L’industria della Difesa italiana alla Conferenza di Roma URC 2025

La Conferenza per la Ricostruzione dell’Ucraina (Ukraine Recovery Conference – URC 2025) ha visto la scorsa settimana riunirsi a Roma 100 delegazioni ufficiali, 15 Capi di Stato e di Governo, 40 organizzazioni internazionali, una quarantina di ministri inclusi tutti gli italiani e 8.351 persone accreditate inclusi 2.000 esponenti di aziende (per un quarto 500 italiani), con 120 stand espositivi.
I lavori, seguiti da 647 giornalisti, hanno visto la firma di 200 accordi di cooperazione, di cui 40 firmati da imprese italiane (tra cui Webuild, Ansaldo Energia, Leonardo, Eni, Ferrovie dello Stato, Enel, Prysmian e numerose PMI) per oltre 10 miliardi di euro (per il 25% stanziati dalla Ue) che verranno messi a disposizione per sostenere l’Ucraina e la sua ricostruzione.
Presenti anche le principali aziende del settore Difesa e Sicurezza.
Enzo Benigni, Presidente e Amministratore Delegato di Elt Group e Vice Presidente vicario di Aiad ha rilevato che “la situazione che si sta delineando in Ucraina evidenzia opportunità a breve, medio e lungo termine per la cooperazione industriale e la fornitura accelerata di beni per la difesa e la protezione.
In questo senso, considero quanto si sta facendo in ottica europea un’evoluzione positiva volta a definire una collaborazione tra due settori industriali che sarà in grado di portare vantaggi concreti ad entrambe le parti. In Ucraina non si tratta di ‘vendere’, ma di creare reali opportunità per una collaborazione strutturata.
Da questi due giorni è emersa una volontà forte da parte dell’Europa e dei paesi della Nato di adottare l’Ucraina con un guizzo di natura politica che non era affatto scontato. Ora è necessario concretizzare questa volontà rimuovendo alcuni ostacoli per permettere a questa collaborazione di diventare concreta”.
Leonardo, Enav S.p.A. e l’Ukrainian State Air Traffic Services Enterprise (UkSATSE) hanno firmato un Memorandum di Cooperazione (nella foto sotto) per avviare un’iniziativa congiunta volta al ripristino e al potenziamento dell’infrastruttura di navigazione aerea civile dell’Ucraina, nell’ambito del Piano di Recupero della Gestione del Traffico Aereo (ATM) del Paese, denominato Ukraine Air Traffic Management (ATM) Restoration and Recovery Plan (UARRP).
“Proprio due giorni fa abbiamo predisposto con Enav un’importante donazione di 5 radar perché stiamo aiutando a ripristinare il controllo dei voli civili. Poi continuerà il piano di aiuti che va concordato con tutte le forze europee. Insomma, è arrivato il momento di insistere e di aiutarli“, ha dichiarato al Corriere della Sera, l’amministratore delegato di Leonardo Roberto Cingolani, parlando del ruolo delle aziende per la ricostruzione dell’Ucraina.
“Abbiamo siglato l’accordo con Baykar e stiamo partendo con la produzione di droni in Italia, con un piano di obiettivi che abbiamo disegnato insieme e condiviso. L’auspicio è che nel medio-lungo termine non ci sia più bisogno e che quella maledetta guerra finisca.
Adesso però va aumentata la capacità di fornire le strumentazioni che rendano questi droni efficaci, su questo possiamo dare una grandissima mano. Detto ciò, non prevediamo di aprire una fabbrica in Ucraina”.
Sui carri armati “abbiamo delle collaborazioni importantissime con Rheinmetall per cui se dovessero servire tecnologie o altre componenti è chiaro che, nell’ambito di accordi europei per aiutare l’Ucraina, potremmo metterle a disposizione.
Abbiamo fatto una donazione di radar per il ripristino più rapido possibile del traffico aereo. In secondo luogo ricordo che Leonardo non produce grandi quantità né di munizioni né di droni.
Abbiano però altre produzioni che possono essere molto utili, che vanno concordate con tutti i partner europei nell’ambito delle misure per l’Ucraina. Bisogna comprendere che la sicurezza non sarà solo legata alle armi, ma anche a cybersecurity, osservazione della terra, controllo delle infrastrutture, intelligenza artificiale”, ha concluso Cingolani.
Leonardo con una nota ha smentito “categoricamente l’ipotesi apparsa su alcuni mezzi di informazione circa la coproduzione italo-ucraina di droni che coinvolgerebbe l’azienda”.
Pierroberto Folgiero, Amministratore Delegato di Fincantieri, in occasione della seconda giornata della conferenza per la ricostruzione dell’Ucraina ha dichiarato: “Noi di Fincantieri siamo persone del mare. Crediamo profondamente che quanto accaduto in Ucraina abbia segnato una svolta dottrinale nel campo della difesa navale: i droni marini si sono rivelati un vero fattore di rottura. Stiamo lavorando per estendere questa rivoluzione tecnologica e contribuire concretamente a ciò che verrà.
Siamo convinti che – ha aggiunto -, nella nuova normalità, la sicurezza dei porti e la protezione delle infrastrutture critiche diventeranno un’esigenza primaria. E’ per questo che abbiamo sviluppato un progetto concreto partendo dal porto di Odessa, nodo strategico per telecomunicazioni, energia e trasporti.
Qui vogliamo testare una nuova generazione di sistemi modulari di protezione marittima, creando una ‘bolla’ di sicurezza di 25 chilometri con tecnologie avanzate – sonar, droni, radar – integrate in un ecosistema attivo e reattivo”. Fincantieri ha gia’ condiviso questa proposta con interlocutori istituzionali ucraini e si dice pronta a supportare il progetto a livello europeo. “Si tratta di un esempio tangibile di come l’Italia possa contribuire alla ricostruzione marittima con visione, tecnologia e responsabilità industriale“, ha concluso Folgiero.
Fiammetta Salmoni, direttrice generale di Agenzia Industrie Difesa ha evidenziato come “la conferenza per la ricostruzione dell’Ucraina vede l’Agenzia Industrie Difesa in campo per sostenere il sistema sanitario dell’oblast di Odessa e nello specifico la salute materna e neonatale.
Con lo Stabilimento chimico farmaceutico di Firenze, unica industria farmaceutica di Stato, in collaborazione con il ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e con l’Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo, grazie al supporto convinto del vice ministro onorevole Edmondo Cirielli, forniremo apparecchiature per la terapia intensiva neonatale, incubatrici, apparecchiature diagnostiche oltre che provvedere ad una specifica formazione professionale per i sanitari.
Interventi concreti nel quadro di aiuti umanitari necessari e impellenti che impatteranno positivamente su oltre 400.000 neonati, bambini e adolescenti e 50.000 minori sfollati internamente”.
L’Ukraine Recovery Conference ha costituito l’occasione per avviare, durante l’incontro bilaterale con il vice ministro della Salute ucraino Eden Adamanov, un percorso per ampliare la collaborazione in ambito medico sanitario mediante la fornitura di farmaci orfani per le malattie rare e per il sostegno alla salute mentale dei bambini e dei veterani.
L’obiettivo è anche quello di sottoscrivere un accordo con il Centro statale per i veterani di guerra Lisova Polyana e, insieme al ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e all’Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo, adoperarsi affinché tutto ciò diventi presto un’azione concreta.
“Le competenze industriali di Agenzia Industrie Difesa, che rappresentano le eccellenze del Sistema Italia, devono essere indirizzate anche alla protezione e alla cura delle fasce più deboli: donne, bambini e veterani come impegno prioritario” ha aggiunto Salmoni.

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