La Francia incrementa l’export di prodotti per la Difesa

Le esportazioni francesi di prodotti per la Difesa armi hanno raggiunto i 21,6 miliardi di euro nel 2024. Si tratta della “seconda migliore performance della storia” come emerge dal Ministére des Armées. Un risultato che one nel 2024 la Francia al secondo posto nella classifica mondiale degli esportatori di prodotti per la Difesa, a molte lunghezze di distacco dagli Stati Uniti. Un posizionamento favorito anche dal calo dell’export della Russia la cui produzione è mirata oggi a soddisfare le esigenze belliche delle sue forze armate.
Gli ordini sono stati ancora una volta trainati dalla vendita di caccia Rafale alla Serbia (12 velivoli) e all’Indonesia (18 velivoli su 42 in programma), nonché dalla vendita di quattro sottomarini d’attacco Barracuda all’Olanda, secondo questo rapporto pubblicato dal quotidiano online Médiapart, il cui contenuto è stato confermato dall’Afp.
Già a gennaio, il ministro delle Forze Armate Sébastien Lecornu (da poche opre nominato capo del governo francese) aveva previsto “oltre 18 miliardi di euro” di esportazioni per il 2024. L’export del 2024 rimane lontano dal record di 27 miliardi di euro raggiunto nel 2022, grazie a un contratto per 80 aerei Rafale con gli Emirati Arabi Uniti, ma ben al di sopra degli 8,2 miliardi di euro raggiunti nel 2023.
In totale l’industria per la difesa francese ha registrato “quasi 40 miliardi di euro di ordini, compresi quelli per le forze armate francesi”, si legge nel rapporto nel quale si ribadisce che “le esportazioni rimangono una condizione assolutamente necessaria per garantire il mantenimento di una base industriale in grado di equipaggiare le nostre forze”.
Mentre le esportazioni francesi si sono tradizionalmente concentrate sul Medio Oriente e sull’Asia, nel 2024 il 60% degli ordini è stato effettuato da paesi europei.
Per affermarsi in questi mercati, Parigi sta particolarmente favorendo programmi di acquisizione congiunti con altri paesi europei, come per i missili antiaerei Mistral e gli obici semoventi Caesar, che le consentono di ottenere il sostegno finanziario dell’Unione Europea.
Lo scorso anno, l’Asia ha rappresentato il 23% delle esportazioni francesi di equipaggiamenti per la difesa, mentre il Medio Oriente l’11%. I principali acquirenti sono stati Paesi Bassi (5,9 miliardi di euro), Indonesia (3,56 miliardi di euro), Serbia (2,75 miliardi di euro), (1,25 miliardi di euro) e Polonia (1,18 miliardi di euro).
L’Ucraina, da parte sua, ha acquistato armi dall’industria francese per un valore di 907 milioni di euro. In totale, il sostegno militare di Parigi a Kiev è stimato in 5,9 miliardi di euro tra febbraio 2022 e la fine del 2024, secondo il rapporto.
Gli ordini da Israele sono ammontati a 27,1 milioni di euro, per un totale di 223 milioni di euro negli ultimi 10 anni. “La Francia non fornisce armi a Israele, ma esporta componenti destinati, in particolare, all’integrazione in sistemi difensivi o alla riesportazione verso paesi terzi”, ribadisce il rapporto.
Il settore aeronautico ha rappresentato il 43% dei prodotti esportati lo scorso anno, il settore navale il 33% e le attrezzature terrestri il 15%. Parigi esporta anche radar e sistemi di comunicazione (5% del totale) e missili (4%).
(con fonte Ministére des Armées)
Foto: Ministére des Armées, Naval Group e Forze Armate Ucraine

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