I russi sfondano a Pokrovsk, Trump apparecchia la tavola. Il Contesto intervista Gaiani

 

A partire dall’11 agosto, le forze armate russe hanno sfondato le linee ucraine lungo un settore del fronte che si sviluppa per una quindicina di km a nord-est di Pokrovsk, penetrando abbastanza in profondità da minacciare di chiudere in una sacca senza via d’uscita migliaia di soldati ucraini.

Sempre quel giorno, a decorrere dal quale la situazione per l’esercito ucraino è costantemente peggiorata, Bohdan Krotevyč, ufficiale di alto livello della brigata Azov e attuale tenente colonnello della Guardia Nazionale, ha riconosciuto pubblicamente che «la linea Pokrovsk-Konstantynivka è, senza esagerare, un disastro totale. E questo disastro è in continua crescita da molto tempo, sta peggiorando di giorno in giorno […]. Pokrovsk e Myrnograd sono quasi circondate. Kostyantynivka è semi-circondata. Il nemico avanza verso Kramatorsk e Druzhkivka».

Il presidente Zelensky e gli alti comandi dell’esercito hanno cercato di minimizzare la portata dello sfondamento russo, dichiarando di aver preso adeguate contromisure e accusando Mosca di diffondere propaganda al fine di infondere nelle controparti statunitensi la percezione che la situazione per Kiev stia precipitando in vista del vertice in Alaska tra i presidenti Trump e Putin.

Ne parliamo assieme a Gianandrea Gaiani, giornalista, saggista e direttore della rivista «Analisi Difesa».

Intervista registrata nel pomeriggio del 14 agosto.

Guarda il video qui sotto o a questo link

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