione di rimanere nelle loro case ad aspettare i russi.
Il governatore regionale Vladimir Artyukh afferma che l’esercito russo non ha ancora attraversato il confine e nessun centro abitato della regione di Sumy è sotto controllo russo. Affermazione smentita dal canale Telegram ucraino Deep State che riferito che le truppe di Mosca han no conquistato il villaggio di Novenkoye e stanno combattendo per espugnare Basovka.
Durante la visita alle truppe nella regione di Kursk, Putin aveva raccomandato al generale Valery Gerasimov, capo di stato maggiore delle forze armate russe, di estendere il controllo del territorio a una fascia di sicurzza nella regione di Sumy a protezione del confine.
I russi fanno sapere di aver rilevato che la maggior parte dei campi minati ucraini mirava a impedire la fuga del loro stesso personale e lamentano di aver trovato i corpi di molti civili uccisi nei territori liberati e accusano il nemico di crimini di guerra.
Nei territori liberati i militari russi e il personale del ministero delle emergenze stanno evacuando la popolazione che aveva vissuto sotto occupazione.
Secondo fonti raccolte dall’Institute for the Study of the war statunitense, le truppe ucraine mantenevano la mattina del 13 marzo il controllo in territorio russo solo dei villaggi di Oleshnya, Gogolevka (a nord-est di Oleshnya), Guyevo (a sud di Sudzha) e Gornal (a sud-ovest di Guyevo sul confine russo-ucraino).
I soldati ucraini stanno percorrendo decine di chilometri a piedi per uscire dalla regione di Kursk evitando le strade sotto il fuoco dei russi secondo quanto riferiscono fonti militari ucraine al Financial Times. Fonti che valutano come i problemi delle truppe ucraine siano iniziati molto prima dell’attuale sfondamento delle truppe russe. Il motivo era l’allungamento della testa di ponte, “era una posizione precaria e stava diventando sempre più difficile mantenerla”, ha detto un militare a FT.
Man mano che i russi sono penetrati nella regione di Sumy mettendo sotto tiro costante l’unica strada che collegava Sumy a Sudzha il rifornimento logistico delle truppe ucraine nel saliente di Kursk è diventato sempre più problematico ed è stato impossibile pesino evacuare i feriti e avvicendare i reparti.
Dopo lo sfondamento delle linee ucraine a Kursk sembra riprendere vivacità anche il fronte settentrionale di Kharkiv, regio ne dove i russi penetrarono nel maggio 2024 per costituire una sorta di cuscinetto lungo il confine con la regione russa di Belgorod oggetto di incursioni e scorribande ucraine.
Nelle ultime ore le truppe di Mosca avrebbero ripreso l’iniziativa verso Liptsy e nel settore di Volchansk pur senza conseguire progressi rilevanti. Secondo alcuni analisti Putin potrebbe ora puntare a occupare fasce di territorio ucraino lungo tutto il confine.
Foto TASS
Mappe ISW
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