Opzioni d’impiego per gli specialisti del Genio in Ucraina

La possibilità di impiegare i bonificatori del Genio italiano in Ucraina è un tema che ha acquisito rilevanza nel dibattito pubblico e diplomatico. Questa discussione si inserisce in un quadro più ampio di cooperazione internazionale per la ricostruzione del paese e la messa in sicurezza del territorio. Di seguito oltre a descrivere il possibile ruolo dei bonificatori, si proporrà anche l’impiego del Reggimento Genio Ferrovieri nel ripristino della rete ferroviaria Ucraina.
Ruolo dei Bonificatori del Genio
L’Italia, tramite il suo Esercito, possiede unità specializzate nella bonifica degli ordigni esplosivi inesplosi (EOD – Explosive Ordnance Disposal). Non si tratta solo dei Reggimenti Genio Ferrovieri, ma di diverse specialità dell’Arma del Genio, come ad esempio il Genio Guastatori, che è specificamente addestrato per la neutralizzazione e il disinnesco di ordigni bellici.
Le capacità di queste unità sono cruciali per l’Ucraina, un paese che, a causa della guerra, è diventato uno dei più contaminati al mondo da mine terrestri e ordigni esplosivi residui di guerra. La bonifica di queste aree è un prerequisito fondamentale non solo per la sicurezza dei civili, ma anche per la ripresa delle attività economiche, agricole e, appunto, la ricostruzione delle infrastrutture.
La discussione sull’invio di personale italiano per la bonifica si basa su diversi fattori:
- Impegno internazionale: L’Italia è attivamente coinvolta negli sforzi di sostegno all’Ucraina, sia in termini di aiuti militari che umanitari. L’azione di bonifica rientra pienamente in quest’ultimo ambito, essendo un’operazione di natura umanitaria e civile, pur se condotta da personale militare specializzato.
- Competenza e specializzazione: Le unità del Genio italiano hanno una lunga esperienza in missioni di bonifica, sia in patria (dove ancora si trovano ordigni delle due guerre mondiali) sia in teatri operativi internazionali.
- Richiesta ucraina: Il governo ucraino ha più volte sollecitato la comunità internazionale a fornire supporto per le operazioni di sminamento, una sfida di proporzioni gigantesche che l’Ucraina da sola non può affrontare.
- Dichiarazioni politiche: Esponenti del governo italiano hanno più volte ribadito la disponibilità a fornire un contributo in questo settore, spesso inquadrandolo come un’iniziativa di supporto non letale e di ricostruzione.
È importante distinguere questo tipo di missione dall’invio di truppe in un contesto di combattimento. L’impiego di bonificatori sarebbe una missione di sicurezza e assistenza umanitaria, finalizzata a rendere il territorio nuovamente agibile, non a partecipare direttamente alle ostilità.
Si tratterebbe, molto probabilmente, di un’operazione condotta in aree considerate “sicure” o che non sono più oggetto di combattimenti attivi, e in coordinamento con le autorità ucraine e le organizzazioni internazionali come l’ONU e l’UNDP (Programma delle Nazioni Unite per lo Sviluppo). L’Italia ha già stanziato fondi per il Programma d’Azione contro le Mine dell’UNDP, confermando l’impegno in questo ambito.
Il potenziale ruolo del Reggimento Genio Ferrovieri
Anche Il Reggimento Genio Ferrovieri dell’Esercito Italiano potrebbe avere un ruolo significativo nella ricostruzione delle ferrovie ucraine del dopoguerra. Questo reparto specializzato è unico nel suo genere tra gli eserciti occidentali e ha le competenze specifiche per la ricostruzione, manutenzione e gestione di infrastrutture ferroviarie.
Il Reggimento Genio Ferrovieri è specializzato in lavori di ingegneria ferroviaria e in operazioni di esercizio ferroviario. I suoi compiti includono la costruzione e il ripristino di sedi ferroviarie, l’armamento dei binari, la realizzazione di ponti e viadotti, e la gestione della circolazione dei convogli. Dopo un conflitto, queste competenze sono fondamentali per la bonifica da ordigni esplosivi, la rimozione di detriti e la ricostruzione delle linee danneggiate.
Grazie alle sue capacità, il reggimento potrebbe supportare l’Ucraina:
- Ricostruzione e ripristino: riparazione e ripristino delle tratte ferroviarie danneggiate da bombardamenti, crolli o frane.
- Bonifica: rimozione di ordigni inesplosi lungo i binari e le aree adiacenti.
- Logistica: supporto logistico e gestione del trasporto di materiali e mezzi per la ricostruzione.
- Formazione: addestramento del personale locale per la manutenzione e l’operatività della rete.
L’impiego del reggimento si inserirebbe in un quadro di cooperazione internazionale, contribuendo alla stabilità e al riavvio dell’economia ucraina, che dipende fortemente dal trasporto ferroviario.
L’Adattamento allo scartamento europeo della rete ferroviaria ucraina
La rete ferroviaria ucraina ha uno scartamento largo di 1.520 mm, ereditato dall’Unione Sovietica, che differisce dallo scartamento standard europeo di 1.435 mm. Questa differenza crea un “collo di bottiglia” ai confini, richiedendo il trasbordo di merci e passeggeri, o l’utilizzo di carrelli a scartamento variabile, rallentando significativamente il commercio e la mobilità.
Nel dopoguerra, l’adattamento allo scartamento europeo sarà un obiettivo strategico per l’Ucraina, che mira a una piena integrazione economica e politica con l’Unione Europea. La conversione dell’intera rete, che si estende per quasi 20.000 chilometri, sarebbe un’impresa colossale e costosa. Per questo, si prevede che l’adattamento avverrà in modo graduale.
I primi interventi si concentreranno sulla costruzione di nuove linee a scartamento standard o sull’adeguamento di tratte esistenti (con il collocamento della terza rotaia), in particolare quelle dirette verso i confini con Polonia, Romania, Slovacchia e Ungheria. Si tratta di progetti di corridoi di trasporto prioritari, spesso co-finanziati dall’UE, come parte della rete transeuropea di trasporto (TEN-T).
Il Reggimento Genio Ferrovieri, con la sua esperienza nella costruzione di nuove infrastrutture come in Bosnia, in Kosovo e in Albania e nella gestione di progetti complessi, potrebbe svolgere un ruolo cruciale in questi lavori di conversione, fornendo competenze tecniche e operative specializzate, fondamentali per superare le sfide ingegneristiche e logistiche di un’operazione di tale portata.
Conclusioni
Gli articoli di stampa recenti confermano che il tema dell’impiego di specialisti del genio italiani in Ucraina in particolare per la bonifica del territorio è di grande attualità. Il ministro degli Esteri italiano Antonio Tajani ha confermato la disponibilità dell’Italia a missioni di bonifica in Ucraina, sottolineando la natura di queste operazioni come supporto umanitario e non bellico.
L’Italia del resto sta già contribuendo in modo significativo agli sforzi di sminamento in Ucraina. In particolare, è stato annunciato un contributo di 1,5 milioni di euro al Programma d’Azione contro le Mine del Programma delle Nazioni Unite per lo Sviluppo (UNDP) in Ucraina.
I reggimenti del Genio Guastatori, avrebbero un ruolo decisivo in questo settore infatti sono noti per la loro esperienza nella bonifica di ordigni esplosivi in numerosi teatri operativi come la Bosnia, il Kosovo, l’Iraq e l’Afganistan. si sottolinea che l’invio di questi specialisti è un’operazione delicata, che si inquadrerebbe in un contesto di “forza di rassicurazione” o di supporto umanitario, e non di partecipazione diretta alle ostilità.
L’Ucraina infine è uno dei paesi più contaminati al mondo da mine e ordigni inesplosi. La bonifica del territorio richiederà un impegno enorme e decenni di lavoro.
Foto: Difesa.it
Leggi anche:
Dopo i nordcoreani anche l’Italia invierà genieri a sminare in Ucraina?
Il Genio Ferrovieri e le missioni di ricostruzione delle reti ferroviarie all’estero (1996-2007)

Mario PietrangeliVedi tutti gli articoli
Generale (Riserva), nato a Gubbio. Ufficiale dell'Arma del Genio dell'Esercito, è entrato all'Accademia Militare di Modena nell'ottobre 1978, ha conseguito una laurea in Scienze con il relativo Master presso l'Università di Torino e la Laurea in Scienze Diplomatiche e Internazionali presso l'Università di Trieste. Ha comandato il Reggimento Genio Ferrovieri a Castelmaggiore (BO) e il Distretto Militare di Como (Caserma De Cristoforis). Nel 1999 in occasione del centenario del Collegio Ingegneri Ferroviari Italiani ha ricevuto un premio per uno studio sui "Materiali Ferroviari Metallici Scomponibili" realizzato con l'Ingegnere Michele Antonilli.