Volontari cubani con i russi, carcerati narcos con gli ucraini

 

Nelle scorse settimane sono state diffuse da più parti notizie circa l’arruolamento di volontari cubani nei ranghi delle forze armate russe per combattere in Ucraina. Un arruolamento reso possibile dalla legge della Federazione firmata da Vladimir Putin poco dopo l’inizio del conflitto in Ucraina che consente agli stranieri di arruolarsi e ricevere per vie brevi la cittadinanza russa al termine del servizio.

Secondo quanto emerso anche da inchieste giornalistiche come quella del Wall Street Journal i volontari cubani vengono retribuiti, oltre che con la cittadinanza estesa ai famigliari, con 29 mila dollari annui, cifra considerevole per gli standard dell’isola caraibiche ma lo stesso schema è stato adottato da Mosca per arruolare anche volontari in Nepal, ex repubbliche sovietiche, Libia, Repubblica Centrafricana, Serbia e Siria. Un sistema simile a quello che in Ucraina è stato impiegato fin dall’inizio del conflitto in Donbass e che ha permesso a molti combattenti stranieri di ottenere il passaporto ucraino.

Secondo le stime di Kiev i russi avrebbero reclutato circa 400 cubani per combattere in Ucraina ma i numeri reali potrebbero risultare tra 1.500 e 3mila unità. Negli ultimi giorni sono state invece fonti russe a denunciare l’arruolamento nell’esercito ucraino di carcerati sudamericani detenuti nelle prigioni statunitensi.

Gli Stati Uniti “stanno reclutando criminali dei cartelli della droga messicani e colombiani per inviarli a combattere in Ucraina”, ha reso noto l’ufficio stampa del Servizio di intelligence estera (SVR) russo. “Le compagnie militari private statunitensi, guidate dall’Agenzia federale antidroga statunitense (DEA) e dall’FBI, hanno iniziato a reclutare rappresentanti dei cartelli della droga messicani e colombiani nelle carceri statunitensi con l’intento di farli partecipare al conflitto ucraino al fianco del degradante regime di Kiev”, ha affermato l’SVR precisando che gli Stati Uniti promettono la completa amnistia ai prigionieri.

L’SVR valuta che il primo gruppo di ex narcos sarà inviato in Ucraina quest’estate. “Se il progetto pilota di ricostituire i ranghi delle Forze armate ucraine con criminali dell’America Latina avrà successo, il programma di reclutamento continuerà e sarà ampliato”, ha aggiunto ancora l’intelligence russa. Tuttavia, per Mosca, i piani degli Stati Uniti di ottenere un vantaggio tattico sul campo di battaglia in questo modo “sono destinati a fallire”.

Lo scorso anno anche la società militare privata (PMC)  Wagner arruolò carcerati russi che in cambio della partecipazione ai combattimento in Ucraina ottennero l’azzeramento della pena e una retribuzione.

 

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