Homeland Security: da febbraio espulsi 2 milioni di immigrati illegali dagli Stati Uniti

 

Tra febbraio ed aprile di quest’anno l’Amministrazione statunitense guidata da Donald Trump aveva reso noto di aver espulso circa 140.000 persone tramite la “deportazione” nelle nazioni di origine.

Numero che era salito 200.000 a fine agosto secondo quanto riportato dall’Immigration and Customs Enforcement (ICE) ma il 23 settembre un comunicato del Dipartimento dell’Homeland Security (DHS – Dipartimento Sicurezza Interna) ha evidenziato che dall’inizio del mandato di Donald Trump, il 20 gennaio, 2 milioni di immigrati clandestini sono stati espulsi (400.000) o si sono autoespulsi (1,6 milioni).

Il comunicato evidenzia come “L’amministrazione Trump è sulla buona strada per infrangere record storici ed espellere quasi 600.000 immigrati clandestini entro la fine del primo anno di mandato del Presidente Donald Trump. Due milioni di immigrati clandestini hanno lasciato gli Stati Uniti in meno di 250 giorni, inclusi circa 1,6 milioni di auto-espulsi volontariamente e oltre 400.000 espulsi.

I numeri non mentono: 2 milioni di immigrati clandestini sono stati espulsi o si sono auto-espulsi in soli 250 giorni, a dimostrazione del fatto che le politiche del Presidente Trump e la leadership del Segretario Noem stanno funzionando e stanno rendendo sicure le comunità americane”, ha dichiarato l’Assistente Segretario Tricia McLaughlin. “L’intensificazione dei controlli sull’immigrazione, mirati ai peggiori tra i peggiori, sta allontanando ogni giorno dalle nostre strade sempre più immigrati clandestini criminali e sta inviando un messaggio chiaro a chiunque altro si trovi illegalmente in questo Paese: autoespelletevi o vi arresteremo e deporteremo”.

Il DHS ha chiarito: l’era delle frontiere aperte è finita. Per quattro mesi consecutivi, la Customs and Border Protection (CBP) degli Stati Uniti non ha rilasciato alcun immigrato clandestino nel Paese.

Il resto del mondo sta ascoltando il nostro messaggio. Anche le misure di controllo dell’immigrazione del DHS stanno dimostrando di scoraggiare gli immigrati clandestini dal tentare di entrare nel Paese.

Un recente studio delle Nazioni Unite ha riportato che le politiche sull’immigrazione del Presidente Trump hanno portato a una riduzione del 97% degli immigrati clandestini diretti a nord dagli Stati Uniti provenienti dall’America Centrale. Lo stesso studio ha rilevato che il 49% degli immigrati clandestini che hanno deciso di interrompere il loro viaggio verso gli Stati Uniti lo ha fatto perché riteneva che sarebbe stato impossibile entrare negli Stati Uniti sotto la presidenza Trump. Allo stesso modo, il 46% ha affermato che il timore di detenzione o espulsione ha portato ad abbandonare il tentativo di entrare illegalmente negli Stati Uniti.

Nel frattempo, il DHS è appena agli inizi grazie al One Big Beautiful Bill del Presidente Trump, che sta accelerando le assunzioni e accelerando gli arresti e le espulsioni di immigrati clandestini.

Finora, l’Immigration and Customs Enforcement (ICE) ha ricevuto oltre 150.000 domande nelle ultime settimane e il 100% di tutti i nuovi posti di lavoro creati è andato a cittadini statunitensi da quando il Presidente Trump è entrato in carica.

La capacità di espulsione continua ad aumentare mentre il Segretario Noem negozia nuove strutture di detenzione come Alligator Alcatraz, Speedway Slammer, Cornhusker Clink e Louisiana Lockup. Il DHS ha anche recentemente annunciato di aver firmato oltre 1.000 accordi in 40 stati.

Tutti questi successi renderanno l’arresto, la detenzione e la deportazione degli immigrati clandestini più efficienti e snelle che mai, aprendo la strada a un’ondata sempre maggiore di deportazioni.

Va ricordato che a sostegno di questa grande operazione negli Stati Uniti, dove si stima che gli immigrati irregolari siano circa 11 milioni, è stata data ampia promozione sul sito internet del Pentagono (Dipartimento della Guerra) dell’operazione militare di sicurezza avviata lungo il confine col Messico per blindare la frontiera (Operation Southern Border) in un contesto in cui il Presidente Trump invia i militari a pattugliare le città a più alto tasso di criminalità legata all’immigrazione.

Prima a Washington, poi i militari sono stati schierati a Portland (Oregon) e Trump, dopo l’attacco ad un centro dell’Immigration and Customes Enforcement (ICE) a Dallas, ha deciso di dispiegare i militari a difesa di tutti i centri dell’ICE.

La Casa Bianca preme per inviare le truppe anche a Chicago, Baltimora e Los Angeles, quest’ultima già teatro di violenti scontri tra forze dell’ordine/militari e immigrati illegali nel giugno 2025.

Foto: Operation Southern Border  (US Army) e US Department of War

 

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