Rostec al Dubai Airshow 2025: le dichiarazioni di Chemezov

 

Il Dubai Airshow 2025 ha rappresentato un palcoscenico importante per la Federazione russa, con la Corporazione Statale Rostech che ha messo in mostra non solo i caccia, ma soprattutto le nuove frontiere dell’industria aeronautica marcatamente orientata verso la completa sostituzione delle importazioni a seguito delle sanzioni internazionali.

In mostra statica spiccavano l’aereo da trasporto Ilyushin Il-76MD90A(E), i mockup del caccia drone Sukhoi Su-75 “Checkmate” e del Su-57 con ugelli piatti.

Le esibizioni in volo hanno incluso invece la prima dimostrazione pubblica delle baie interne del Su-57, pilotato da Sergey Bogdan, con i nuovi missili Kh-58UShKE in evidenza, oltre al volo del Kamov Ka-52 e all’anteprima estera dello Yakovlev Yak-130M, velivolo da addestramento avanzato ammodernata e in versione da combattimento.

Il tutto è stato completato dalla presentazione del motore di quinta generazione 177S per l’aviazione tattica.

A margine dell’evento, Sergey Chemezov, CEO di Rostech, ha incontrato la stampa per delineare la strategia futura che è nettamente focalizzata sulla sovranità tecnologica sia nel settore civile che in quello militare.

Secondo Chemezov la Russia sta passando alla produzione di aviazione civile completamente sostituita da componenti nazionali. A causa delle sanzioni la cooperazione con partner stranieri non è più possibile e allo stesso tempo, tutta la tecnologia militare è stata e sarà realizzata solo con risorse proprie.

Anche nel settore elicotteristico la suddetta “sostituzione delle importazioni” sta già dando i suoi frutti: l’elicottero leggero “Ansat”, ad esempio, precedentemente prodotto in cooperazione, ha ricevuto un nuovo motore russo. Di conseguenza l’autonomia di volo dell’elicottero è aumentata poiché è diventato più efficiente in termini di consumi.

Nell’industria aeronautica civile i due modelli di punta “Superjet” e MS-21 hanno ricevuto motori russi, avionica e molti altri componenti di produzione nazionale e tutto ciò – ha ricordato il CEO di Rostech – è stato realizzato in tempi record pari a 6-7 anni.

A proposito degli aerei di linea in produzione di serie MS-21 questi usciranno dalle linee di produzione già il prossimo anno considerando che allo stato attuale nello stabilimento ci sono più di 20 velivoli in vari stadi di preparazione.

«L’aumento dell’autonomia di volo rimane un obiettivo importante per l’MS-21 – ha dichiarato Chemezov – qualsiasi aereo creato da zero evolve. Ad esempio il Boeing 737-100 aveva all’inizio un’autonomia di 2600 km. Il modello successivo, il 737-200, 3500 km. Questo parametro è stato migliorato nel corso dello sviluppo del modello. L’MS-21 con l’autonomia di volo attuale copre in larga misura le esigenze dei vettori russi.»

Sulle consegne inevitabilmente, vista la situazione bellica che perdura dal 2022, è necessario fornire alle compagnie aeree russe aerei di produzione nazionale. Solo dopo si potrà parlare di esportazione e di creazione di produzioni corrispondenti all’estero.

Il CEO ha inoltre confermato l’interesse della compagnia Aeroflot per una versione accorciata del velivolo, il cui sviluppo richiederebbe circa due anni.

Nel settore aeronautico militare – considerando il confronto che si è tenuto in volo a Dubai tra il caccia di quinta generazione Su-57 e l’americano F-35, Chemezov ha ribadito che: – «Il caccia di quinta generazione Sukhoi non è inferiore per qualità all’analogo di Lockheed Martin che, tra l’altro, è molto più costoso del Su-57. Tuttavia, la Russia non ha l’obiettivo di sostituire l’F-35 sul mercato estero.»

Nonostante le attuali sfide, il portafoglio ordini esteri di armamenti di Rosoboronexport supera i 60 miliardi di dollari e Rostec prevede un ritorno al secondo posto al mondo per volumi di esportazione di armi entro 2-3 anni. L’attuale calo dei dati – ha riferito per Chemezov – è certamente legato all’attuale guerra in Ucraina su cui sono concentrati gli sforzi principali.

Il Dubai Airshow 2025 ha consolidato un messaggio chiaro da parte di Rostech: la Russia ha abbandonato la cooperazione internazionale a favore della sovranità tecnologica totale. Guidata dalle sanzioni, l’industria aeronautica civile e militare russa sta accelerando l’implementazione della “sostituzione delle importazioni” (import substitution).

Con i modelli chiave come MS-21 e Superjet ormai equipaggiati con componenti interamente nazionali, l’obiettivo primario è assicurare la fornitura di velivoli ai vettori russi.

Nel frattempo, l’alto valore del portafoglio ordini di armamenti conferma la solidità della tecnologia militare russa: è stata confermata infatti la consegna dei primi due caccia Sukhoi Su-57 ad un paese straniero (quasi certamente l’Algeria) e persino la comunicazione del primo volo del caccia leggero Su-75 “Checkmate” che avverrà nel 2026; ma al contempo, sempre in occasione del salone emiratino, è stata comunicata da parte di Rosoboronexport, nella persona del CEO Aleksandr Mikheev, la firma di diversi contratti di esportazione per la fornitura di elicotteri Mil Mi-17/171 e Mi-35M in vari Paesi.

Nonostante le sfide determinate dal conflitto in Ucraina, la strategia di Rostec non è solo resistere ma far emergere l’industria delkla Difesa russa come autosufficiente e pronta a rafforzare la propria posizione come potenza aeronautica indipendente nel prossimo futuro.

Foto UAC e Rostec

 

Maurizio SparacinoVedi tutti gli articoli

Nato a Catania nel 1978 e laureato all'Università di Parma in Scienze della Comunicazione, ha collaborato dal 1998 con Rivista Aeronautica e occasionalmente con JP4 e Aerei nella Storia. Dal 2003 collabora con Analisi Difesa occupandosi di aeronautica e industria aerospaziale. Nel 2013 è ospite dell'Istituto Italiano di Cultura a Mosca per discutere la propria tesi di laurea dedicata a Roberto Bartini e per argomentare il libro di Giuseppe Ciampaglia che dalla stessa tesi trae numerosi spunti. Dall'aprile 2016 cura il canale Telegram "Aviazione russa - Analisi Difesa" integrando le notizie del sito con informazioni esclusive e contenuti extra provenienti dalla Russia e da altri paesi.

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