Missili aria-aria R-74 sui nuovi Mil Mi-28NM

Secondo fonti interne al Ministero della Difesa russa l’ultima versione dell’elicottero d’attacco Mil Mi-28NM avrà la possibilità di essere equipaggiato con il nuovo missile aria-aria R-74M noto anche con la sigla RVV-MD e appartenente alla categoria degli AAM a corto raggio.

L’intenzione è quella di trasformare il Mi-28NM (il cui suffisso M sta per Modernizirovanny, modernizzato, mentre la lettera N dimostra la capacità notturna del velivolo capace di operare in qualsiasi momento del giorno), in un velivolo idoneo alla neutralizzazione non soltanto dei droni ma anche dei caccia, degli elicotteri nemici e dei missili da crociera pur operando a bassa quota o in hovering.

Non è una novità per gli elicotteri russi considerando che già i Mil Mi-24 avevano a suo tempo la possibilità di lanciare i missili R-60 “AA-8 Aphid”, mentre sia il Mi-28 che il Kamov Ka-50 impiegano già il missile aria-aria a corto raggio R-73 “AA-11 Archer”.

L’R-74 costituisce appunto un evoluzione di quest’ultimo; può colpire bersagli fino ad una distanza compresa tra i 300 metri e i 40 chilometri e ad una quota compresa tra i 20 metri e i 20 mila: è dotato di una maggiore protezione anti-jamming impiegando un sensore aggiornato Arsenal MK-80M multielemento (cross array) del tipo scanning seeker con modulazione pulse-time, operante su due distinte bande IR e dotato di quattro modalità anti flare (inganni IR).

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Migliora la già notevole capacità di aggancio dei bersagli della versione precedente potendo operare a +/-60° fuori asse di lancio e fino a +/-75° post lancio.

Non tralasciando infine, come riportato da Analisi Difesa, che il nuovo Mi-28NM prevede secondo alcune fonti la possibilità per il pilota di usare un HMD (Helmet Mounted Display) come quello utilizzato a suo tempo sul  MiG-29 “Fulcrum”, uno speciale dispositivo che nelle mani degli ex piloti della DDR – combinando l’ampia capacità dell’R-73 alla possibilità di puntamento con il visore sul casco – fece “strage” di aerei occidentali nei combattimenti simulati ravvicinati.

Gli elicotteri d’attacco stranieri sono equipaggiati con sistemi antiaerei portatili convenzionali ma è ovvio che un sistema spalleggiabile MANPADS (come l’occidentale Stinger, ma anche come i russi 9K38 Igla o 9K333 Verba) non potrà mai essere minimamente paragonato a un vero missile aria-aria destinato generalmente all’impiego a bordo di velivoli ad ala fissa.

L’R-74M ha una gamma molto più alta, una sensibilità maggiore e una maggiore resistenza alle interferenze e a differenza dei MANPADS ha una carica esplosiva molto più potente che non lascia scampo a nessun bersaglio aereo.

Resta da considerare inoltre che per un caccia moderno un elicottero è un obiettivo difficile: operando a quote estremamente basse sullo sfondo del terreno risulta infatti poco visibile per il radar dell’aeromobile. Gli edifici e le strutture industriali forniscono molte eco radar false e per giunta la superficie della terra nasconde parzialmente l’impronta termica rendendo di fatto difficile (se pur non affatto impossibile) catturare un bersaglio tale con un missile aria-aria dotato di testa IR.

Ricordiamo infine a proposito del Mi-28NM che a seguito degli accordi sull’abbassamento del costo per esemplare di cui abbiamo dato notizia ad aprile dello scorso anno, la Difesa russa avrebbe ufficialmente firmato poi ad agosto un contratto per la fornitura di 96 esemplari di Mil Mi-28NM in occasione del Forum russo Army 2019 (così come avevamo annunciato in anteprima assoluta sul nostro canale Telegram), con la consegna dei primi 18 esemplari prevista entro il 2021 e termine ultimo per la consegna dell’intero lotto entro il 2029.

Anche per il Night Hunter l’esperienza in combattimento nel teatro siriano pare abbia fornito numerosi spunti di miglioramento del velivolo in termini di potenza di fuoco, precisione, raggio d’azione degli armamenti e resistenza agli attacchi da terra tanto che, secondo gli analisti militari russi, si tratterebbe di una versione dell’Havoc totalmente diversa da quelle attualmente in servizio.

 

 

Maurizio SparacinoVedi tutti gli articoli

Nato a Catania nel 1978 e laureato all'Università di Parma in Scienze della Comunicazione, ha collaborato dal 1998 con Rivista Aeronautica e occasionalmente con JP4 e Aerei nella Storia. Dal 2003 collabora con Analisi Difesa occupandosi di aeronautica e industria aerospaziale. Nel 2013 è ospite dell'Istituto Italiano di Cultura a Mosca per discutere la propria tesi di laurea dedicata a Roberto Bartini e per argomentare il libro di Giuseppe Ciampaglia che dalla stessa tesi trae numerosi spunti. Dall'aprile 2016 cura il canale Telegram "Aviazione russa - Analisi Difesa" integrando le notizie del sito con informazioni esclusive e contenuti extra provenienti dalla Russia e da altri paesi.

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