Ransomware: caratteristiche, rischi e soluzioni

Nel panorama della cybersecurity, uno dei pericoli più insidiosi e in crescita è rappresentato dai ransomware, programmi maligni progettati per bloccare o criptare i dati di un sistema e chiedere un riscatto per il loro rilascio.
Le minacce legate ai ransomware non sono solo un problema per le aziende, ma anche per i singoli utenti, che spesso si trovano a fronteggiare danni ingenti in termini di tempo, denaro e reputazione.
In questo articolo, esploreremo le caratteristiche dei ransomware, i rischi che comportano, le varietà esistenti e, soprattutto, le soluzioni più efficaci per prevenire e contrastare questa minaccia.
Caratteristiche dei ransomware
Un ransomware si distingue principalmente per due caratteristiche fondamentali: il “blocco” dei dati e la richiesta di riscatto.
Criptazione dei file: La forma più comune di ransomware cripta i file presenti su un sistema o in una rete, impedendo l’accesso ai dati da parte dell’utente. Senza la chiave di decriptazione, che solo gli attaccanti possiedono, l’accesso ai dati diventa impossibile.
Richiesta di riscatto: Dopo aver completato il processo di criptazione, gli attaccanti inviano un messaggio alla vittima, in genere con un’istruzione su come pagare il riscatto in criptovaluta (Bitcoin è la più usata). Il pagamento avviene in cambio della chiave che permetterebbe la decriptazione dei file.
I ransomware più sofisticati possono anche rubare i dati sensibili, minacciando di pubblicarli online (le cosiddette “doppie estorsioni”) se non viene pagato il riscatto. Inoltre, alcuni attacchi mirano a criptare non solo i file locali, ma anche i backup e i sistemi remoti, rendendo praticamente impossibile il recupero dei dati senza un pagamento.
I rischi connessi
I rischi legati ai ransomware sono molteplici e vanno ben oltre la semplice perdita di dati. Analizzando le possibili conseguenze, possiamo suddividerle in due grandi aree: finanziarie e operazionali.
Perdite economiche
Il pagamento del riscatto, anche se non sempre garantisce la restituzione dei dati, può causare un’enorme perdita economica. Le organizzazioni spesso si trovano a dover sborsare cifre elevate per decriptare i file. Inoltre, la perdita di produttività durante il periodo di attacco e la necessità di ripristinare i sistemi possono comportare costi aggiuntivi.
Danno reputazionale
Le aziende che subiscono un attacco ransomware rischiano di vedere compromessa la loro reputazione, soprattutto se i dati rubati sono sensibili. In un contesto di crescente attenzione alla privacy (pensa al GDPR in Europa), un attacco ransomware può esporre un’organizzazione a sanzioni legali, oltre a compromettere la fiducia dei clienti.
Interruzione dei servizi
Un attacco ransomware può bloccare interi sistemi, con effetti devastanti sul funzionamento delle operazioni quotidiane. Le aziende che dipendono da sistemi IT complessi per fornire servizi ai clienti possono trovarsi a dover sospendere o ridurre significativamente la propria operatività, causando disagi economici e danni ai clienti. Se poi l’azienda attaccata è inserita all’interno di una supply chain critica o comunque di rilievo pubblico, si può incorrere anche in sanzioni salate, come imposto dalla Direttiva NIS2.
Furto di dati sensibili
In alcuni casi, i criminali informatici non si limitano a criptare i dati, ma li copiano, minacciando di renderli pubblici o di venderli. Le conseguenze per la privacy e la sicurezza delle persone coinvolte possono essere gravissime.
Tipi di ransomware
Esistono diverse varianti di ransomware, ognuna con caratteristiche e modalità di attacco specifiche. Ecco alcuni dei più noti:
- Crypto-ransomware: Questo tipo di ransomware è il più comune. Cripta i file e li rende inaccessibili senza una chiave di decriptazione. Alcuni esempi includono CryptoLocker, WannaCry e Petya.
- Locker ransomware: A differenza del crypto-ransomware, il locker ransomware non cripta i file, ma blocca l’accesso al sistema stesso, impedendo all’utente di utilizzarlo. Un esempio famoso è FBI Moneypak, che mimava un messaggio dell’FBI chiedendo un pagamento.
- Ransomware as a Service (RaaS): Questo modello ha introdotto una nuova dinamica, in cui gli autori di ransomware offrono il loro software ad “affiliati” che li utilizzano per condurre attacchi, con una percentuale del riscatto guadagnata dal creatore del ransomware. Questo ha democratizzato la minaccia, permettendo anche a criminali con scarse competenze tecniche di lanciare attacchi.
Soluzioni contro i ransomware
La protezione contro i ransomware richiede un approccio a più livelli, che include la prevenzione, la preparazione e la risposta agli incidenti.
Ecco alcune delle migliori pratiche per combattere questa minaccia.
Backup regolari: La prima regola per proteggere i dati da un attacco ransomware è fare backup regolari e sicuri. Utilizzare una strategia 3-2-1, cioè tre copie dei dati (due su supporti diversi e una fuori sede), è un buon punto di partenza. È importante che i backup siano offline o in una rete separata per evitare che anche questi vengano criptati.
Aggiornamenti software e patch: Molti attacchi ransomware sfruttano vulnerabilità di sistema non aggiornate. Assicurarsi che tutti i software, inclusi i sistemi operativi e le applicazioni, siano sempre aggiornati è cruciale. Le patch di sicurezza devono essere applicate tempestivamente per ridurre i rischi.
Antivirus e protezione endpoint: Utilizzare un software antivirus efficace e specificamente progettato per il rilevamento di ransomware può fare la differenza. Inoltre, le soluzioni di protezione degli endpoint che analizzano il comportamento delle applicazioni possono rilevare attività sospette e bloccare gli attacchi prima che causino danni.
Educazione e formazione: Gli utenti spesso diventano veicoli involontari per il ransomware tramite phishing e altri attacchi mirati. L’educazione degli utenti su come riconoscere e evitare attacchi di phishing è fondamentale. Insegnare loro a non cliccare su link sospetti o a non aprire allegati provenienti da fonti non verificate può prevenire molti attacchi. Per questo esistono soluzioni pratiche ed efficaci come TelsySkills, una piattaforma di e-learning sviluppata per formare ed informare i dipendenti sui rischi e le best practice della cybersecurity.
Segmentazione della rete e limitazione dei privilegi: Suddividere la rete in segmenti isolati può limitare la diffusione di un attacco ransomware. Inoltre, limitare i privilegi degli utenti e delle applicazioni impedisce che un programma maligno ottenga accesso a tutta la rete.
Piani di risposta agli incidenti: Prepararsi ad un attacco è essenziale. Le organizzazioni devono avere un piano di risposta agli incidenti che comprenda procedure chiare per identificare, contenere e ripristinare i sistemi dopo un attacco ransomware. Questo piano deve includere anche la valutazione dei danni, la comunicazione interna ed esterna e la gestione del rischio reputazionale.
Come farsi trovare pronti
Il ransomware è una minaccia in continua evoluzione che richiede un approccio proattivo e multiforme.
La prevenzione rimane la chiave per evitare che un attacco danneggi irreparabilmente i sistemi, ma anche una solida preparazione e una risposta rapida possono limitare i danni.
Proteggere i dati è una priorità fondamentale per la cybersecurity moderna, e un approccio integrato che combini tecnologia, formazione e piani di emergenza è essenziale per affrontare efficacemente questa minaccia.

Claudio Di GiuseppeVedi tutti gli articoli
Diploma in chimica, laurea in sociologia, specializzazione in comunicazione. Master in digital marketing negli Stati Uniti e master di II livello in geopolitica e sicurezza globale. Attualmente è Communication Specialist in Telsy, Gruppo TIM, e collabora con la Croce Rossa Italiana come operatore volontario in attività di protezione civile.