Le nuove armi aviolanciabili russe presentate al Forum Army-2021 di Mosca

 

 

Da oltre 80 anni i vertici militari russi ripongono una grande fiducia sull’affidabilità dei razzi non guidati: il loro primo impiego risale addirittura alla battaglia sul fiume Khalkhin Gol del 1939 contro le forze giapponesi.

Economici, affidabili e altamente letali, i razzi non guidati costituiscono un mezzo di attacco dall’elevato rapporto costo-efficacia di cui Mosca difficilmente farà a meno anche nel prossimo futuro e il mercato mondiale non dà loro torto considerato che i razzi aria-terra vengono utilizzati su qualsiasi velivolo di fabbricazione russa venduto in ogni angolo del globo.

Inevitabile dunque che col tempo tutti i sistemi e le relative varianti venissero sottoposti a miglioramenti o sviluppi ex-novo e Analisi Difesa si è sempre occupata di questi specifici programmi: ricordiamo i nuovi razzi Monolith da 122 mm e S-8OFP “Broneboyshchik” o ancora i moderni pod modulari 9-A-5013 per i razzi S-8.

Un nuovo sviluppo in tal senso è stato annunciato proprio nell’ambito del recente Forum Army-2021 da Alexander Kochkin, direttore esecutivo di NPK Tekhmash: stiamo parlando del nuovissimo razzo non guidato S-13B (nella foto sopra) che secondo Kochkin può entrare a far parte dell’armamentario standard degli aerei e degli elicotteri militari russi.

Poiché infatti la serie di razzi guidati S-13 da 122 mm è abilitata praticamente su ogni velivolo russo (Su-24M, Su-25, Su-27, Su-35, Su-30MKM, Yak-130, MiG-29BM, Mi-28N, Mi-24, Kamov Ka-52, Ka-29 etc.) attraverso specifiche razziere B-13L/L1 da 5 razzi ciascuna, l’adozione della nuova arma non potrà mai essere una procedura molto lunga.

Il nuovo razzo S-13B combina le capacità di due specifiche varianti dell’S-13 quali l’S-13T e l’S-13OF. A seconda delle impostazioni il nuovo S-13B sarà in grado di colpire truppe, veicoli leggermente corazzati e aerei nemici o ancora altri tipi di veicoli da combattimento nascosti in hangar e fortificazioni.

«Se posizioniamo ad esempio il selettore sulla detonazione istantanea, otterremo il risultato dell’S-13OF (di tipo APAM – FRAG, anti-personnel/anti-materiel a frammentazione): l’esplosione avverrà in superficie e sarà adatta a neutralizzare persino attrezzature militari leggermente corazzate. Se impostiamo invece la decelerazione massima, l’effetto raggiunto sarà come con l’S-13T (di tipo HEAT – High-explosive anti-tank – in tandem)» – ha spiegato il direttore esecutivo di Techmash.

Il nuovo razzo S-13B ha una testata di maggiore potenza ed è destinato all’utilizzo da parte dei velivoli operativi e futuri dell’aviazione tattica e dell’aviazione navale per distruggere gli aerei negli shelter in cemento armato, piste aeroportuali e altri bersagli rinforzati, nonché attrezzature e truppe vulnerabili.

 

Non solo razzi guidati ovviamente, poiché al Forum Army-2021 è stato mostrato il nuovo missile aria-terra guidato Izdeliye 305E (Prodotto 305 E) destinato agli elicotteri da combattimento russi aggiornati, ovvero alle ultime varianti dei Mil Mi-28 e Kamov Ka-52 note rispettivamente come Mi-28NM e Ka-52M, il cui upgrade e la dotazione di armi simili risolverà un tallone d’Achille che era proprio nel raggio d’azione delle armi stesse finora adottate.

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Il nuovo missile sviluppato dal Kolomna Design Bureau of Mechanical Engineering ha una portata garantita di 14,5 km e una velocità massima di 230 m/s (pari a 828 km/h).

L’Izedeliye 305E è dotato di una testata a frammentazione ad alto potenziale esplosivo (HE) del peso di 25 kg e un sistema di guida attivo ottica-termica. Il missile del peso di 105 kg, secondo il progettista generale della società russa Valery Kashin, è stato avviato in produzione seriale anche in virtù della parallela produzione dei nuovi Mi-28NM e Ka-52M.

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Secondo Kashin, la nuova arma che integrerà i missili guidati 9M120-1 “Ataka” già in servizio con le Forze Armate russe sarà in grado di colpire con sicurezza tutti i tipi di bersagli sul campo di battaglia quali strutture fisse o carri armati.

Kashin ha aggiunto inoltre che seppur la nuova arma è destinata principalmente al Mi-28NM e al Ka-52M, qualora la Difesa lo richieda potrà essere adattato ad altri velivoli ad ala rotante come i Mi-35M o i Mil Mi-171Sh-VN, ad esempio.

Il nuovo missile infine ha un design modulare: – «A seconda dei requisiti e del compito assegnato – ha dichiarato Kashn – l’Izdeliye 305E può essere equipaggiato con diverse testate.»

 

Non potevano mancare infine al Forum Army-2021 le armi destinate ai droni: la Tactical Missiles Corporation (KTRV) russa ha presentato infatti due armi di precisione di classe da 100 chili.

Sebbene la società non abbia fornito informazioni una di questi era stata rivelata al Forum Army dell’anno scorso insieme all’UCAV Grom del Gruppo Kronshtadt con il suo nome in fase di sviluppo: Izdeliye 85 (Prodotto 85).

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Secondo le specifiche rilasciate allora quest’arma è un missile aria-terra armato con una testata perforante a frammentazione ad alto potenziale esplosivo (HE) da 30 chili. Il missile è lungo 2,4 m, ha un diametro di 200 mm (dotato di alette stabilizzatrici che ne aumentano la larghezza complessiva a 400 mm) ed ha un peso complessivo di 120 chili.

Il missile è guidato e utilizza un sistema di navigazione inerziale durante le fasi di volo iniziale nella fase di crociera, con correzione della rotta tramite navigazione satellitare e un radar a ricerca attiva nella fase finale.

Ma la KTRV ha anche presentato il suo nuovo missile da crociera Kh-50E-001. Nessuna informazione è trapelata sull’arma sebbene la stessa sia evidentemente dotata di un’ala trapezoidale che si apre dopo il lancio.

«La società crea armi speciali per i droni – ha detto il CEO di KTRV Boris Obnosov ai media durante il Forum Army-2021 – non solo adattando sistemi d’arma esistenti ma sviluppando anche nuove munizioni per gli UAV e aggiornando quelle già esistenti. Stiamo creando ad esempio piccole munizioni di 50/100 kg per il mercato dei droni oggi più che mai in rapido sviluppo.»

 

 

Maurizio SparacinoVedi tutti gli articoli

Nato a Catania nel 1978 e laureato all'Università di Parma in Scienze della Comunicazione, ha collaborato dal 1998 con Rivista Aeronautica e occasionalmente con JP4 e Aerei nella Storia. Dal 2003 collabora con Analisi Difesa occupandosi di aeronautica e industria aerospaziale. Nel 2013 è ospite dell'Istituto Italiano di Cultura a Mosca per discutere la propria tesi di laurea dedicata a Roberto Bartini e per argomentare il libro di Giuseppe Ciampaglia che dalla stessa tesi trae numerosi spunti. Dall'aprile 2016 cura il canale Telegram "Aviazione russa - Analisi Difesa" integrando le notizie del sito con informazioni esclusive e contenuti extra provenienti dalla Russia e da altri paesi.

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