Nuove forniture militari all’Ucraina

Il 7 maggio la Germania ha trasferito un altro pacchetto di aiuti militari all’Ucraina, che comprende munizioni e missili, armi leggere, attrezzature per lo sminamento e altro ancora. L’ elenco delle attrezzature e dei materiali trasferiti è stato aggiornato il giorno dell’insediamento del nuovo governo tedesco.
L’elenco comprende 66 veicoli trasporto truppe blindati resistenti alle mine (MRAP), 4 veicoli di protezione cinetica e 3 obici semoventi ruotati da 155mm slovacchi Zuzana-2 (bella foto sopra), programma finanziato con Danimarca e Norvegia. Il lotto comprende anche missili per i sistemi di difesa aerea IRIS-T SLM, munizioni da 120 mm per i carri armati Leopard 2, quasi 40.000 colpi da 35mm per i semoventi antiaerei Gepard, 27.000 proiettili di artiglieria da 155 mm e 1.000 da 122 mm.
La Germania ha inoltre consegnato 70 droni da ricognizione Vector con pezzi di ricambio, 150 droni armati HF-1 e 20 droni terrestri. Sono stati consegnati all’Ucraina altri sei veicoli cingolati per il Genio Bergepanzer 2 con pezzi di ricambio, 4veicoli per lo sminamento Wisent 1 con pezzi di ricambio, 2 spazzaneve, 41 radar di sorveglianza terrestre, nonché decine di telemetri laser, binocoli a infrarossi, scooter subacquei e veicoli della guardia di frontiera.
Il pacchetto include armi anticarro RGW 90, fucili d’assalto G3 e MK 556. Quest’anno la Germania prevede di spendere in aiuti militari all’Ucraina una cifra simile agli 8 miliardi di euro del 2024.

La Lettonia ha annunciato il 28 aprile l’invio di circa 1.500 munizioni circuitanti (droni kamikaze) alle forze armate ucraine. Il ministro della Difesa lettone, Andris Spruds, in un messaggio pubblicato sul suo profilo X, ha ricordato che, nei primi sei mesi del 2025, la Lettonia intende consegnare a Kiev un totale di 12.000 droni.
L’Amministrazione Trump ha di nuovo chiesto alla Grecia di trasferire all’Ucraina un sistema di difesa antiaerea Patriot precedentemente schierato in Arabia saudita, che aveva affittato una batteria greca per migliorare la difesa area contro minacce da Iran e Yemen. Secondo il quotidiano ellenico Kathimerini del 28 aprile la richiesta rientra nel quadro di una maggior assistenza europea a Kiev chiesta dalla stessa Amministrazione in seguito al disimpegno statunitense. Finore Atene ha fornito all’Ucraina supporto militare ma di entità limitata (veicoli da combattimento per la fanteria BMP-1, fucili Kalashnikov, munizioni e lanciarazzi, oltre ad aiuti umanitari e forniture mediche) per evitare un’escalation delle tensioni con la Russia.
Il governo dell’Ucraina valuta di revocare l’esenzione dall’obbligo di leva militare per il personale medico. La proposta del ministero della Difesa di Kiev “è dovuta alla carenza di personale nelle unità mediche al fronte”, ha dichiarato il 30 aprile un portavoce della Difesa aggiungendo che “la revoca dell’esenzione sarà mirata, concordata con il ministero della Salute e i dipartimenti regionali. L’obiettivo non è rimuovere la protezione per tutti, ma garantire l’assistenza medica ai feriti in prima linea”.

Molti temono che il provvedimento sia dettato solo dalla grave carenza di personale combattente, visto che l’esecutivo ha già adottato diverse misure per rimpinguare i ranghi dei reparti schierati in prima linea. Molti militari di reparti logistici o della difesa area sono stati trasferiti alle unità di fanteria pur in assenza di uno specifico addestramento, è stata varata una campagna per indurre i giovani tra i 18 e i 24 anni (esclusi dalla chiamata alle armi forzata) ad arruolarsi volontariamente, sono stati perdonati e reintegrati nei reparti molti militari che avevano disertato ed è stata intensificata la campagna di arruolamenti forzato dei maschi tra i 25 e i 60 anni.
Secondo il canale Telegram russo Slavyangrad, sono fino ad ora 8.300 i carcerati che hanno prestato servizio nelle forze armate ucraine ma altre mille richieste sion0 in fase di valutazione.
Dopo l’abbattimento di un Sukhoi Su-27 dell’Aeronautica Ucraina il canale Telegram Voevoda Broadcasting ha rilevato che rimangono in servizio negli Squadroni 831 e 39 pochi velivoli di questo tipo (13-15 unità) poiché, a differenza dei Mig 29, è difficile trovare nazioni disposte a cedere i propri esemplari all’Ucraina. A conferma della carenza di Su-27 operativi, la fonte riporta che sono state osservate missioni di combattimento per sganciare bombe guidate GBU-39 con aerei biposto da addestramento Su-27UB. Secondo le stime, il nemico dispone di 13-15 unità in grado di effettuare voli. La manutenzione dei Su-27 è assicurata da ZDARZ, stabilimento di riparazione aeronautica di Zaporizhia che esegue una gamma completa di lavori mentre i motori AL-31 vengono assistiti presso lo stabilimento motori di Lutsk.

La stessa Voevoda Broadcasting ha fatto il puto sulla disponibilità di aerei da bombardamento/interdizione Sukhoi Su-24M/MR ucraini, utilizzati per il lancio di missili da crociera Storm Shadow e SCALP-EG. La fonte sostiene che siano in servizio fino a 18 velivoli e che il buon numero di queste macchine stoccate, così come di piloti e navigatori richiamati dalla riserva, abbia permesso di ripristinare rapidamente i ranghi della 7ª brigata di Starokostiantyniv (ma con velivoli dispersi su almeno tre aeroporti), che era stata molto logorata.
Resta da comprendere dove siano state recuperati ulteriori esemplari di Su-24 considerato che gli abbattimenti e soprattutto i bombardamenti missilistici russi sulla base aerea di Starokostiantyniv sembravano aver ridotto nel 2024 la disponibilità da 13 a non più di 3 velivoli, come confermò anche la drastica diminuzione di attacchi con missili Storm Shadow e SCALP EG.

Tra le nazioni che hanno ancora in servizio il Su-24 è difficile credere che Angola, Iran, Algeria e Sudan abbiano ceduto esemplari a Kiev mentre tra le nazioni che hanno radiato questo tipo di velivolo (Bielorussia, Iraq, Kazakhistan, Azerbaigian, Siria, Libia e Uzbekistan) è improbabile anche se non impossibile che pezzi di ricambio o intere cellule siano state fornite a Kiev compiendo un grave sgarbo nei confronti di Mosca.
Dagli Stati Uniti vengono trasferite in Ucraina, a bordo di aerei cargo AN-124 ucraini, cellule di velivoli F-16 prelevati dai depositi della base aerea di Davis-Monthan a Tucson, Arizona. Il canale Telegram russo Informatore Militare ricorda che già in precedenza le Forze Aeree ucraine hanno esibito pubblicamente velivoli F-16 ex USAF non operativi, mentre gli esemplari in condizioni di volo sono stati consegnati da Olanda e Danimarca ipotizzando che le forze aeree ucraine intendano impiegarle come simulacri nei propri aeroporti per ingannare la ricognizione russa.
La produzione di bombe a guida di precisione francesi AASM Hammer fornite alle forze armate ucraine è quadruplicata dal 2022; lo affermano fonti del quotidiano Le Parisien. Nel 2024 ne sono state prodotte 830 unità e per il 2025 ne sono previste 1.200, cioè 100 al mese. Si tratta di una quantità incomparabilmente inferiore alla produzione dei moduli di guida delle bombe aeree UMPK russi, ma sommata alla fornitura di JDAM-ER e GBU-39 SDB americane comporta un notevole incremento delle capacità ucraine di impiegare bombe aeree guidate

Secondo fonti dell’intelligence ucraina, il caccia russo Sukhoi Su-30SM abbattuto nei giorni scorsi sul Mar Nero da un missile antiaereo imbarcato su un drone navale di superficie Magura V7 non sia stato colpito da un missile sovietico R-73 (la cui integrazione sui veicoli navali teleguidati ucraini aveva portato all’abbattimento in mare di almeno un elicottero russo) ma bensì da un AIM-9 Sidewinder di produzione statunitense recentemente integrato sui Magura V7.
Foto: Konstrukta Defence, Ministero Difesa Ucraino, X e Telegram
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