Haftar consolida il ruolo internazionale e rafforza il controllo “famigliare” sull’Esercito Nazionale Libico

Il feldmaresciallo Khalifa Haftar consolida il suo ruolo di figura centrale nel futuro della Libia e rafforza da un lato le relazioni internazionali e il controllo (che potremmo definire famigliare) sull’Esercito Nazionale Libico (LNA).
Un processo che appare per molti versi paradossale considerato che Haftar non ha incarichi ufficiali di governo né è riconosciuto dalla comunità internazionale come capo di stato o di governo anche se firma accordi di cooperazione militare con la Turchia, ha rinnovato in maggio quello con la Russia e con la Bielorussia.
Anche i rapporti con il Governo di Unità Nazionale (GUN) di Tripoli sembrano improntati alla cooperazione a cinque anni dal fallito tentativo delle forze dell’LNA di conquistare la capitale.
Negli ultimi giorni Haftar, ha incontrato il capo dell’intelligence turca, Ibrahim Kalin, per discutere delle prospettive di ampliamento della partnership strategica tra Libia e Turchia a vari livelli, incluso quello della ricostruzione e dello sviluppo economico.
La visita di Kalin (nelle due foto sotto) si inserisce in una nuova fase dei rapporti tra la Cirenaica e la Turchia, impegnata a ridefinire la propria influenza in Libia non limitandosi più al solo GUN di Tripoli. Secondo i media libici, la Camera dei Rappresentanti libica (il Parlamento di Tobruk riconosciuto dalle Nazioni Unite) si prepara a votare sull’accordo marittimo firmato tra Ankara e Tripoli per l’esplorazione di petrolio e gas nelle acque tra Turchia e Creta che aveva creato gravi tensioni già in passato con Grecia e Cipro.
L’accordo, coinvolgendo anche Bengasi, potrebbe consentire alle navi turche di avviare esplorazioni nel Mediterraneo orientale coinvolgendo anche l’Egitto con cui Ankara ha riallacciato negli ultimi mesi relazioni improntate alla cooperazione dopo anni di tensioni.
Il ministro degli Esteri turco Hakan Fidan ha tenuto colloqui bilaterali con l’omologo egiziano Badr Abdelatty a Gedda, a margine della riunione dei ministri degli Esteri dell’Organizzazione della Cooperazione Islamica (OCI), confermando il sostegno del Cairo all’unità della Libia e alle sue istituzioni.
In giugno, Il Cairo aveva accolto con favore la roadmap proposta dall’inviata ONU Hanneh Tetteh, che prevede elezioni presidenziali e parlamentari e la formazione di un governo unificato entro un periodo di 12-18 mesi. La cooperazione turco-egiziana goderebbe del supporto dell’Arabia Saudita.
L’approvazione dell’accordo marittimo da parte della Camera dei Rappresentanti e l’avvio dello sfruttamento delle risorse sottomarine nel Mediterraneo Orientale rischia di provocare una grave crisi tra Haftar e la Grecia che lamenta da tempo l’afflusso di imbarcazioni cariche di migranti illegali dalla Cirenaica verso Creta.
L’incontro con Kalin ha visto la presenza non solo del feldmaresciallo Haftar ma anche dei figli Saddam e Khaled, generali rispettivamente vice comandante e capo di stato maggiore dell’Esercito Nazionale Libico.
Il 25 agosto il capo di Stato maggiore delle forze armate egiziane, generale di divisione Ahmed Khalifa, si è’ congratulato con il generale Khaled Haftar per la sua recente nomina di capo di sato maggiore dell’LNA come ha riferito il ministero della Difesa egiziano in un comunicato stampa.
Nel suo messaggio, il generale egiziano ha sottolineato “l’orgoglio delle forze armate egiziane per le relazioni storiche con le controparti libiche”, esprimendo fiducia che “questo passo contribuirà a sostenere gli sforzi per stabilire sicurezza e stabilità in Libia”. Il capo di Stato maggiore egiziano ha inoltre confermato l’impegno delle sue forze armate a “rafforzare la cooperazione e il coordinamento congiunti per promuovere la sicurezza e la stabilità nella regione”.
Il 21 agosto il generale Abdelrazek Al-Nathuri, nominato consigliere per la sicurezza nazionale, ha ceduto ufficialmente la guida dello stato maggiore al generale Khaled Khalifa Haftar con una cerimonia di passaggio a cui ha presenziato anche Saddam Haftar, nominato il 23 agosto vice comandante generale delle forze armate, alla presenza del padre e del presidente della Camera dei Rappresentanti, Aguila Saleh, nella sua veste di “comandante supremo delle forze armate”, carica solitamente riservata al presidente, carica oggi inesistente nella Libia ancora divisa in due.
Di fatto la famiglia Haftar occupa oggi i tre vertici più alti dell’LNA.
Il feldmaresciallo Haftar aveva incontrato il 24 agosto a Bengasi anche il capo dell’intelligence egiziana, generale Hassan Rashad (nella foto sopra e sotto), per discutere “i meccanismi di coordinamento su questioni di interesse comune, al fine di promuovere la stabilità e servire gli interessi superiori dei due Paesi fratelli”, secondo un comunicato diffuso dall’ufficio stampa del comando generale dell’LNA. Entrambe le parti avevano sottolineato “l’importanza di sostenere gli sforzi per far avanzare il processo politico in Libia, contribuendo così alla sicurezza e alla stabilità nella regione”.
Anche Rashad si è congratulato con i figli di Haftar per i nuovi incarichi militari di vertice confermando la piena legittimazione del Cairo alla struttura di vertice della Cirenaica e dell’LNA.
A testimoniare le ampie intese tra Cirenaica, Egitto e Turchia la visita di Rashad si è tenuta lo stesso giorno dell’arrivo nel porto di Bengasi della corvetta da guerra turca Tcg Kinaliada (Classe Ada – nella foto qui sopra), con a bordo una delegazione comprendente l’ambasciatore di Ankara in Libia, Guven Begic, e i vertici della Marina Turca che hanno incontrato Saddam Haftar e altri leader alti ufficiali dell’LNA al termine di un’esercitazione navale congiunta effettuata al largo di Bengasi.
Difficile non notare che la Libia sta riorganizzando la sua postura internazionale puntando alla riunificazione che potrebbe completarsi 15 anni dopo la caduta di Muammar Gheddafi, con il supporto di Russia, Egitto, Turchia, Arabia Saudita ed Emirati Arabi Uniti oltre che con il benestare degli Stati Uniti.
Un processo che vede del tutto ai margini la UE e le nazioni europee, che nel caso di Cipro e Grecia rischiano di subire gravi danni economici dalle intese turco-libiche per lo sfruttamento delle risorse dei fondali marini.
(con fonte LNA, Italpress e Agenzia Nova)
Foto LNA
Leggi anche:
Haftar a Mosca rinnova le intese militari e rafforza il ruolo russo in Cirenaica
Aerei da combattimento bielorussi per le forze libiche del generale Haftar? – AGGIORNATO
Armi russe e cinesi alla parata di Bengasi dell’Esercito Nazionale Libico

RedazioneVedi tutti gli articoli
La redazione di Analisi Difesa cura la selezione di notizie provenienti da agenzie, media e uffici stampa.