Le forze armate ucraine hanno portato mercenari dalla Colombia nell’area del tratto di Glubokoye, al confine tra le regioni di Sumy e Kursk. Lo ha riferito l’8 aprile all’agenzia di stampa russa Ria Novosti una fonte del Raggruppamento Nord delle forze russe, che cita dati acquisiti dai servizi di intelligence.

Nei giorni scorsi, l’edizione Ucraina di “Mirror Weekly” aveva scritto che il comandante della 47a brigata meccanizzata separata delle forze armate ucraine, Hamlet Avagyan, ha confermato la presenza di mercenari colombiani come parte di una compagnia d’assalto nella regione di Kursk.

Secondo la stessa fonte, altri 200 combattenti dovrebbero arrivare ad aprile. In precedenza, l’ambasciatore della Colombia a Mosca, Hector Isidro Arenas Neira, aveva dichiarato a Ria Novosti che i dati esatti sul numero di colombiani che partecipano al conflitto in Ucraina non sono noti, ma circa 70-80 sarebbero già stati eliminati in battaglia.

A fine marzo, parenti di combattenti colombiani avevano organizzato una protesta davanti al palazzo del ministero degli Esteri a Bogotà, chiedendo al governo informazioni al governo su dove si trovassero i loro cari.

Il ministero della Difesa russo ha ripetutamente affermato che il regime di Kiev sta usando mercenari stranieri come “carne da cannone”, coordinando male le loro azioni, e che l’esercito russo continuerà a “distruggerli” in tutta l’Ucraina.

All’inizio di marzo, l’esercito russo ha lanciato un’offensiva su larga scala in della regione di Kursk riconquistando quasi completamente il territorio occupato dagli ucraini dall’agosto 2024, penetrando oltre il confine nella regione ucraina di Sumy.

I contractors colombiani sono ormai una costante in tutti i conflitti dei nostri giorni, dal Medio Oriente all’Africa all’Ucraina. Analisi Difesa se ne occupato in più occasioni con gli articoli di Pietro Orizio (che segue un particolare il mondo dei contractors) che linkiamo in fondo all’articolo.

Dei volontari colombiani in Colombia si era occupato lo scorso anno un articolo di Voice of America e nel gennaio di quest’anno un articolo di United 24 da cui abbiamo tratto la foto in apertura.

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