Egitto e Cina concludono l’esercitazione congiunta “Eagles of Civilization 2025”

Egitto e Cina hanno segnato una pietra miliare significativa nelle loro relazioni bilaterali e nelle dinamiche militari regionali ospitando l’esercitazione aerea congiunta “Eagles of Civilization 2025” – la prima del genere tra le due nazioni.
L’esercitazione “Eagles of Civilization 2025”, tenutasi in Egitto tra il 19 aprile e il 4 maggio, sottolinea la crescente presenza militare della Cina nella regione e gli sforzi dell’Egitto per diversificare le sue partnership di difesa. Per la Cina, l’esercitazione dimostra la sua crescente capacità di proiettare la propria potenza oltre i confini immediati, in particolare in Africa e Medio Oriente, regioni cruciali per la sua iniziativa Belt and Road e le sue ambizioni globali.
- L’esercitazione congiunta prevedeva un programma completo di attività, tra cui:
- Operazioni di volo congiunte e pianificazione di missioni di combattimento aereo
- Gestione dello spazio aereo e gestione delle operazioni di combattimento
- Istruzione teorica e lezioni pratiche
- Addestramento al combattimento aereo, attacchi aerei congiunti, rifornimento in volo e supporto aereo
- Ricerca e soccorso sul campo di battaglia, operazioni coordinate e scontri tattici

La Cina ha inviato un robusto distaccamento dell’Aeronautica Militare dell’Esercito Popolare di Liberazione (PLAAF), composto da:
- Cinque aerei da trasporto Y-20 e un aereo da rifornimento in volo YY-20
- Almeno sei caccia J-10C e diversi addestratori J-10S
- Un aereo da allerta precoce KJ-500 e almeno un elicottero Z-20
L’Egitto ha contribuito con i suoi MiG-29 e altri velivoli, sebbene non siano stati resi noti i dettagli specifici dei velivoli egiziani coinvolti nell’esercitazione.
Le immagini che mostrano un ufficiale militare egiziano seduto a bordo di un J-10S durante l’esercitazione hanno alimentato le speculazioni sul fatto che il Cairo potrebbe prendere in considerazione l’acquisizione del J-10C poiché ci sono state segnalazioni non confermate secondo cui l’Egitto sarebbe interessato ad acquisire questo modello.
L’esercitazione non è stata solo significativa dal punto di vista operativo, ma anche simbolico. Un sorvolo di aerei da guerra cinesi sulle piramidi è stato ampiamente visto come una dimostrazione del rafforzamento dei legami militari e un segnale della crescente influenza della Cina in una regione a lungo dominata dalle potenze occidentali e dalla Russia. Le esercitazioni hanno incluso operazioni sia aeree che terrestri, concentrandosi sul coordinamento tattico, sulla logistica e su missioni con scenari di combattimento in tempo reale.

Il momento e il luogo dell’esercitazione sono particolarmente strategici. Il controllo dell’Egitto sul Canale di Suez, un’arteria vitale per il commercio globale, accresce l’importanza della sua partnership con la Cina. La collaborazione giunge inoltre in un momento in cui i rapporti tra l’Egitto e gli Stati Uniti sono stati tesi e la Cina sta cercando di espandere la propria influenza attraverso iniziative sia economiche che di sicurezza.
L’esercitazione Eagles of Civilization 2025 è emblematica di un più ampio riallineamento in Medio Oriente. Mentre la Cina rafforza i legami con i paesi della regione, comprese le recenti esercitazioni navali con Iran e Russia, è sempre più considerata un attore chiave per la sicurezza regionale. Per l’Egitto, questa partnership offre nuove opportunità per rafforzare le proprie capacità militari e la propria autonomia strategica in un contesto di relazioni con la Cina già avanzate.
Alla fine del 2024 infatti Il Cairo ha avviato negoziati approfonditi con Pechino per l’acquisto dei sottomarini cinesi Type 039A, dotato di propulsione indipendente dall’aria (AIP) e prestazioni stealth.
Il sottomarino è lungo circa 77,6 metri e largo 8,4 metri, con un dislocamento subacqueo di circa 3.600 tonnellate. Il suo design a doppio scafo a forma di lacrima si ispira ai sottomarini russi di classe Lada, ma incorpora innovazioni cinesi per migliorarne ulteriormente l’idrodinamica e la furtività. Lo scafo è rivestito con piastrelle sonar-assorbenti, riducendo significativamente le possibilità di essere individuato.

Ha una velocità massima di 20 nodi e un’autonomia di circa 12.000 chilometri ed è dotato di sistemi missilistici in grado di effettuare attacchi anti-superficie a lungo raggio con i missili da crociera YJ-82 lanciabili in immersione.
La Marina egiziana attualmente dispone di 4 sottomarini di tipo 209/1400 di fabbricazione tedesca e 4 vecchi sottomarini cinesi Type 033 (versione cinese del sovietico Romeo) prodotti in Cina nei primi anni ’80. Inizialmente la Marina del Cairo ricevette 8 Type 033 ed è logico ritenere che i nuovi Type 039A, se si finalizzerà l’intesa sino-egiziana, andranno a rimpiazzare i 4 vecchi Type 033.
Secondo diversi media gli attuali negoziati tra Egitto e Cina includono la possibilità di produzione o manutenzione dei sottomarini in Egitto, potenzialmente assemblandoli presso strutture sotto la supervisione del Ministero della Produzione Militare egiziano. Ciò non solo ridurrebbe la dipendenza dai fornitori esteri, ma creerebbe anche posti di lavoro locali, sebbene richiederebbe significativi investimenti in infrastrutture e competenze tecniche da parte dell’Egitto.
(con fonte DefenceWeb e The Asia Live)
Foto: Ministero Difesa Egiziano e PLA
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