La Polonia attiva la NATO, Israele colpisce in Qatar. Il Contesto intervista Gaiani

 

Il 10 settembre, il ministero della Difesa di Varsavia ha denunciato che 19 oggetti volanti erano penetrati nello spazio aereo polacco nel corso di un massiccio attacco aereo russo contro l’Ucraina. Alcuni di questi oggetti volanti sono stati abbattuti dai sistemi di difesa aerea polacchi, nell’ambito di un’operazione condotta con il supporto dello Stato Maggiore bielorusso.

Dinnanzi al Parlamento nazionale, il primo ministro Tusk ha parlato apertamente di «provocazione su larga scala della Federazione Russa», che avrebbe delineato «la situazione più vicina a un conflitto aperto dalla Seconda Guerra Mondiale», sebbene «non c’è motivo di ritenere che siamo sull’orlo della guerra».

Ha inoltre invocato l’articolo 4 della Nato, che autorizza un singolo Paese membro a richiedere consultazioni con gli alleati qualora reputi che l’integrità territoriale, l’indipendenza politica o la sicurezza nazionale siano messe a repentaglio. Una fonte interna alla Nato raggiunta da «Reuters» ha confidato che l’organizzazione è incline a qualificare l’evento alla stregua di un incidente, e non di un attacco.

Parallelamente, il presidente Trump ha pubblicato un post su Truth in cui si cercava piuttosto maldestramente di giustificare l’assistenza fornita dagli Stati Uniti all’incursione aerea israeliana in Qatar, volta a eliminare Khalil al-Hayya. Vale a dire un negoziatore di Hamas che si era riunito assieme ad altri esponenti del movimento per discutere l’ennesima proposta di tregua avanzata dagli stessi Stati Uniti.

La reazione furiosa delle autorità di Doha e, secondo «Axios», degli stessi consiglieri della Casa Bianca non ha impedito al primo ministro Netanyahu di rivendicare la piena legittimità dell’operazione e perfino intimare alle autorità qatariote di «espellere i funzionari di Hamas e consegnarli alla giustizia, altrimenti lo faremo noi».

Ne parliamo assieme a Gianandrea Gaiani, giornalista, saggista e direttore della rivista «Analisi Difesa».

L0intervista è stata realizzata nella tarda mattinata dell’11 settembre

Guarda il video qui sotto o a questo link

 

 

Gianandrea GaianiVedi tutti gli articoli

Giornalista bolognese, laureato in Storia Contemporanea, dal 1988 si occupa di analisi storico-strategiche, studio dei conflitti e reportage dai teatri di guerra. Dal 1991 al 2014 ha seguito sul campo i conflitti nei Balcani, Somalia, Iraq, Afghanistan, Sahara Occidentale, Mozambico e Sahel. Dal febbraio 2000 dirige Analisi Difesa. Ha collaborato o collabora con quotidiani e settimanali, università e istituti di formazione militari ed è opinionista per reti TV e radiofoniche. Ha scritto diversi libri tra cui "Iraq Afghanistan, guerre di pace italiane", “Immigrazione, la grande farsa umanitaria” e "L'ultima guerra contro l’Europa". Presso il Ministero dell’Interno ha ricoperto dal 2018 l’incarico di Consigliere per le politiche di sicurezza di due ministri e un sottosegretario.

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