La Gran Bretagna arma l’Ucraina ma finanzia la Russia….con il GNL

 

Riportiamo qui sotto il testo dell’articolo di Andrea Francato (Agenzia GEA) pubblicato il 9 giugno

 

“Il regalo della Gran Bretagna a Putin” l’ha definito il ‘New Statesman’ in un reportage. Titolo che calza a pennello a giudicare dallo studio del Crea (Centro internazionale per l’Energia e l’aria pulita) da cui quell’inchiesta è partita. Emergono in particolare le contraddizioni legate all’invasione russa dell’Ucraina e lo shock energetico causato da sanzioni e interruzioni dei flussi di combustibili fossili da Mosca.

Perché se il Regno Unito si è sicuramente affermato come uno degli alleati più fedeli di Kiev dal febbraio 2022, fornendo un consistente supporto militare, umanitario ed economico (12,8 miliardi di sterline impegnati da Londra a febbraio 2025, il terzo importo più alto tra tutti i paesi donatori) ciò non toglie che le navi metaniere di proprietà britannica o assicurate nel Regno Unito abbiano facilitato il trasporto di 45 miliardi di sterline di GNL russo dall’inizio dell’invasione al primo trimestre del 2025, ovvero il 76% del valore totale delle esportazioni dalla Siberia.

A questo si aggiungono gli oltre 160,7 miliardi di sterline di greggio. In totale, l’analisi del Crea stima che i servizi marittimi britannici abbiano facilitato il trasporto di 205,8 miliardi di sterline di petrolio, prodotti petroliferi e Gnl russi dall’inizio dell’invasione fino alla fine del primo trimestre del 2025, ovvero più del doppio della spesa militare annuale del Cremlino, pari a 97 miliardi di sterline (2024).

Non solo. L’inchiesta rivela anche che nel primo trimestre il Regno Unito avrebbe importato 3 miliardi di sterline di prodotti petroliferi da cinque raffinerie in India e Turchia, di cui 1,4 miliardi provengono da greggio russo, generando entrate fiscali per 510 milioni di sterline per il Cremlino.

L’importazione di petrolio e prodotti correlati dalla Russia è vietata nel Regno Unito dal 5 dicembre 2022. Per aggirare sanzioni e prescrizioni, come avviene in altri Paesi europei, il greggio russo viene acquistato da raffinerie straniere:

La stragrande maggioranza delle esportazioni di queste raffinerie verso il Regno Unito (80% del totale, per un valore di 2,4 miliardi di sterline) è costituita da carburante per aerei. In pratica gli aerei che quest’estate porteranno i turisti britannici in vacanza funzioneranno grazie al petrolio russo.

Prima dell’invasione su vasta scala dell’Ucraina, l’energia russa costituiva una parte significativa delle importazioni energetiche del Regno Unito. Nel 2021, si stimava un totale di 4,8 miliardi di sterline.

Queste importazioni consistevano principalmente di prodotti petroliferi raffinati (il 58% delle importazioni totali dalla Russia), e includevano anche petrolio greggio (20%), GNL (19%), carbone (2%) e gasdotto (1%). Nel 2021, l’anno precedente l’invasione, il 24% delle importazioni via mare di prodotti petroliferi raffinati del Regno Unito proveniva dalla Russia.

Foto: Marine Digital

 

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