Gli elicotteri Mi-8 russi da guerra elettronica

Il leggendario elicottero Mil Mi-8 “Hip”, un elicottero versatile e di grande successo commerciale è stato oggetto di diverse modifiche per la guerra elettronica (EW, in russo “REB” o Радиоэлектронная борьба) che hanno operato e operano tutt’ora nelle fila dell’Aviazione dell’Esercito russo. Tra queste spiccano il Mi-8PPA (punto di controllo e trasmissione informazioni), sviluppato negli anni ’80 come ausilio nel campo della guerra elettronica e del comando sul campo di battaglia, e il più moderno Mi-8МTPR-1, entrato in servizio nelle unità operative nel 2014.
Oltre a queste versioni, vale la pena menzionare anche altre modifiche specializzate per la guerra elettronica. Il Mi-8SМV fu la prima modifica del Mi-8 come elicottero EW; la sua variante Mi-8SMVb, creata nel 1971, era destinata a proteggere l’aviazione di prima linea dall’attacco dei sistemi missilistici antiaerei nemici, con l’installazione nella cabina di carico del complesso EW elicotteristico “Smalta-V” (“Smalta-3”) e antenne trasmittenti-riceventi sulla fusoliera.
Il Mi-8PP, elicottero EW creato nel 1974 e forse equipaggiato con il complesso “Pole” (anche se la denominazione dei complessi EW all’epoca seguiva nomi di piante, creando possibili confusioni con le prime versioni del Mi-8PPA), era progettato per generare interferenze per i radar terrestri di scoperta, guida e designazione del bersaglio, fungendo anche da ricognitore radio grazie alle stazioni di soppressione a bordo.
Questo modello era facilmente riconoscibile per i contenitori e le antenne dipolari a croce sui lati della fusoliera. Il Mi-8PPA (nella foto qui sotto), elicottero EW equipaggiato con le stazioni “Azaliya” e “Fasol'”, è considerato da alcune fonti una versione modificata del Mi-8PP sviluppata tra il 1980 e il 1982.
Il Mi-8PPA, pur non essendo destinato al trasporto di merci o passeggeri, è equipaggiato con moderni sistemi di soppressione dei segnali radio nemici e mezzi di comunicazione migliorati permettendo una coordinazione efficace delle forze. Presenta una massa massima al decollo fino a 13.000 kg, una velocità di crociera di circa 230 km/h e un’autonomia di volo fino a 500 chilometri.
La sua affidabilità e multifunzionalità lo rendono un elemento importante delle moderne Forze Armate per la protezione e il supporto sul campo di battaglia.
Il Mi-8МTPR-1 (nelle foto qui sotto e in apertura), esternamente simile ad altre varianti del Mi-8 ma nei fatti dotato di una speciale versione da guerra elettronica basata sul Mi-8MTV-5-1, si distingue per la sua attrezzatura interna unica basata sul sistema di guerra elettronica «Rychag-АV» sviluppato dalla KRET Corporation di Rostech (Analisi Difesa ne parla dal lontano 2015).
Questo complesso è progettato per fornire protezione di gruppo a velivoli e obiettivi terrestri da attacchi aerei e dalla difesa aerea nemica sopprimendo elettronicamente i sistemi di controllo della difesa aerea e dell’artiglieria, i sistemi di controllo delle armi dei complessi antiaerei e l’aviazione da combattimento, oltre a condurre ricognizione radio-tecnica.
Il sistema «Rychag-АV» include un database con profili digitali di vari obiettivi militari, specialmente sistemi di difesa aerea, per selezionare le contromisure più efficaci.
Utilizza array di antenne multiraggio a banda larga e la tecnologia DRFM per garantire una ricezione stabile e la soppressione dei segnali radar nemici in tutta l’area di copertura, ed è interamente realizzato con componenti di produzione russa.
Il Mi-8МТPR-1, già impiegato nell’Operazione Militare Speciale in Ucraina, è quindi un assetto fondamentale per la guerra elettronica dell’Aviazione dell’Esercito russo, ma come tale, ne costituisce al contempo non solo uno dei bersagli principali della difesa aerea nemica (a tal proposito sembra che almeno un esemplare di Mi-8MTPR-1 sia stato abbattuto dalle Forze di Kiev nel maggio 2023) ma anche dell’intelligence di Kiev, considerando che nel novembre del 2024 è stato reso noto che l’FSB russo avrebbe sventato un’operazione del GUR ucraino volta a dirottare proprio un esemplare di Mil Mi-8MTPR-1 dotato del sistema Rychag-AV.
Secondo le cronache russe del tempo l’intelligence ucraina aveva cercato di reclutare un pilota militare russo tramite Telegram: nelle intenzioni, l’ufficiale russo avrebbe dovuto avvelenare i membri dell’equipaggio.
Secondo le dichiarazioni rese dal pilota poi, la sua famiglia avrebbe dovuto trasferirsi all’estero, successivamente i servizi speciali ucraini avrebbero dovuto mandarli a Chisinau e infine sarebbero stati portati in macchina in Ucraina. Ricompensa per la missione ben 750.000 dollari.
Il Centro operativo centrale dell’FSB russo ha poi riferito che come risultato del lavoro degli ufficiali del controspionaggio russo sono state rivelate le posizioni delle unità della difesa aerea ucraina e delle Forze Armate ucraine successivamente attaccate dall’Aviazione russa.
Una mossa ucraina che ha ricordato quella avvenuta con successo nella seconda metà del 2023 ed eseguita dal militare russo disertore Maxim Kuzminov, che volò in Ucraina con un elicottero Mi-8AMTSh e uccise i suoi compagni per perdere infine la vita in Spagna, dopo essere stato colpito da sei colpi di pistola Makarov e investito più volte da un’auto.
Non dimentichiamo inoltre che durante la breve ribellione del gruppo Wagner nel giugno 2023, le forze di Yevgeny Prigozhin abbatterono diversi velivoli militari russi.
Le fonti riportano cifre leggermente diverse, ma generalmente si concorda che furono abbattuti proprio 3 elicotteri EW Mil Mi-8MTPR, un elicottero da trasporto Mil Mi-8, un elicottero d’attacco Kamov Ka-52, un elicottero da trasporto e combattimento Mil Mi-35M e un aereo posto di comando volante Ilyushin Il-22.
Foto Telegram
Maurizio SparacinoVedi tutti gli articoli
Nato a Catania nel 1978 e laureato all'Università di Parma in Scienze della Comunicazione, ha collaborato dal 1998 con Rivista Aeronautica e occasionalmente con JP4 e Aerei nella Storia. Dal 2003 collabora con Analisi Difesa occupandosi di aeronautica e industria aerospaziale. Nel 2013 è ospite dell'Istituto Italiano di Cultura a Mosca per discutere la propria tesi di laurea dedicata a Roberto Bartini e per argomentare il libro di Giuseppe Ciampaglia che dalla stessa tesi trae numerosi spunti. Dall'aprile 2016 cura il canale Telegram "Aviazione russa - Analisi Difesa" integrando le notizie del sito con informazioni esclusive e contenuti extra provenienti dalla Russia e da altri paesi.