Per l’Aeronautica Malese il Su-30MKM opererà fino al 2035

L’Aeronautica Militare della Malesia (RMAF) potrà contare sui suoi caccia multiruolo Sukhoi Su-30MKM almeno fino al 2035.
La rassicurazione è giunta dal Comandante dell’Aeronautica, il Gen. Muhamad Norazlan Aris, che ha recentemente pilotato uno di questi velivoli confermandone l’eccellente stato nonostante l’età e i recenti programmi di estensione della vita operativa.
Durante una parata aerea per celebrare il 68° anniversario dell’indipendenza nazionale, il Generale Aris ha pilotato un esemplare di 18 anni sottolineando che era in “ottime condizioni”, paragonabili alla prima volta che lo aveva fatto volare nel 2007, dopo l’addestramento a Zhukovsky, vicino a Mosca: – «Sono stato uno dei primi quattro piloti del gruppo a comandare il caccia Su-30MKM nel 2007 e le capacità del velivolo sono rimaste le stesse fino ad oggi» – ha affermato il Comandante, ribadendo che l’utilizzo per almeno altri 10 anni è possibile a condizione di “una manutenzione adeguata” e del rispetto rigoroso delle scadenze programmate.
Secondo il generale insomma «la durata minima di vita dei caccia è di 20 anni, ma può essere estesa a 30 anni o più a condizione che siano adeguatamente mantenuti e aggiornati.»
La Malesia ha infatti esteso la vita operativa della sua flotta di 18 caccia russi Su-30MKM fino al 2035, grazie a un programma completato a gennaio 2025 dalla società malese ATSC (Aerospace Technology Systems Corporation Sdn Bhd), così come ampiamente trattato da Analisi Difesa lo scorso anno.
Nonostante le sfide logistiche dovute alle sanzioni contro la Russia, la Malesia è riuscita a mantenere l’operatività della flotta. Il CEO di ATSC ha rassicurato che il Paese si sta adattando alle ripercussioni sulla catena di approvvigionamento, dato che la maggior parte della manutenzione è svolta localmente.

Per far fronte alle sanzioni, la Malesia ha aumentato le sue riserve di componenti: lo stock è passato da 7 milioni a 13 milioni di Ringgit Malesi entro la fine del 2023, una scorta sufficiente per circa tre anni. Inoltre, l’India, che opera la variante Su-30MKI e da tempo coopera con la Malaysia proprio in tema di utilizzo e operatività sull’utilizzo del Su-30MKI/MKM, si è rivelata un canale di approvvigionamento cruciale fornendo ulteriori componenti. Il Paese ha anche ottenuto un notevole risparmio riparando autonomamente gli aerei in Malesia, un costo che ammonta a circa metà di quello necessario per inviare i caccia in Russia per le riparazioni. Questo rafforza ulteriormente l’autonomia logistica della Malesia e la sua resilienza strategica nel mantenere la prontezza operativa della flotta.
Come abbiamo visto all’inizio dello scorso mese la strategia di lungo periodo della RMAF non si limita però al mantenimento dei Sukhoi: parallelamente al prolungamento della vita operativa degli Su-30MKM, la Malesia ha di recente rivisto i suoi piani per l’acquisizione di un nuovo aereo da combattimento multiruolo (MRCA).
La Royal Malaysian Air Force ha infatti annullato l’acquisto di 18 caccia F/A-18C/D Hornet usati che avrebbero dovuto essere prelevati dalle scorte del Kuwait. Questa decisione mira a far sì che la Malesia si concentri direttamente sul programma MRCA per acquisire una piattaforma più moderna che possa sostituire efficacemente sia i vecchi Northrop F-5 (già radiati) sia i MiG-29N. La RMAF sembra prediligere ora una soluzione più moderna, con minori costi operativi, come il Dassault Rafale, l’Eurofighter Typhoon, il Saab Gripen o il Boeing F/A-18E/F Super Hornet (nuovo), nell’ambito di un rinnovamento complessivo della sua flotta da combattimento.
Foto Reale Aeronautica Malese
Maurizio SparacinoVedi tutti gli articoli
Nato a Catania nel 1978 e laureato all'Università di Parma in Scienze della Comunicazione, ha collaborato dal 1998 con Rivista Aeronautica e occasionalmente con JP4 e Aerei nella Storia. Dal 2003 collabora con Analisi Difesa occupandosi di aeronautica e industria aerospaziale. Nel 2013 è ospite dell'Istituto Italiano di Cultura a Mosca per discutere la propria tesi di laurea dedicata a Roberto Bartini e per argomentare il libro di Giuseppe Ciampaglia che dalla stessa tesi trae numerosi spunti. Dall'aprile 2016 cura il canale Telegram "Aviazione russa - Analisi Difesa" integrando le notizie del sito con informazioni esclusive e contenuti extra provenienti dalla Russia e da altri paesi.








