La “battaglia” delle petroliere-ombra nel Mar Baltico

 

Sedici alleati della NATO, oltre 40 navi, 25 aerei e circa 9.000 effettivi hanno dato il via il 3 giugno alla 54a edizione delle Operazioni Baltiche, o BALTOPS 25, la più importante esercitazione NATOI nel Mar Baltico.

L’esercitazione ha preso il via in realtà il 5 giugno e prevede addestramenti congiunti per rafforzare l’interoperabilità, dimostrare la prontezza collettiva a difendere l’Alleanza e preservare la libertà di navigazione nella regione.

“BALTOPS di quest’anno è più di una semplice esercitazione. È una dimostrazione tangibile della determinazione, dell’adattabilità e della forza marittima della nostra Alleanza“, ha dichiarato il Vice Ammiraglio J.T. Anderson, comandante della Sesta Flotta statunitense e delle Forze Navali d’Attacco e Supporto NATO. “Mentre celebriamo il 75° anniversario della NATO, BALTOPS 25 dimostra la nostra capacità di operare insieme come un’unica forza unificata in tutto lo spettro delle operazioni marittime“.

Tra le nazioni partecipanti figurano Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Italia, Lettonia, Lituania, Paesi Bassi, Norvegia, Polonia, Portogallo, Svezia, Turchia, Regno Unito e Stati Uniti.

BALTOPS prevede l’addestramento in un’ampia gamma di capacità, tra cui operazioni anfibie, artiglieria, difesa aerea, guerra antisommergibile, contromisure mine, bonifica di ordigni esplosivi e risposta medica. Integrerà anche veicoli di superficie e subacquei senza pilota in vari scenari.

È guidato dalle Forze Navali USA Europa-Africa/Sesta Flotta statunitense ed è comandato e controllato dalle Forze Navali d’Attacco e Supporto NATO, con sede a Oeiras, in Portogallo. Il quartier generale di STRIKFORNATO ospiterà ufficiali di collegamento e pianificatori di ciascun paese partecipante, che lavoreranno insieme in un centro di coordinamento multinazionale.

Sia la NATO che la Russia condurranno esercitazioni navali nel Mar Baltico contemporaneamente nei prossimi giorni: la Russia schiererà la sua flotta per le esercitazioni un mese prima del solito, coinvolgendo 20 navi da guerra.

Gli analisti militari avvertono che le flotte potrebbero avvicinarsi pericolosamente con potenziali incidenti dovuti ad avvicinamenti aerei e navali. Del resto le iniziative assunte recentemente nel Mar Baltico dalle nazioni della NATO sono state rivolte soprattutto a monitorare e disturbare il traffico della flotta di “petroliere ombre” che lavorano per l’export di greggio russo.

Per il viceministro degli Esteri russo Alexander Grushko, “le attività militari della NATO fanno parte dei preparativi per uno scontro militare con la Russia. Se consideriamo l’obiettivo di queste esercitazioni, il loro tema, la struttura dello schieramento delle truppe, le loro capacità, qualità e obiettivi, vedremo che mirano a contrastare un avversario alla pari, ovvero la Russia. Certo, queste esercitazioni sono estremamente provocatorie“.

Il 31 maggio la Svezia ha annunciato nuove regole che inaspriscono i controlli sulle navi straniere nel Baltico a partire dal 1° luglio, rafforzando la repressione della “flotta ombra” russa di petroliere impiegate per eludere le sanzioni sul suo commercio di petrolio. Dalle sanzioni imposte dall’Occidente dopo l’invasione totale dell’Ucraina nel 2022, Mosca si è affidata a centinaia di queste navi, che operano con proprietà poco chiare e assicurazioni poco affidabili.

I governi europei spesso accusano le navi di danneggiare, deliberatamente o meno, i cavi sottomarini e di rappresentare una minaccia per l’ambiente marittimo. Il governo svedese ha dichiarato in una nota che le nuove regole “rafforzano i controlli sulle navi straniere richiedendo informazioni assicurative” affermando che l’iniziativa “mira a combattere questa flotta e, così facendo, a migliorare la sicurezza marittima e la protezione ambientale”.

La guardia costiera e le autorità marittime svedesi avranno il compito di esaminare i dettagli assicurativi non solo delle navi che attraccano nei porti svedesi, “ma anche di quelle che attraversano le acque territoriali svedesi, o la sua zona economica esclusiva”.

Svezia e Finlandia, entrambe recentemente entrate a far parte della NATO, sono in allerta per gli incidenti nel Mar Baltico che hanno un impatto sulle infrastrutture energetiche e di comunicazione, dopo diversi casi di danni alla fine del 2024.

“Stiamo assistendo a un numero crescente di incidenti preoccupanti nel Mar Baltico, il che ci impone… di prepararci al peggio”, ha dichiarato il primo ministro svedese Ulf Kristersson. Le informazioni raccolte in base alle nuove norme di controllo delle navi saranno condivise con gli alleati e potrebbero essere aggiunte ai database utilizzati per l’applicazione delle sanzioni.

In realtà i russi hanno iniziato a scortare le petroliere con navi militari o aerei da combattimento riuscendo a scoraggiare i tentativi delle navi pattuglia dei paesi baltici di ispezionare le navi.

Il primo ministro estone, Karsten Michal ha affermato il 31 maggio che “più della metà dei proventi petroliferi della Russia passa attraverso il mar Baltico Si tratta di un grosso problema in quanto grazie ad essi la Russia finanzia la guerra in Ucraina, le operazioni ibride contro l’Europa”.

Ribadendo la necessità di sanzionare la flotta ombra russa, Michal ha sottolineato che limitarne gli spostamenti risponde non solo a necessità politiche, ma anche ambientali. “Quelle imbarcazioni sono una bomba a orologeria in quanto hanno equipaggiamenti vecchi e di qualità spesso scadente – ha aggiunto il premier -. Sussiste anche la possibilità tali imbarcazioni che danneggino le nostre infrastrutture critiche sottomarine”.

Il 4 giugno il quotidiano tedesco Bild ha rivelato che le forze armate tedesche hanno redatto un piano per rafforzare i porti tedeschi sul Mare del Nord e sul Baltico in caso di un attacco russo.

Bild ha citato un documento in cui vengono riassunti i punti chiave del Piano operativo Germania (Oplan Deu). Secondo quanto trapelato, i porti dovranno avere ormeggi sicuri per grandi navi da trasporto con binari ferroviari e rampe per la movimentazione di carichi pesanti e anche i bordi delle banchine dovranno essere ammodernati. Il documento menziona inoltre un sistema di sorveglianza e difesa contro i droni e il fatto che ogni porto tedesco dovrà avere un proprio approvvigionamento energetico tramite generatori o mini centrali elettriche di emergenza.

Foto NATO, Navy Lookout, Guardia Costiera Finlandese e Ministero Difesa Russo

 

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