Il Financial Times intona il De Profundis per l’Unione Europea, “vassalla felice” degli USA

Non è la propaganda russa, non si tratta di fake-news putiniane né delle aggressive esternazioni di Dmitri Medvedev. A ridicolizzare l’Unione europea e a intonarne il De Profundis ci si è messo il Financial Times con un commento che esamina l’approccio della Ue e del presidente della Commissione Ursula von der Leyen, di fronte ai dazi imposti da Donald Trump.
L’accordo commerciale sui dazi tra Stati Uniti e Ue annunciato a fine luglio “ha inferto un duro colpo alla reputazione globale” del blocco dei 27 e dei suoi Stati membri, fino a dare un’idea di Bruxelles diventata “vassallo felice” di Washington.
L’analisi impietosa di Gilles Gressani, direttore della rivista di geopolitica Le Grand Continent, a cui dà spazio il Financial Times, esamina l’intesa (ma sarebbe meglio dire i diktat) conclusa in Scozia von der Leyen e il presidente americano Donald Trump, descritta come una “volontaria sottomissione della più grande potenza commerciale mondiale” al leader Usa capace di approfittare delle “vulnerabilità strutturali” dell’Unione.
L’azione di Trump, sempre secondo Gressani, ha rivelato che il gigante economico europeo “è un nano politico, riluttante e incapace di impegnarsi in una lotta di potere per difendere i propri interessi o articolare un insieme coerente di priorità strategiche”.
E ancora: “L’Europa, che sembra credere che l’accordo fosse un passo necessario per mantenere il sostegno degli Stati Uniti all’Ucraina, potrebbe ricevere una brutta sorpresa al vertice Trump-Putin in Alaska”. Inoltre con l’impegno di Bruxelles a spendere di più per il gas americano è finita in secondo piano l’agenda dell’Unione sul clima.
Trump ha anche messo in evidenza l’incapacità dell’Ue e degli Stati membri di organizzare “una difesa democratica della legittimità delle proprie istituzioni”. Gilles conclude sottolineando che a fronte degli errori compiuti nella gestione dei rapporti con Trump, dove la debolezza mostrata dai vertici Ue sin qui ha prodotto fallimenti, resta ancora una speranza rappresentata da un’opinione pubblica europea sempre più ostile al presidente statunitense.
(con fonte ANSA)
Immagine Financial Times

Gianandrea GaianiVedi tutti gli articoli
Giornalista bolognese, laureato in Storia Contemporanea, dal 1988 si occupa di analisi storico-strategiche, studio dei conflitti e reportage dai teatri di guerra. Dal 1991 al 2014 ha seguito sul campo i conflitti nei Balcani, Somalia, Iraq, Afghanistan, Sahara Occidentale, Mozambico e Sahel. Dal febbraio 2000 dirige Analisi Difesa. Ha collaborato o collabora con quotidiani e settimanali, università e istituti di formazione militari ed è opinionista per reti TV e radiofoniche. Ha scritto diversi libri tra cui "Iraq Afghanistan, guerre di pace italiane", “Immigrazione, la grande farsa umanitaria” e "L'ultima guerra contro l’Europa". Presso il Ministero dell’Interno ha ricoperto dal 2018 l’incarico di Consigliere per le politiche di sicurezza di due ministri e un sottosegretario.