Guerra Russia-Ucraina: le ultime notizie dalle retrovie

PURL: il 4° pacchetto di armi USA per Kiev lo paga il Canada
Il Canada finanzierà un quarto pacchetto di 500 milioni di dollari di equipaggiamenti militari e munizioni destinati all’Ucraina e provenienti dagli Stati Uniti, nell’ambito dell’iniziativa Nato “Prioritised Ukraine Requirements List” (PURL).

Il segretario generale della Nato, Mark Rutte, ha accolto con favore la decisione di Ottawa, resa nota ieri in occasione della Giornata dell’Indipendenza Ucraina, definendola una “forte dimostrazione del costante impegno del Canada per la difesa dell’Ucraina.
Mi congratulo con il Canada per essersi impegnato a finanziare questo pacchetto di equipaggiamento militare statunitense per l’Ucraina. Gli alleati della NATO continuano a fornire equipaggiamenti e rifornimenti essenziali, assicurando che l’Ucraina riceva ciò di cui ha bisogno per difendersi mentre lavora per una pace giusta e duratura”, ha dichiarato Rutte.
Il contributo del Canada si aggiunge a quelli già annunciati da Paesi Bassi e Germania, che copriranno i costi dui due pacchetti da 500 milioni oltre all’impegno congiunto di Danimarca, Norvegia e Svezia per un ulteriore pacchetto.
In realtà il governo tedesco ha stanziato quasi 40 miliardi di euro in equipaggiamenti militari che Berlino ha già fornito all’Ucraina dall’inizio della guerra nel febbraio 2022, rendendo la Germania il Paese dell’Unione Europea che fornisce la maggiore assistenza per la sicurezza a Kiev.

Dei 20 pacchetti previsti per raggiungere la cifra di 10 miliardi di dollari di forniture militari statunitensi all’Ucraina pagate completamente dagli alleati europei finora ne sono stati finanziati solo quattro.
Nei giorni scorsi Kiev ha chiesto a Washington altri 90 miliardi di dollari di forniture militari da mettere in conto sempre agli europei. Il segretario al Tesoro Scott Bassett (nella foto) ha affermato in un’intervista che “vendiamo armi agli europei, che poi le rivendono agli ucraini, e il Presidente Trump applica un ricarico del 10%”.
Gli europei in realtà le forniture militari USA le girano agli ucraini gratuitamente, non le vendono e del resto l’Ucraina in bancarotta sopravvive a stento grazie ai fondi donati dalla UE e dai singoli paesi donatori.
La Russia continua ad arruolare oltre 30 mila volontari al mese
Le Forze armate della Federazione Russa continuano a mantenere un elevato livello di personale grazie a un’efficace strategia di reclutamento, che consente loro di realizzare ogni mese il 105-110 per cento degli obiettivi fissati. Lo ha affermato il 13 agosto Vadym Skibitsky, vice capo della Direzione principale dell’intelligence del ministero della Difesa ucraino (GUR o HUR), in un’intervista a “Suspilne”.
Secondo Skibitsky, Mosca dispone di riserve operative che vengono utilizzate per rotazioni, rafforzamenti nelle aree critiche e per compensare le perdite sul campo di battaglia.

“Tutti i Raggruppamenti di Forze impegnati nel conflitto hanno organici composti al 98 per cento da personale in servizio effettivo (cioè militari professionisti, volontari e militari a contratto – NdR), una cifra molto elevata“, ha osservato.
Ogni mese, la Russia recluta tra le 30 e le 35 mila nuove unità, ha spiegato il generale ucraino, sottolineando che circa il 25 per cento di questi proviene da carceri, procedimenti giudiziari o inchieste in corso. Complessivamente, il 67 per cento dei 343 mila militari a contratto previsti per il 2025 è già stato arruolato.
“Abbiamo indicazioni preliminari secondo cui questo numero potrebbe essere aumentato del 15-17 per cento, ma la decisione non è ancora stata formalmente adottata”, ha aggiunto.

Skibitsky ha sottolineato che la Russia riesce a garantire il reclutamento anche senza ulteriori mobilitazioni di riservisti o di civili, grazie agli incentivi economici significativi offerti ai militari a contratto che oltre alle retribuzioni elevate garantiscono benefici familiari, condizioni ipotecarie agevolate e accesso gratuito all’istruzione superiore per i figli.
Russa e Ucraina hanno effettuato nei giorni scorsi un altro scambio di corpi di militari deceduti. 19 corpi sono stati restituiti alla Russia, 1000 corpi di soldati ucraini sono stati consegnati alle autorità di Kiev. Dall’inizio dell’anno Mosca ha restituito oltre 7mila salme di caduti ucraini mentre Kiev ha consegnato ai russi meno di 100 corpi.
Aumentano le diserzioni tra le truppe ucraine
Secondo le fonti citate dal canale Telegram militare ucraino Rezident UA, dall’inizio dell’anno al 31 luglio le diserzioni tra i militari ucraini avevano raggiunto 125.216 unità. Inoltre, sono 650mila, su un totale di 7 milioni di ucraini rifugiatisi all’estero, le persone in età d’arruolamento (25-60 anni) espatriate.

La diserzione del personale delle Forze Armate ucraine che fuggono oltre il confine in Romania ha raggiunto le 26 mila unità secondo le agenzie di sicurezza russe, pari agli organici di 5 brigate ucraine.
Dall’inizio dell’anno circa 5.000 soldati ucraini sarebbero fuggiti attraverso il confine rumeno e il servizio di frontiera ucraino è riuscito a bloccare più di 6.000 persone che tentavano di espatriare illegalmente anche se non è chiaro se si tratti solo di militari o anche di civili in età di arruolamento.
La diserzione di massa è diventata una delle ragioni del rafforzamento dei controlli ai confini occidentali dell’Ucraina con Polonia, Ungheria, Slovacchia e Romania.
Il bilancio delle forze aeree russe
In una intervista al giornale “Stella rossa” in occasione del 10° anniversario dalla creazione delle Forze Aerospaziali Russe, il vice comandante Maksimtsev ha detto che hangar protettivi contro le incursioni dei droni ucraini verranno costruiti in tutti gli aeroporti della Russia, che oltre 90 aeroporti saranno ammodernati e mantenuti operativi, e che il totale delle sortite aeree di guerra condotte dalle VKS dal febbraio 2022 è stato di 460mila.

Le difese aeree russe hanno abbattuto 70mila bersagli, compresi oltre 30mila droni, 330 missili balistici, 4100 razzi, 500 tra aerei ed elicotteri nemici. Da notare che il bollettino del Ministero della Difesa Russo fornisce numeri più alti in merito alla distruzione di aerei ed elicotteri nemici: 948. Il sistema di difesa aerea è definito affidabile e capace di abbattere il 95% dei sistemi di attacco nemici.
Putin elogia i militari nordcoreani
Il 15 agosto il presidente russo Vladimir Putin ha elogiato le truppe nordcoreane inviate a combattere in Ucraina definendole “eroiche” in una lettera a Kim Jong Un.
Lo hanno riferito i media statali nordcoreani. In una lettera che celebra l’anniversario della liberazione della Corea dal dominio giapponese, Putin ha ricordato come le unità dell’Armata Rossa sovietica e le forze nordcoreane abbiano combattuto insieme per porre fine all’occupazione coloniale giapponese.
“I legami di amicizia militante, buona volontà e mutuo soccorso che si sono consolidati nei giorni della guerra ormai lontana rimangono solidi e affidabili anche oggi” ha affermato Putin in una lettera resa nota dai media statali nordcoreani. “Ciò è stato pienamente dimostrato dall’eroica partecipazione dei soldati della Repubblica Popolare Democratica di Corea alla liberazione del territorio della regione di Kursk dagli occupanti ucraini – ha affermato, secondo l’agenzia di stampa KCNA – il popolo russo conserverà per sempre il ricordo del loro coraggio e del loro sacrificio”.

Putin ha aggiunto che i due paesi continueranno ad “agire congiuntamente e difendere efficacemente la loro sovranità, contribuendo in modo significativo alla creazione di un ordine mondiale giusto e multipolare”.
Il 14 agosto il direttore dell’intelligence militare Ucraina (GUR o HUR), generale Kyrylo Budanov, in un’intervista a The Japan Times ha affermato che oggi solo Ucraina, Russia e Corea del Nord possiedono l’esperienza di condurre una guerra moderna su un fronte esteso, impiegando praticamente tutti i mezzi disponibili”.

Secondo Budanov, Pyongyang prevede di inviare nei prossimi mesi in Russia circa 6 mila militari del genio per operazioni di sminamento e lavori di ripristino di reti stradali, ferroviarie e infrastrutture nella regione di Kursk. Nei piani anche il trasferimento di 50-100 mezzi, tra cui carri armati M2010 (Cheonma-D) e veicoli blindati BTR-80.
Budanov ha aggiunto che la Corea del Nord copre circa il 40 per cento del fabbisogno russo di munizioni da 122 e 152 millimetri, con una produzione ininterrotta. Mosca avrebbe inoltre ricevuto da Pyongyang centinaia di sistemi di artiglieria, lanciarazzi multipli e missili.
Ad una recente cerimonia per commemorare i caduti tra le forze nordcoreane che hanno combattuto nell’Oblast di Kursk al fianco dei russi, alle spalle di Kim Yong Un comparivano le foto di 101 soldati (nella foto a lato).
40 nazioni armano l’Ucraina
Secondo il Canale Telegram russo MASH, più di 40 nazioni hanno inviato armi e munizioni all’Ucraina dall’inizio della guerra contro la Russia (nella foto sotto un veicolo da combattimento CV-90 donato dalla Svezia agli ucraini e catturato dai militari russi).
La notizia, ripresa da RIA Novosti, cita il database dello Stato Maggiore delle Forze Armate ucraine, violato da hacker russi secondo quanto annunciato nei giorni scorsi.

“Si tratta dell’intera Unione Europea più Albania, Islanda, Macedonia, Montenegro, Norvegia, Stati Uniti, Australia, Canada, Giappone, Corea del Sud, Nuova Zelanda, Georgia, Turchia e Israele”.
MASH afferma inoltre che anche il Kosovo è coinvolto nella spedizione di armi e munizioni, che il principale sponsor dell’Ucraina sono gli Stati Uniti seguiti dalla Germania e che gli hacker hanno ottenuto l’accesso al sistema logistico della NATO, ottenendo informazioni sulla quantità di equipaggiamento e munizioni delle Forze armate ucraine e sulla loro distribuzione tra le unità.
Precettati i giovani laureati in medicina ucraini
In Ucraina, le università sono ora obbligate a inviare, entro sette giorni dalla laurea, alle commissioni territoriali di reclutamento le liste delle laureate in medicina e farmacia. Lo scrivono media ucraini.
Le donne devono presentarsi al commissariato militare entro 60 giorni per sottoporsi a una commissione e registrarsi. In caso di assenza, è prevista una multa da 17.000 a 25.500 grivnie (da 350 a 520 euro). La necessità fi assistere un crescente numero di feriti impone di precettare anche i giovani neo-laureati in medicina.
I russi colpiscono la produzione del missile ucraino Sapsan
Con un’operazione congiunta lanciata a luglio dal ministero della Difesa russo e dai servizi di sicurezza interna FSB (ex KGB) i russi hanno colpito il 13 agosto con attacchi simultanei diverse fabbriche nelle regioni di Dnipropetrovsk e Sumy, distruggendo le capacità ucraine di produrre i missili balistici Sapsan, utilizzati dalle Forze Armate ucraine per colpire in profondità il territorio russo.
Lo ha reso noto l’FSB sottolineando che questo programma ucraino “segreto” utilizza tecnologie “ereditate” dall’Unione Sovietica. Mosca punta specificamente il dito contro la Germania, accusandola di finanziare il programma missilistico balistico ucraino.

“È stato accertato che, con il sostegno finanziario della Germania e l’assistenza di specialisti stranieri, lo sviluppo e la produzione dei sistemi missilistici operativi-tattici a medio raggio Sapsan, capaci di colpire in profondità nel territorio della Federazione Russa, sono andati avanti presso le imprese di difesa nelle regioni di Dnepropetrovsk e Sumy”, ha affermato un portavoce FSB, citato dalla TASS.
Il Ministero della Difesa ha confermato che anche i sistemi di difesa aerea schierati nelle vicinanze delle fabbriche e dei magazzini bombardati, inclusi quattro lanciatori Patriot, sono stati distrutti durante gli attacchi al programma missilistico Sapsan.
L’esperto militare Yuri Knutov ha parlato più dettagliatamente del complesso balistico a “Zvezda”. Il sistema missilistico Sapsan, che aveva anche il nome di esportazione Grom, è stato sviluppato circa 15 anni fa. Doveva sostituire il complesso “Tochka-U” in dotazione all’Ucraina. I fondi non provenivano solo dal governo ucraino, ma anche dall’Arabia Saudita (40 milioni di dollari).
Si prevedeva che la versione per l’esportazione avesse una gittata di 300 km, mentre il “Sapsan” 500. A causa della corruzione nei circoli di Kiev, è stato possibile realizzare solo un lanciatore con modelli dimensionali e di peso dei missili. Secondo Knutov, “il missile praticamente non volava e la precisione dell’impatto lasciava a desiderare”, il progetto è stato chiuso.
Si è tornati a prendere in esame il missile in esame in seguito alla guerra contro Mosca ma con il supporto di aziende occidentali. In particolare, si è occupato di questo il gruppo europeo MBDA con tecnici tedeschi, francesi e britannici. Di conseguenza è nato un missile con una gittata di 500-700 chilometri.
La testata esplosiva del missile pesa 480 chili, la velocità superiore a Mach 5 e l’Ucraina ha utilizzato in guerra il missile una volta per colpire obiettivi in Crimea nel 2023 ma i due Sapsan sono stati intercettati dai sistemi missilistici antiaerei russi. Kiev sostiene di aver avviato la produzione di serie del Sapsan nel giugno di quest’anno, meno di due mesi prima degli attacchi russi agli stabilimenti.
Un milione di colpi d’artiglieria per Kiev
Nel 2025, l’Ucraina ha ricevuto un milione di proiettili di grosso calibro acquistati da paesi occidentali in stati terzi nell’ambito dell’iniziativa promossa dalla Repubblica Ceca. La notizia è stata diffusa dall’agenzia di stampa ceca CTK, citando il primo ministro ceco Petr Fiala. L’annuncio è arrivato dopo un incontro online dei leader dei paesi membri della “Coalizione dei volenterosi”, un gruppo di stati che sostengono attivamente Kiev.

“Posso annunciare che, grazie all’iniziativa ceca, quest’anno abbiamo consegnato un milione di proiettili di grosso calibro all’Ucraina”, ha dichiarato Fiala. Nel 2024, Kiev aveva ricevuto 1,5 milioni di proiettili nell’ambito dello stesso programma, mentre per il 2025 l’obiettivo complessivo è di arrivare a 1,8 milioni di unità. L’idea di questa iniziativa era stata avanzata dalla Repubblica Ceca dopo il 24 febbraio 2022 e, fino ad oggi, vi hanno aderito circa 20 paesi.
Elicotteri d’attacco Mi-24 bulgari per l’Ucraina
L’atterraggio di un grande aereo da trasporto ucraino An-124 Ruslan (UR-82029) all’aeroporto bulgaro di Plovdiv, il 14 agosto, avrebbe consentito di trasferire in Ucraina almeno tre elicotteri d’attacco Mi-24D/V parzialmente smontati dismessi dalle forze bulgare che schierano 6 elicotteri Mi-24V in servizio e 6Mi-24D rimossi dal servizio attivo e immagazzinati dallo scorso anno e che sono evidentemente in fase di trasferimento all’Ucraina.

La Bulgaria è stata esortata in più occasioni dagli alleati della NATO a cedere a Kiev il consistente equipaggiamento russo-sovietico di cui ancora dispone.
(Ha collaborato a questo articolo Lukas Fontana)
Foto: Ministero Difesa Ucraina, Forze Armate Russe, Forze Armate Bulgare, TASS, RIA-Novosti, TASS, KCNA e Fox News
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