Nuovi sottomarini per la Polonia: la decisione entro la fine dell’anno

 

È attesa entro l’anno la decisione della Polonia sull’azienda che si aggiudicherà la commessa per la costruzione di tre sottomarini (2 più 1 in opzione) per la Marina.

Lo ha confermato ieri all’agenzia di stampa Adnkronos il vice ministro della Difesa polacco, Pawel Zalewski. ”Ci sono colloqui in corso anche con i potenziali partner, decideremo entro l’anno”, ha detto, rispondendo a una domanda sull’interesse di Fincantieri, che nelle settimane scorse ha firmato un memorandum d’intesa con il gruppo statale della difesa polacco PGZ.

La Polonia ha annunciato l’intenzione di acquistare tre sottomarini nell’ambito del programma Orka per ammodernare la componente subacquea della Marina – che al momento dispone di un solo sottomarino risalente all’epoca sovietica (l’Orzel, classe Kilo, in servizio dal 1986) – e per rafforzare la sua presenza navale nel Mar Baltico nel contesto del confronto con la Russia.

Analisi Difesa ha pubblicato in giugno un ampio articolo di Luca Peruzzi sul programma polacco Orka che prevede la definizione dei battelli prescelti entro il 2025 e la commessa nel 2026. Oltre a Fincantieri, sono interessate la tedesca TKMS, la svedese Saab, la spagnola Navantia, la francese Naval Group e le sudcoreane Hanwha e Hyundai.

Nelle settimane scorse, in occasione della firma del memorandum, l’amministratore delegato Pierroberto Folgiero, aveva detto che Fincantieri “vuole contribuire all’ambizioso piano di modernizzazione della Marina polacca”.

Recentemente Folgiero (nella foto a lato) ha sottolineato che “l’underwater può agire da acceleratore trasversale, anche per settori apparentemente lontani dall’economia del mare, consolidando il ruolo di Fincantieri come locomotiva industriale del Paese”.

Dopo un primo semestre 2025 da record — ordini raddoppiati e ricavi in crescita del 24% a 4,6 miliardi di euro — Fincantieri ha raccolto la fiducia dei mercati, che hanno spinto il titolo da 6,8 euro a inizio anno a circa 26 euro. Un incremento che rispecchia la fiducia nella strategia annunciata con la nascita del Polo Underwater, la nuova divisione dedicata alle tecnologie sottomarine.

La scommessa è ambiziosa: fare del comparto subacqueo la quarta gamba industriale del gruppo, accanto a crociere, difesa e offshore. Si tratta di un mercato globale da circa 50 miliardi di euro l’anno, in cui Fincantieri punta a conquistare una quota indirizzabile di 22 miliardi.

Secondo le proiezioni, la subacquea passerà dal 4% dei ricavi nel 2024 all’8% nel 2027, con un ebitda di 152 milioni e margini vicini al 19%, sensibilmente più alti rispetto ai settori tradizionali.

Immagini: Fincantieri

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