L’India testa il missile aria-aria Astra con un sensore di ricerca di produzione nazionale

L’India ha collaudato il missile aria-aria (AAM) Astra Mk.1, equipaggiato con una testata di ricerca radar di propria progettazione. Durante i test questo missile è stato lanciato due volte da un caccia multiruolo Sukhoi Su-30MKI dell’Indian Air Force (IAF). Come bersagli sono stati utilizzati droni ad alta velocità a “diverse distanze, in diversi aspetti del bersaglio e condizioni della piattaforma di lancio”, ed entrambi i bersagli sono stati distrutti “con alta precisione”.
La testata di ricerca radar (seeker) è stata sviluppata dall’Organizzazione per la ricerca e lo sviluppo della difesa del Ministero della difesa indiano (DRDO). È importante notare che, sebbene il programma Astra abbia ricevuto finanziamenti statali dal 2004, il suo sviluppo ha incontrato significative difficoltà.
Come ha riportato Analisi Difesa nel settembre dello scorso anno, la DRDO, Hindustan Aeronautics Limited (HAL) e la Electronics Corporation of India Limited (ECIL) hanno riscontrato problemi che hanno richiesto più riprogettazioni. In particolare, l’incapacità iniziale di sviluppare una testata di ricerca radar attiva ha portato all’acquisizione di una licenza per un seeker dalla società russa Concern Morinformsystem-Agat.
Dopo vent’anni di ricerca e sviluppo, si è giunti finalmente alla realizzazione di questo componente chiave del missile aria-aria.
Ad oggi, sono note tre varianti dell’Astra, di cui due sperimentali:
Astra Mk.1: È in servizio con l’IAF e fa parte dell’arsenale del Su-30MKI. In futuro, sarà integrato anche sul caccia leggero Tejas; a marzo, un prototipo di Tejas Mk.1 ha già effettuato un lancio riuscito dell’Astra. Si afferma che la sua portata superi i 100 km.
Astra Mk.2: Secondo i media indiani, questa variante a più lungo raggio, con una portata che potrebbe superare i 160 km, è attualmente in fase di test di sviluppo e si prevede una produzione limitata nei prossimi anni.
Astra Mk.3: Si presume utilizzerà un motore a razzo a flusso continuo a propellente solido (SFDR o Solid Fuel Ducted Ramjet) per raggiungere una maggiore portata e manovrabilità ad alta velocità nella fase finale del volo. L’Mk.3 è in fase di test del prototipo e, secondo i dati indiani, le sue caratteristiche potrebbero eguagliare quelle del missile europeo MBDA Meteor.
Foto Indian Air Force e DRDO
Maurizio SparacinoVedi tutti gli articoli
Nato a Catania nel 1978 e laureato all'Università di Parma in Scienze della Comunicazione, ha collaborato dal 1998 con Rivista Aeronautica e occasionalmente con JP4 e Aerei nella Storia. Dal 2003 collabora con Analisi Difesa occupandosi di aeronautica e industria aerospaziale. Nel 2013 è ospite dell'Istituto Italiano di Cultura a Mosca per discutere la propria tesi di laurea dedicata a Roberto Bartini e per argomentare il libro di Giuseppe Ciampaglia che dalla stessa tesi trae numerosi spunti. Dall'aprile 2016 cura il canale Telegram "Aviazione russa - Analisi Difesa" integrando le notizie del sito con informazioni esclusive e contenuti extra provenienti dalla Russia e da altri paesi.