Le truppe russe stringono la morsa sulle roccaforti ucraine  

 

Dl conflitto in Ucraina si continua a parlare molto sui media e negli ambienti politici ma quasi per nulla delle operazioni militari in corso. Eppure le novità non mancano e anche se gli sviluppi degli ultimi giorni non appaiono ancora risolutivi sembrano avvicinare i russi al successo nelle operazioni contro le principali roccaforti che sorreggono le linee ucraine dalla regione di Kharkiv a Donetsk, da Zaporizhia a Dnepropetrovsk

“Le nostre truppe nella zona delle operazioni militari speciali stanno avanzando praticamente su tutti i fronti” ha dichiarato il 17 settembre il capo di stato maggiore delle forze armate russe, il generale Valery Gerasimov, citato dalla TASS.

“Le nostre truppe avanzano nella città di Kupyansk e con successo in direzione di Krasnolimansk (Lyman per gli ucraini), dove la liberazione di Kirovsk è quasi completata“, ha spiegato. In quel settore le forze russe “sono entrate nel villaggio di Yampol, dove stanno conducendo operazioni di combattimento. Il nemico è stato completamente scacciato dalla foresta di Serebryanskoye“.

La grande area boschiva era stata per oltre un anno teatro di aspre battaglie tra le truppe russe avanzanti e la fotta rete di fortificazioni erette dagli ucraini (in bianco nella mappa qui sotto).

Unità d’assalto “stanno avanzando nel villaggio di Seversk. In direzione Aleksandro-Kalinovsky stanno combattendo nelle immediate vicinanze di Konstantinovka e le nostre unità sono entrate a Pleshcheyevka. La distruzione del nemico, bloccato a sud del bacino idrico di Kleban-Bykskoye, continua“, ha proseguito Gerasimov, aggiungendo che le forze russe proseguono la loro offensiva “nelle regioni di Dnipropetrovsk e Zaporizhzhia”.

Prima di esaminare alcuni settori del fronte è interessante notare che il 18 settembre il presidente russo Vladimir Putin ha dichiarato che “oltre 700mila militari russi sono schierati lungo la linea di contatto in Ucraina, dove la Russia porta avanti da mesi operazioni offensive”.

Si tratta degli stessi numeri forniti in precedenza dallo stesso Putin che da circa due anni riferisce di un impiego di forze intorno a 700/750 mila militari nelle operazioni in Ucraina e lungo i confini russi nelle regioni interessate dal conflitto di Belgorod e Kursk.

I progressi conseguiti dai russi in diversi settori di rilevanza strategica strettamente legati alle recenti massicce incursioni con missili e droni contro la rete ferroviaria ucraina, come ha reso noto ieri sui social l’amministratore delegato di Ukrzaliznytsia, Oleksandr Pertsovsky.

“Il nemico ha cercato di mettere fuori uso le sottostazioni che alimentano la rete ferroviaria questi attacchi hanno un obiettivo chiaro: complicare il trasporto di passeggeri e merci, interrompere il funzionamento regolare dei trasporti e creare ulteriore pressione sulla popolazione e sull’economia“. Più probabile invece che gli attacchi mirino a rendere ancora più arduo inviare rifornimenti alle forze ucraine sempre più sotto pressione sotto l’incalzare delle forze russe.

 

Kupyansk

Il successo più eclatante degli ultimi giorni è stato conseguito nella roccaforte di Kupyansk (regione di Kharkiv) dove i russi hanno raggiunto il cuore della città probabilmente nella prima settimana di settembre utilizzando ancora una volta un oleodotto in disuso per inviare fanti e reparti di droni FPV dietro le linee ucraine. Una beffa già riuscita in altre battaglie urbane inclusa quella per la città russa di Sudzha, epicentro delle linee ucraine nella regione russa di Kursk da cui le truppe di Kiev sono stata cacciata la scorsa primavera.

Anche gli analisti militari ucraini del canale Telegram Deep State hanno riferito dell’ardita operazione condotta dalle truppe di Mosca. I blogger ucraini hanno riconosciuto solo recentemente i successi delle truppe russe a Kupyansk, smentendo il coma do di Kiev che ha più volte negato la penetrazione russa fin nel centro città dove gli ultimi report dei blogger militari russi registrano nuovi progressi.

Nelle ultime ore le stesse fonti riportano che l’ordine del generale Oleksandr Syrsky (nella foto sotto) , alla testa delle forze armate di Kiev, è di resistere in città, notizia che potrebbe indicare la richiesta delle forze ucraine di potersi ritirare per sfuggire alla manovra a tenaglia russa che, conquistata Kupyansk, minaccia di chiudere in una grande sacca numerose brigate ucraine.

Il canale Telegram militare ucraino UkrLeaks ha rilevato che tutte le linee logistiche ucraine nel settore di Kupyansk si troverebbero esposte al fuoco delle forze armate russe.

 

Konstantinyvka

Nel settore di Kostantinovka (Kostantinyvka per gli ucraini), nella regione di Donetsk, le truppe russe basate a Chasov Yar combattono vicino a Predtechino e sono entrate a Stupochki dopo aver precedentemente conquistato un’area fortificata nemica a ovest del villaggio che per i blogger ucraini sarebbe già caduto in mani russe.

Le stesse fonti rivelano che a ovest di Chasov Yar, le truppe russe sono penetrate per oltre 3,5 chilometri prendendo il controllo di un tratto dell’autostrada T0504.

Dopo la conquista di Aleksandro-Shultino, l’esercito russo ha raggiunto i sobborghi di Konstantinovka anche da sud oltre che da est.

 

Pokrovsk

Restando nell’ambito delle battaglie urbane, i russi hanno registrato importanti progressi anche a Pokrovsk accentuando la penetrazione in città e penetrando anche nei sobborghi settentrionali di Mirnograd.

A nord est di Pokrovsk, dove i russi sfondarono le linee nemiche l’11 agosto, le forze di Mosca hanno ripreso ad avanzare verso nord dopo i furiosi contrattacchi ucraini che nelle ultime settimane hanno cercato di respingere i russi riducendo il saliente e attaccandolo ai fianchi per costringere i russi a ritirarsi.

L’arrivo di rinforzi russi, tardivo per sfruttare immediatamente lo sfondamento, è stato però utile per consentire ai russi di respingere gli assalti ucraini sui due lati del saliente e riprendere ad avanzare verso, nord, ovest ed est stringendo la morsa intorno ai centri abitati che orbitano intorno a Pokrovsk e circondando le truppe ucraine a Shakove.

 

Dnepropetrovsk e Zaporizhia

L’esercito russo ha accentuato anche l’avanzata nella regione di Dnepropetrovsk e in particolare nel settore di Novopavlovka. Le difficoltà ucraine in questo settore dove non sono presenti linee fortificate hanno portato il comando ucraino a rimuovere il comandante del 20° Corpo d’Armata, generale Maksim Kitugin, responsabile del confine tra le regioni di Donetsk e Dnepropetrovsk a causa della “perdita di posizioni nell’area di responsabilità”.

Stesa sorte, per la stessa motivazione, è toccata al generale Volodymyr Silenko, comandante del 17° Corpo d’Armata schierato nella regione di Zaporizhia minacciata dall’avanzata russa da due diverse direttrici.

Da est, lungo il confine con la regione di Donetsk, i russi negli ultimi giorni hanno superato due linee difensive ucraine puntando su Hulyapole per far crollare l’intero fronte.

A sud invece le forze di Mosca continuano ad avanzare lungo la sponda del Dniepr:  dopo aver conquistato i villaggi di Kamenskoe e Plavni, puntando ora su Prymorske e Stepnohirsk dove sono già penetrate con l’obiettivo di aprirsi la strada verso nord.

 

Un contesto sempre più difficile per Kiev

Il canale Telegram ucraino Rezident ha riferito di una recente riunione tra lo Stato Maggiore e i vertici politici ucraini in cui i comandanti militari avrebbero illustrato una difficile situazione, stimando al ritmo attuale una resistenza di 2/3 mesi prima di un crollo completo dell’intero sistema difensivo. Il generale Syrsky avrebbe avvisato il consigliere presidenziale Yermak che un cessate il fuoco è urgente o la situazione sfuggirà di mano.

Una conferma in tal senso è giunta dal generale in pensione della Bundeswehr tedesca Roland Kather che in una intervista a Die Welt ha detto che “la situazione per le forze ucraine è critica ed in peggioramento. L’occidente non è in grado di ribaltare la situazione. Rimane solo la diplomazia”.

I russi stanno intensificando anche i raid aerei con bombe guidate plananti contro le linee ucraine: il ministero della Difesa ucraino ha riferito che ad agosto l’aeronautica russa ha impiegato 4.390 bombe plananti contro le 3.786 di luglio.

A conferma delle crescenti perdite ucraine anche l’ultimo scambio di salme attuato ieri tra i belligeranti ha visto la Russia restituire all’Ucraina mille salme di presunti soldati delle forze di Kiev.

“Circa un migliaio di corpi, che secondo la parte russa appartengono a personale militare ucraino, sono stati rimpatriati in Ucraina”, ha riferito su Telegram il Centro per i Prigionieri di Guerra del governo ucraino. Secondo il corrispondente di guerra russo Alexander Kots, l’Ucraina ha consegnato a Mosca solo 24 corpi di caduti. Negli ultimi tre mesi Mosca ha restituito a Kiev oltre 8.500 salme di caduti ricevendone poco più cento.

Ha collaborato Lukas Fontana

Foto: TASS e Forze armate ucraine

Mappe ISW, RvVoenkory, Z -Komittee

 

Gianandrea GaianiVedi tutti gli articoli

Giornalista bolognese, laureato in Storia Contemporanea, dal 1988 si occupa di analisi storico-strategiche, studio dei conflitti e reportage dai teatri di guerra. Dal 1991 al 2014 ha seguito sul campo i conflitti nei Balcani, Somalia, Iraq, Afghanistan, Sahara Occidentale, Mozambico e Sahel. Dal febbraio 2000 dirige Analisi Difesa. Ha collaborato o collabora con quotidiani e settimanali, università e istituti di formazione militari ed è opinionista per reti TV e radiofoniche. Ha scritto diversi libri tra cui "Iraq Afghanistan, guerre di pace italiane", “Immigrazione, la grande farsa umanitaria” e "L'ultima guerra contro l’Europa". Presso il Ministero dell’Interno ha ricoperto dal 2018 l’incarico di Consigliere per le politiche di sicurezza di due ministri e un sottosegretario.

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