L’Australia sceglie le fregate multiruolo giapponesi Mogami potenziate

L’Australia sceglie la giapponese Mitsubishi Heavy Industries (MHI) per la nuova classe di 11 fregate lanciamissili multiruolo con un contratto da 6,5 miliardi di dollari (10 miliardi di dollari australiani).
Le fregate, derivate dalla classe “Mogami potenziata” (nelle prime 3 immagini che illustrano questo articolo), costruite da Mitsubishi Heavy Industries e in servizio con la Marina nipponica dal 2022 hanno prevalso nella gara australiana sulle fregate MEKO A-200 proposte dalla tedesca Thyssenkrupp Marine Systems.
Il Ministro della Difesa Richard Marles ha affermato che tre delle fregate saranno costruite in Giappone, con la prima prevista per la consegna in Australia nel 2029 e l’entrata in servizio nel 2030. Le restanti otto saranno costruite in Australia. I funzionari giapponesi hanno affermato di aspettarsi che il contratto venga finalizzato nel 2026.
“Questo è chiaramente il più grande accordo nel settore della difesa mai raggiunto tra Giappone e Australia”, ha dichiarato ai giornalisti il ministro della Difesa Richard Marles annunciando l’accordo il 5 agosto. La flotta di 11 navi militari sostituirà le fregate classe ANZAC (derivate dalle tedesche MEKO-200) e costituisce il più importante contratto di esopor6azione di prodotti militari mai siglato dal Giappone.
I media australiani hanno riferito che l’offerta della società tedesca aveva sottolineato il prezzo più conveniente delle loro navi e la loro maggiore esperienza nella costruzione di navi per marine straniere all’estero. Ma Pat Conroy, ministro australiano per l’Industria della Difesa, ha affermato che la fregata di classe Mogami era una “chiara vincitrice se valutata in base a costo, capacità e rispetto dei nostri tempi di consegna”. L’adozione di queste navi porterà le nostre fregate multiruolo da 32 missili di difesa aerea a 128, fornendo ai nostri marinai le armi e i sistemi di combattimento all’avanguardia di cui hanno bisogno per prevalere in un ambiente sempre più complesso”.
Le navi hanno un’autonomia fino a 10.000 miglia nautiche (18.520 chilometri) e 32 celle di lancio verticali in grado di lanciare missili a lungo raggio. Le fregate possono operare con un equipaggio di 90 persone, rispetto alle 170 necessarie per operare le navi di classe ANZAC.
Le “Mogami potenziate” hanno un dislocamento di 4.800 tonnellate, ovvero 700 tonnellate in più rispetto alle Mogami nipponiche e sono lunghe 142 metri, 9 metri in più. La nuova fregata è dotata di un sistema di lancio verticale a 32 celle, che offre il doppio della capacità del caricatore rispetto al suo rivale MEKO A-200. Inoltre, ha una vita utile di progetto di 40 anni.
“Accogliamo con favore la decisione del governo australiano come un passo importante per rafforzare ulteriormente la cooperazione in materia di sicurezza nazionale del Giappone con l’Australia, che è il nostro partner strategico speciale”, ha dichiarato il ministro della Difesa giapponese, il generale Nakatani.
Conroy ha affermato che lo stanziamento di 10 miliardi di dollari australiani per il progetto nei prossimi 10 anni rientra nei 55 miliardi che l’Australia ha stanziato per portare l’intera flotta di combattimento di superficie della Marina a 26 navi di superficie nello stesso periodo.
Riproduciamo qui sotto il comunicato del governo australiano tradotto in italiano (a questo link la versione originale in lingua inglese) dal titolo Mogami-class frigate selected for the Navy’s new general purpose frigates.
Il governo del primo ministro Antony Albanese sta accelerando la consegna di una flotta di navi da combattimento di superficie più ampia e letale con la selezione della fregata giapponese classe Mogami potenziata come piattaforma preferenziale per la futura flotta di fregate multiruolo della Royal Australian Navy.
A seguito di una rigorosa e competitiva gara d’appalto, la fregata classe Mogami di Mitsubishi Heavy Industries è stata valutata come la più adatta a soddisfare rapidamente i requisiti di capacità e le esigenze strategiche dell’Australian Defence Force (ADF).
La fregata classe Mogami potenziata vanta un’autonomia fino a 10.000 miglia nautiche, un sistema di lancio verticale a 32 celle ed è dotata di missili terra-aria e missili antinave. La decisione arriva con mesi di anticipo rispetto alla tabella di marcia, a dimostrazione dell’impegno del governo albanese nel trasformare l’ADF in una forza più integrata e mirata.
Il governo riconosce la proposta competitiva e di alta qualità presentata da Thyssenkrupp Marine Systems e la ringrazia per l’impegno e la professionalità dimostrati durante l’intera procedura di appalto.
La Difesa procederà ora con la fase successiva del processo di approvvigionamento con Mitsubishi Heavy Industries, con l’obiettivo di stipulare in anticipo contratti commerciali vincolanti con Mitsubishi Heavy Industries e il governo giapponese nel 2026.
Questo programma accelerato prevede la costruzione delle prime tre fregate in Giappone, con la prima prevista per la consegna in Australia nel 2029 e l’entrata in servizio nel 2030.
Ciò significa che, sotto il governo Albanese, la Marina riceverà la sua prima nuova nave da combattimento di superficie cinque anni prima di quanto previsto dal precedente governo di coalizione.
Il consolidamento del distretto di Henderson nell’Australia Occidentale consentirà la costruzione del resto della flotta a livello locale, in linea con l’impegno del governo Albanese a proseguire la costruzione navale militare.
Nei prossimi due decenni, decine di miliardi di dollari verranno investiti nelle capacità di difesa in Australia Occidentale, supportando circa 10.000 posti di lavoro ben retribuiti e altamente qualificati. Questo rientra nell’investimento di 55 miliardi di dollari del governo Albanese nel decennio per la flotta da combattimento di superficie della Marina.
Le nuove fregate multiruolo australiane sostituiranno le fregate classe ANZAC e saranno equipaggiate per la guerra sottomarina e la difesa aerea.
Insieme alle fregate classe Hunter, ai cacciatorpediniere classe Hobart potenziati e agli investimenti in missili avanzati, le fregate multiruolo saranno una parte essenziale del piano del governo Albanese di più che raddoppiare le dimensioni della flotta da combattimento di superficie della Marina.
La rivista di Difesa statunitense Defence News evidenzia che questo programma di fregate non è privo di rischi.
Innanzitutto le fregate “Mogami potenziate” non esiste ancora. Si tratta di una versione modificata della classe Mogami (nella foto qui sotto) di cui la marina giapponese avrà presto una dozzina di unità: il 19 giugno, il Giappone ha commissionato l’ottava fregata di questo tipo, del valore di 47,4 miliardi di yen (332 milioni di dollari).
Dopo aver completato queste navi da guerra, l’attenzione giapponese si sposterà su 12 fregate Mogami aggiornate a partire dall’anno fiscale 2028 e Mitsubishi ha ricevuto un contratto per le prime due a maggio. Jennifer Parker, esperta di difesa presso l’Australian National University, ha osservato sul sito web affiliato all’università australasiatica, The Conversation, che “questo rischio è tuttavia mitigato dall’eccellente esperienza del Giappone nella costruzione di navi”.
La nuova versione potenziata delle Mogami comporta un altro fattore di rischio, quello dei tempi di consegna. Canberra ha affermato che la prima fregata di costruzione giapponese sarebbe stata consegnata nel 2029 e sarebbe entrata in servizio nel 2030.
Il piano prevede che le prime tre navi vengano costruite in Giappone, prima che la costruzione venga trasferita in Australia Occidentale ma i i cantieri navali australiani hanno accumulato scarsi risultati nel rispetto dei tempi di consegna. Con i programmi di costruzione navale esistenti già in forte ritardo, si ipotizza che il Giappone potrebbe finire per costruire più di tre fregate nei propri cantieri.
Un’altra difficoltà sorge perché la classe Mogami potenziata ha poche somiglianze con la classe ANZAC che dovrà rimpiazzare o con la classe Hunter (Type 26) di BAE Systems, 6 nuove fregate realizzate presso i cantieri Osborne Naval Shipyard (Sud Australia) il cui ingresso in servizio della prima unità è previsto ora per il 2034.
Defence News individua poi un ulteriore fattore di rischio nel fatto che MHI non ha mai costruito navi militari all’estero prima d’ora.
Foto RAN
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