L’esercito britannico resta (quasi) senza artiglieria semovente

 

Nonostante i proclami bellicosi, l’ostentata determinazione a rafforzare lo strumento militare per fronteggiare la Russia e l’aumento delle spese per la Difesa, la Gran Bretagna continua a perdere capacità operative.

Non solo non riesce ad arruolare un numero sufficiente di reclute per rimpiazzare il crescente flusso di dimissioni e pensionamenti ma tra carenze finanziarie e di personale ha dovuto radiare negli ultimi mesi 5 navi da guerra (una fregata, le due 2 LPD per operazioni anfibie vendute al Brasile e 2 navi da rifornimento), 55 droni da sorveglianza e ricognizione Watchkeeper, 35 di elicotteri Puma e CH-47 e una cinquantina dio aerei da combattimento Eurofighter Typhoon Tranche 1.

Una lista a cui vanno aggiunti ora tutti i semoventi d’artiglieria da 155 mm AS 90 che il British Army radierà e consegnerà in toto all’Ucraina che già aveva ricevuto da Londra diversi esemplari, rinunciando così a mantenerli in servizio fino al 2030 come previsto, in attesa della consegna dei nuovi semoventi ruotati tedeschi RCH-155 su scafo del veicolo Boxer il cui primo esemplare verrà consegnato nel 2029 se i programmi verranno rispettati.

Army Technology ha reso noto il 2 maggio che 68 AS-90 sono già stati consegnati all’Ucraina in tre spedizioni separate nel 2023 e poi in aprile e settembre 2024. Gli obici semoventi sono stati integrati nelle Brigate 58ª ,117ª e 151ª.

Dei 179 AS90 entrati in servizio dal 1992 con l’esercito britannico ne restavano disponibili ai reparti appena 39 secondo il Military Balance 2025 ma a quanto sembra tutti i semoventi, operativi o meno, sono stati trasferiti all’Ucraina che li impiegherà in combattimento o come miniere di pezzi di ricambio.

Londra ha acquisito 14 obici semoventi Archer svedesi, attualmente in servizio presso il 1° Reggimento della Royal Horse Artillery, per poter disporre di almeno un reparto di artiglieria semovente: in realtà poca cosa rispetto alle esigenze belliche che potrebbero palesarsi anche senza arrivare a ipotizzare uno scontro con l’esercito russo.

Di fatto il British Army disporrà di 12 obici semoventi da 155mm da quest’anno al 2030; una decisione che ha un solo precedente nell’Esercito della Danimarca che consegnò tutti i suoi obici semoventi CAESAR da 155 mm all’Ucraina, privandosi completamente dell’artiglieria.

La Royal Artillery schiera inoltre 26 lanciarazzi campali M270B1 e 114 obici trainati da 105 mm, L118 Light Gun.

Il ministero della Difesa non ha chiarito se la decisione di azzerare o quasi le capacità dell’artiglieria da 155mm del British Army sia legata a valutazioni finanziarie, alla volontà di sostenere le forze ucraine in grave difficoltà sui tutti i fronti o a entrambe le motivazioni. Di certo nella sua storia secolare il British Army non si era mai trovato a disporre di un numero così irrisorio di obici.

Veterano del conflitto iracheno, l’ultimo dispiegamento operativo dell’AS90 ha avuto luogo in Estonia durante le esercitazioni NATO nel maggio 2024, poco prima del ritiro dell’ultimo lotto di unità.

La vicenda degli AS90, unita agli altri numerosi casi di radiazioni di materiali ancora operativi e soprattutto non rapidamente sostituibili, rende evidente come il termine “riarmo” risulti del tutto inadeguato specie se ostentato a parole mentre nei fatti si assiste, nei numeri,  a un rapido smantellamento e degrado di capacità operative.

Foto: Ministero Difesa Britannico e Ministero Difesa Ucraino

 

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