Operativo il primo reggimento della difesa aerea russa dotato del sistema S-500 Prometeo

 

Il primo reggimento della difesa aerea russa equipaggiato con il sistema di S-500 Prometeo ha raggiunto l’operatività (prontezza al combattimento). Lo ha annunciato il 17 dicembre ministro della Difesa russo, Andrey Belousov aggiungendo che il sistema è in grado di intercettare qualsiasi tipo di obiettivo aereo, anche nello spazio vicino all’atmosfera.

Entrato in servizio nel 2021, l’operatività dell’S-500 era stata anticipata a fine dicembre 2024 dal Capo di stato maggiore russo, generale Valerij Gerasimov, che aveva reso noto che il primo reggimento dotato di questo sistema missilistico sarebbe divenuto operativo entro il 2025.

L’S-500 è in accreditato della capacità di abbattere aerei di ogni tipo inclusi bombardieri strategici e velivoli radar (AWACS/AEW&C), missili da crociera e balistici (anche intercontinentali nella fase terminale del volo), satelliti, missili ipersonici e velivoli spaziali e dispone di un raggio d’azione di 500 chilometri contro bersagli in atmosfera, superiore a quella di 400 chilometri dei missili 40N6 impiegati dal sistema S-400, recentemente testati in combattimento in Ucraina e nelle regioni di confine tra India e Pakistan. Questo missile può rappresentare una seria minaccia per obiettivi di alto valore come bombardieri strategici e sistemi AEW&C.

La Russia ha iniziato a sviluppare l’S-500 nel 2010, poco dopo aver schierato il suo primo lotto di S-400 nel 2007. Secondo quanto riporta l’agenzia di stampa statale russa TASS, l’S-500 è stato sviluppato per integrare l’S-400 e altri sistemi di difesa aerea, colmando il divario tra i sistemi di difesa aerea e missilistica militare tattica e quelli strategici.

Sviluppato da Almaz-Antey, il sistema impiega quattro missili terra-aria a lungo raggio 40N6M o due intercettori 77N6 alloggiati in contenitori di lancio su un lanciatore mobile. Il 40N6M ha una gittata stimata fino a 400 chilometri (248 miglia), mentre gli intercettori della serie 77N6 possono raggiungere circa 600 chilometri (373 miglia).

L’architettura radar combina radar di ricerca a lungo raggio con radar di ingaggio dedicati, consentendo un rapido tracciamento e controllo del fuoco contro minacce veloci e ad alta quota.

“Il sistema è dotato di quattro veicoli radar per batteria, tra cui il radar di acquisizione in banda S 91N6E(M), il radar di acquisizione in banda C 96L6-TsP, il radar di ingaggio multimodale 76T6 e il radar di ingaggio antimissile balistico 77T6”, secondo il Center for Strategic and International Studies.

“Questo complesso radar consente all’S-500 di rilevare bersagli balistici e aerei fino a 2.000 chilometri (1.243 miglia) e 800 chilometri (497 miglia), rispettivamente.”

Come evidenzia Military Wtch Magazine, “nonostante i significativi successi nell’espansione delle capacità produttive di altri tipi di sistemi di difesa aerea a lungo raggio, in particolare l’S-400 e l’S-300V4, la produzione dei sistemi S-500 sembra essere rimasta limitata, probabilmente a causa dell’intenzione di modificarne il progetto sulla base dell’esperienza operativa del primo reggimento. I sistemi in servizio sono stati impiegati in un’ampia gamma di condizioni, tra cui operazioni nell’Artico a partire da dicembre 2021 e, più recentemente, a giugno, schieramenti nella città di Kerch, vicino alla contesa penisola di Crimea, principalmente per proteggere il ponte sullo stretto di Kerch che collega il territorio alla Russia continentale”.

Le prestazioni dell’S-500 devono aver indotto l’India ad avviare poche settimane or sono trattative per acquisire il sistema russo dopo che l’India schiera già l’S-400, impiegato in battaglia contro i velivoli pakistani, l’S-400 Poche settimane or sono.

Una commessa di cui avrebbero parlato il 4 dicembre a Nuova Delhi il ministro della Difesa indiano Rajnath Singh e il suo omologo russo Andrey Belousov. L’incontro avrebbe anche visto entrambe le parti rivedere i programmi di consegna del sistema di difesa aerea a lungo raggio S-400 e proseguire i colloqui in corso sulla possibile vendita del caccia russi di 5a generazione Su-57.

Foto: Ministero Difesa Russo e Rosoboronexport

 

 

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