Rischio guerra: la Svezia costituirà riserve alimentari nelle regioni nordiche

Le prime riserve di cereali da utilizzare in caso di guerra o crisi saranno costituite nel nord della Svezia, una regione di “importanza militare strategica”. Lo ha annunciato ieri il governo di Stoccolma che prevede di investire 575 milioni di corone (circa 52 milioni di euro) nel bilancio 2026 per costituire queste riserve alimentari
Saranno finanziate tramite contratti tra lo Stato e le aziende. Lo Stato acquisterà una certa quantità di cereali dalle aziende in questione e pagherà per garantire un rinnovo continuo di questi prodotti (scorte a rotazione), che devono essere sempre disponibili, spiega l’Agenzia svedese per l’agricoltura. Il bando di gara sarà pubblicato il 15 ottobre nelle contee di Norrbotten, Västerbotten, Västernorrland e Jämtland.
Queste contee attualmente dipendono interamente dai trasporti dal sud del Paese per il loro approvvigionamento alimentare, il che potrebbe rappresentare un problema in caso di conflitto.
“La Svezia settentrionale riveste un’importanza militare strategica e una priorità particolare per la difesa totale”, ha affermato Carl-Oskar Bohlin, ministro della Difesa civile, citato in una dichiarazione.
“Non è un caso che i primi passi verso la creazione di riserve di cereali avvengano qui: fondamentalmente, si tratta di garantire che la popolazione possa mettere il cibo in tavola anche in tempi di crisi”, ha aggiunto. Il concetto di “difesa totale” è stato ripreso dalla Svezia nel 2015, dopo il rovesciamento del governo ucraino con i fatti del Maidan a Kiev, l’annessione russa della Crimea e l’inizio del conflitto in Donbass l’anno precedente.
Le misure si sono ulteriormente rafforzate dopo l’invasione dell’Ucraina nel 2022. L’obiettivo è coinvolgere l’intera società, dallo Stato ai cittadini e alle imprese, al fine di resistere collettivamente a una eventuale aggressione armata, preservando al contempo le funzioni vitali del Paese.
Pane e prodotti a base di cereali hanno un alto contenuto energetico, secondo l’Agenzia svedese per l’agricoltura, che afferma che tra il 90 e il 95% della popolazione potrebbe vivere esclusivamente di cereali per tre mesi senza soffrire di carenze nutrizionali.
(con fonte Adnkronos)

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