La Ferrovia Eritrea: il ruolo del Regio Esercito

 

La costruzione della linea ferroviaria Massaua-Asmara, la principale ferrovia eritrea, avvenne in diverse fasi:

  • 1887-1911: La costruzione iniziò nel 1887 e si concluse nel 1911 con l’arrivo ad Asmara.
  • 1914-1922: Successivamente, la linea fu prolungata con il tratto Asmara-Biscia.
  • 1994-2003: Dopo un lungo periodo di disuso, la linea è stata in piccola parte riattivata

La Ferrovia Eritrea, in particolare la celebre tratta Massaua – Asmara, rappresenta uno dei più straordinari capolavori di ingegneria ferroviaria del mondo, costruita in un ambiente estremamente ostile e con un dislivello notevole.

La sua realizzazione fu un’impresa epica che vide un contributo fondamentale e determinante da parte dell’esercito italiano, in particolare del Genio Militare e del Genio Ferrovieri (progettazione e coordinamenti del montaggio della linea), ma anche di altri reparti come Alpini e Bersaglieri La linea fu realizzata anche con manovalanza  locale.

Asmara è la capitale dell’Eritrea ( 2300 s.l.m), paese del Corno d’Africa. È nota per i suoi edifici coloniali italiani, come la Chiesa della Beata Vergine del Rosario. L’architettura eclettica della città spazia dai cinema di art déco, alla stazione di servizio futuristica Fiat Tagliero a forma di aereo. Il palazzo del grande ex governatore risale al XIX secolo. Nelle vicinanze, il Teatro Asmara, teatro dell’opera ricercato, fu costruito nei primi anni del 1900 con una combinazione di stili differenti.

Massaua è il principale porto dell’Eritrea ed è generalmente considerata come la seconda città per importanza del paese dopo la capitale Asmara.

 

 Il Ruolo del Genio Ferrovieri 

Il Genio Ferrovieri fu l’artefice principale di questa opera ciclopica. I loro compiti non si limitavano alla sola posa dei binari, ma abbracciavano l’intera pianificazione e costruzione della linea in un territorio montuoso e impervio.

Il ruolo di questa specialità dell’Arma del Genio fu cruciale per la progettazione e Direzione dei Lavori nonché per l’impiego di ingegneri e tecnici del Genio che progettarono il tracciato, studiando soluzioni ardite per superare il notevole dislivello (da 0 a 2.394 metri s.l.m.) in soli 118 chilometri.

L’impresa richiese la realizzazione di ben 30 gallerie e 65 ponti e viadotti, tra cui il famoso viadotto di Moncullo, oggi raffigurato sulle banconote eritree.

Furono i militari del Genio Ferrovieri insieme agli Alpini, Bersaglieri e a tanti operai locali a occuparsi direttamente della costruzione delle opere infrastrutturali, dalla preparazione della massicciata alla posa delle traversine e delle rotaie, ma anche delle stazioni, delle rimesse e di tutte le strutture connesse.

Oltre alla costruzione, il Genio si occupò anche della gestione e della manutenzione della linea una volta operativa. La ferrovia aveva un’importanza strategica fondamentale per il trasporto di merci, rifornimenti militari e civili, collegando il porto di Massaua con l’altopiano di Asmara.

Il loro lavoro fu un “trionfo dell’ingegneria italiana”, dimostrando una competenza tecnica e una dedizione eccezionali, che resero possibile un’impresa altrimenti impensabile.

 

Il Contributo degli Alpini e dei Bersaglieri

La costruzione della ferrovia non fu un’impresa affrontata unicamente dal Genio Ferrovieri. Sebbene il loro ruolo fosse tecnico e direttivo, la manodopera e il supporto logistico furono assicurati da altri reparti dell’esercito e da lavoratori locali. In questo contesto, i Bersaglieri e gli Alpini furono direttamente coinvolti nella costruzione come il Genio, il loro ruolo è legato alle esigenze militari che portarono alla realizzazione della linea. il primo tratto, fu infatti costruita per ragioni puramente militari in seguito alla battaglia di Dogali.

Quanto agli Alpini e Bersaglieri, il loro ruolo si rivelò prezioso, specialmente a partire dagli anni ’30, quando iniziarono ad essere inviati anche nelle colonie africane.

Soprattutto L’esperienza degli Alpini nella costruzione di opere in alta montagna (strade, teleferiche, fortificazioni) li rendeva ideali per affrontare il difficile territorio eritreo. Non è un caso che la strada che da Massaua sale verso Asmara sia spesso descritta come una “strada alpina” per la sua pendenza e i numerosi tornanti.

Alpini e Bersaglieri, sebbene non con il ruolo specialistico del Genio, offrirono supporto, protezione e manodopera in un ambiente difficile e, a volte, ostile, contribuendo a garantire il completamento dell’opera.

In sintesi, la ferrovia Eritrea è un simbolo tangibile della collaborazione e delle capacità ingegneristiche dell’Esercito Italiano.

Negli anni 2002, 2003 e 2005 lo Stato Maggiore della Difesa italiano dispose di effettuare dei sopralluoghi tecnici sulla linea Eritrea  da parte del genio ferrovieri che poi realizzò un progetto di ripristino che non fu attuato per l’opposizione del regime eritreo.

 

 

Mario PietrangeliVedi tutti gli articoli

Generale (Riserva), nato a Gubbio. Ufficiale dell'Arma del Genio dell'Esercito, è entrato all'Accademia Militare di Modena nell'ottobre 1978, ha conseguito una laurea in Scienze con il relativo Master presso l'Università di Torino e la Laurea in Scienze Diplomatiche e Internazionali presso l'Università di Trieste. Ha comandato il Reggimento Genio Ferrovieri a Castelmaggiore (BO) e il Distretto Militare di Como (Caserma De Cristoforis). Nel 1999 in occasione del centenario del Collegio Ingegneri Ferroviari Italiani ha ricevuto un premio per uno studio sui "Materiali Ferroviari Metallici Scomponibili" realizzato con l'Ingegnere Michele Antonilli.

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