Un nuovo impiego in Ucraina per i missili R-73

L’AAM R-73 (noto anche come “AA-11 Archer” per la NATO) è un missile aria-aria a corto raggio di origine sovietica sviluppato per sostituire il precedente R-60 (“AA-8 Aphid”) a cortissimo raggio.
Entrato in servizio nel 1984, l’Archer è un missile a ricerca di calore a infrarossi con un sensore raffreddato criogenicamente e una notevole capacità “off-boresight” che gli permette di agganciare bersagli autonomamente anche se non sono nel campo visivo del pilota.
Dopo la riunificazione della Germania questo missile fu analizzato dagli esperti della NATO i quali ne riconobbero l’enorme superiorità rispetto all’allora contemporaneo AIM-9 Sidewinder. Una scoperta così significativa da spingere lo sviluppo di nuovi missili occidentali come l’IRIS-T, l’ASRAAM e l’AIM-9X per competere con l’R-73.
Il missile ha subito numerosi aggiornamenti con varianti come l’R-73M, l’R-74 e il K-74M2 destinato al caccia di quinta generazione russo Sukhoi Su-57.
Oggi l’R-73 è un’arma standard per la maggior parte dei moderni aerei da combattimento russi (tra cui MiG-29, MiG-31, Su-30SM, Su-35, l’addestratore avanzato Yak-130 e il caccia di quinta generazione Su-57), nonché per gli elicotteri d’attacco di ultima generazione (Ka-52 e Mi-28NM), oltre ad essere in dotazione a numerosi altri paesi esteri.
Storicamente l’R-73 si è dimostrato un’arma letale in diversi conflitti tra cui la guerra eritreo-etiope e il conflitto in Kashmir (sebbene un presunto abbattimento di un F-16 sia stato negato dal Pakistan).
Anche nel recente conflitto tra Russia e Ucraina, il 7 maggio 2022, il Colonnello dell’Aviazione ucraina Ihor Bedzai è stato colpito a bordo del suo elicottero anfibio Mil Mi-14PS da un Sukhoi Su-35 russo. In quell’occasione è stato riferito che dopo aver mancato il bersaglio con il suo cannone da 30 mm, il pilota del Su-35 è ricorso al lancio di un R-73 che ha distrutto l’elicottero.
Il missile R-73 è ovviamente in dotazione anche all’Aeronautica ucraina che lo impiega sui caccia MiG-29 e Sukhoi Su-27.
Ma la notevole versatilità dell’arma ha permesso all’Ucraina di trovare un uso insolito per i missili R-73 a guida infrarossa installandoli ad esempio su navi di superficie senza equipaggio (USV).
Questa tecnica, documentata da Analisi Difesa nel maggio dello scorso anno, ha lo scopo di proteggere i droni marini dagli elicotteri russi spesso impiegati per neutralizzarli. Un successivo video ha mostrato ad esempio un letale USV ucraino armato con un R-73 che tuttavia viene attaccato da un elicottero Kamov Ka-29 russo: nonostante l’USV abbia tentato delle manovre evasive, è stato alla fine distrutto apparentemente da colpi di mitragliatrice.
Ma in almeno un caso l’R-73 adattato ai droni navali ucraini ha realizzato il suo primo abbattimento e questo è avvenuto il 31 dicembre dello scorso anno ai danni di un Mil Mi-8 russo.
Sempre Kiev ha adattato l’Archer anche sui mezzi di terra così come abbiamo mostrato sul nostro canale Telegram lo scorso marzo, dove una fotografia ritrae un sistema missilistico di difesa aerea improvvisato utilizzato dalla 3^ Brigata d’assalto separata “Azov” delle Forze Armate ucraine costituito proprio da due lanciatori per missili aria-aria R-73 montati su un veicolo Humvee o ancora attraverso l’impiego del sistema missilistico antiaereo 9K33 Osa (“SA-8 Gecko” per la NATO) con missili aerei aria-aria R-73 utilizzato dalle Forze Armate ucraine anche durante l’invasione della regione di Kursk nell’agosto 2024; un altro caso di cosiddetto “FrankenSAM” ottenuto questa volta unendo due sistemi d’arma di origine sovietica.
Ma la versatilità dei tecnici militari ucraini con un sistema d’arma così altamente integrabile come il missile aria-aria R-73 è venuta fuori ancora una volta pochi giorni fa, quando è stato ripreso un aereo da impiego agricolo turboelica Zlin Z-137 Agro Turbo dotato di un missile aria-aria R-73 sotto ogni ala. La sua livrea, inoltre, è stata modificata con una verniciatura grigio opaco in stile militare e doppie strisce bianche identificative sul tronco di coda per ridurre il rischio di fuoco amico.
Lo Zlin Z-137 Agro Turbo è un aereo agricolo a turboelica sviluppato in Cecoslovacchia e rappresenta l’evoluzione del precedente Zlin Z-37 Čmelák (Bombo), dal quale si differenzia principalmente per la sostituzione del motore a pistoni con un più efficiente turboelica, solitamente un Walter M-601B.
Prodotto fino a metà degli anni ’80 in oltre 700 esemplari, lo Z-137 è stato ampiamente utilizzato nel blocco orientale per l’irrorazione agricola nelle fattorie collettive.
Si tratta di un piccolo velivolo analogo al più famoso statunitense Air Tractor AT-502, protagonista del cartone animato Disney “Planes”, che per inciso è stato sviluppato pochissimi anni fa in versione militare nella variante OA-1K Skyraider II, un velivolo COIN (Counter-insurgency aircraft, in italiano aereo anti insurrezione), ISR (Intelligence, Surveillance and Reconnaissance) e da attacco leggero.
Lo scopo ucraino nell’adattare un R-73 ad un piccolo aereo agricolo è invece di trasformare un piccolo turboelica in un vettore anti-drone considerando il sempre più massiccio impiego di droni kamikaze russi nei recenti attacchi notturni.
Ad oggi non è tuttavia chiaro come un piccolo aereo agricolo possa utilizzare il missile R-73 per ingaggiare minacce aeree dato che non sembra essere visibile un sistema di sensori a bordo.
L’aereo utilizza gli stessi adattatori APU-73 dei normali caccia per il montaggio dei missili e alcuni analisti ipotizzano l’impiego del mirino sul casco per sfruttare la capacità del missile di puntare su bersagli lontani dal campo visivo frontale dell’aereo; un sistema collaudato a suo tempo dai piloti tedeschi (ex DDR) nelle esercitazioni dei velivoli NATO contro i MiG-29; ma anche senza questo sistema il missile potrebbe comunque funzionare con un campo visivo fisso.
E’ probabile che l’obiettivo finale del progetto sia integrare un sistema di puntamento più avanzato, come un sensore a infrarossi (FLIR) frontale per migliorare le capacità di ricerca e puntamento sia di giorno che di notte, sfruttando l’esperienza ucraina in questo tipo di soluzioni di difesa aerea improvvisate per correre ai ripari dell’energica azione d’attacco militare quotidiana russa.
La vista di un aereo agricolo armato di missili R-73 è innegabilmente un evidente segnale della disperata necessità di difesa aerea dell’Ucraina.
Finché la Russia continuerà a colpire con i droni, queste particolari e inusuali piattaforme armate di missili aria-aria R-73 rappresenteranno una soluzione di ripiego efficace e indispensabile per colmare le lacune della difesa aerea di Kiev.
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Maurizio SparacinoVedi tutti gli articoli
Nato a Catania nel 1978 e laureato all'Università di Parma in Scienze della Comunicazione, ha collaborato dal 1998 con Rivista Aeronautica e occasionalmente con JP4 e Aerei nella Storia. Dal 2003 collabora con Analisi Difesa occupandosi di aeronautica e industria aerospaziale. Nel 2013 è ospite dell'Istituto Italiano di Cultura a Mosca per discutere la propria tesi di laurea dedicata a Roberto Bartini e per argomentare il libro di Giuseppe Ciampaglia che dalla stessa tesi trae numerosi spunti. Dall'aprile 2016 cura il canale Telegram "Aviazione russa - Analisi Difesa" integrando le notizie del sito con informazioni esclusive e contenuti extra provenienti dalla Russia e da altri paesi.