Budget da record per la difesa giapponese nel 2021

Il governo giapponese ha approvato, il 21 dicembre 2020, un budget record per la Difesa per l’anno fiscale 2021 per un totale di 5,34 trilioni di yen (51,7 miliardi di dollari). Un aumento dello 0,5% rispetto all’anno fiscale 2020, in cui sono incluse le spese legate all’hosting delle basi militari degli Stati Uniti, raggiungendo un livello record per il settimo anno consecutivo.

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Il Ministero della Difesa ha garantito 33,5 miliardi di yen (323.8 milioni di dollari) per lo sviluppo dei missili stand-off fabbricati in Giappone e in grado di colpire obiettivi terrestri fino a 900 chilometri di distanza. Altri 1,7 miliardi di yen (16.4 milioni di dollari) sono assegnati alle “spese di ricerca” per la costruzione di due nuovi cacciatorpediniere (ma sarebbe forse meglio definirli incrociatori) dotati del sistema di difesa aerea attivo anche contro i missili balistici AEGIS.

Il governo potrebbe decidere di installare i missili stand-off su tutti i cacciatorpediniere equipaggiati con sistemi di intercettazione missilistici Aegis in risposta alle crescenti attività navali di Pechino nel Mar Cinese Orientale.

L’opposizione ha espresso preoccupazione per tale sviluppo, affermando che il possesso di missili con capacità di colpire il territorio di altri Stati sarebbe in contrasto con la Costituzione.

Il ministro della Difesa Nobuo Kishi (nella foto sotto) ha detto che il Giappone deve “rispondere” alle crescenti attività navali della Cina nelle vicinanze delle isole sud-occidentali e garantire la sicurezza delle forze di autodifesa del paese, aggiungendo che i missili stand-off sono vitali. Si prevede che ci vorranno cinque anni per svilupparli.

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La realizzazione delle navi è stata decisa come alternativa al sistema Aegis Ashore (basato a terra) precedentemente progettato e al quale poi Tokyo ha deciso di rinunciare.

I sistemi Aegis a terra erano stati presentati come un ulteriore livello di difesa contro i missili balistici, riducendo, nel contempo il carico di lavoro dei cacciatorpediniere Aegis della MSDF (Forze di autodifesa marittime) e dei loro equipaggi.

Il costo stimato per costruire le navi e i loro equipaggiamenti sarà di oltre 500 miliardi di yen (quasi 5 miliardi di dollari) e la costruzione richiederà cinque anni. Il governo ha anche deciso di spendere 57,6 miliardi di yen per lo sviluppo di un caccia di nuova generazione per sostituire il vecchio velivolo F-2 dell’Air Self-Defense Force e stanzierà ulteriori 15,5 miliardi di yen per la ricerca nel settore.

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Il Ministero della Difesa inizialmente aveva considerato di sviluppare il velivolo a livello nazionale, ma successivamente, ha abbandonato l’idea a causa degli enormi costi previsti e delle sfide tecnologiche. Ha invece deciso un piano di sviluppo congiunto che coinvolge un partner statunitense. La Mitsubishi Heavy Industries Ltd. svolgerà un ruolo di primo piano nel progetto mentre riceverà il supporto tecnologico dalla Lockheed Martin Corp. e la cooperazione dalla Gran Bretagna.

Il ministero ha invece posticipato lo stanziamento di 201nmilioni di dollari per gli aggiornamenti dei caccia F-15 che permetterebbero di trasportare i missili da crociera a lungo raggio statunitensi AGM-158 JASSM-ER.

Verranno acquisiti quest0’anno 4 F-35A (nella foto sopra) e 2 F-35B mentre il “cacciatorpediniere multiruolo” (in realtà una portaeromobili da 20 mila tonnellate) Kaga (nella foto sotto) subirà lavori dal costo di 218 milioni di dollari per poter imbarcare il caccia STOVL di Lockheed Martin.

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Il ministero ha stanziato anche 119,1 miliardi di yen per attività legate allo spazio. Il budget include finanziamenti per la ricerca sull’uso di un telescopio ottico per monitorare oggetti non identificati e costellazioni satellitari al fine di rilevare armi ipersoniche.

Per proteggere la sicurezza informatica del paese, il ministero prevede di spendere 30,1 miliardi di yen per piani come la creazione di una nuova unità della SDF che sarà composta da circa 540 membri. Sarà istituito inoltre un team dedicato alla protezione delle aziende legate alla difesa dagli attacchi informatici. Il progetto di bilancio include 2,8 miliardi di yen per la ricerca di un sistema in grado di abbattere le minacce aeree, compresi i droni, con un laser ad alta potenza. Il ministero ha anche stanziato 400 milioni di yen per testare la tecnologia 5G di prossima generazione.

L’ennesimo aumento di budget giapponese è visto soprattutto come contrasto alla minaccia cinese e nordcoreana. La Cina ha rivendicazioni territoriali nel Mar Cinese Orientale, sulle isole Senkaku. Negli ultimi anni la Marina e l’Aeronautica Militare cinese hanno ampliato e intensificato le loro attività nelle aree marine e nello spazio aereo circostante il Giappone.

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Secondo quanto riportato in un documento del Ministero della Difesa giapponese, la Cina mira a sviluppare capacità che le consentano di operare in acque e spazi aerei più distanti, comprese quelle che includono la cosiddetta seconda catena di isole, oltre la prima.

La minaccia della Corea del Nord rimane molto alta. Finora Pyongyang ha condotto sei test nucleari e si stima che abbia già miniaturizzato armi nucleari adattabili alle testate dei missili balistici. Inoltre, ha lanciato ripetutamente missili balistici negli ultimi anni con una frequenza senza precedenti, con l’obiettivo di promuovere lo sviluppo di armi di distruzione di massa e missili balistici al fine di potenziare le sue capacità operative. Tali evoluzioni nordcoreane rappresentano una minaccia grave e imminente per la sicurezza del Giappone.

Come ai tempi della Guerra fredda, per il Giappone anche la Russia rappresenterebbe una potenziale minaccia, poiché Mosca continua a dislocare le sue forze armate nei Territori del Nord, le Isole Curili contese dalle due potenze, occupate dai russi nel 1945 e rivendicate dal Giappone.

Foto: Kyodo, JSDF e Twitter

 

Nato a Cassino nel 1961, militare in congedo, laureato in Scienze Organizzative e Gestionali. Si occupa di Country Analysis. Autore del Blog 38esimoparallelo.com, collabora con il Think Tank internazionale “Il Nodo di Gordio”. Alcuni suoi articoli sono stati pubblicati su “Il Giornale.it", “Affari Internazionali”, “Geopolitical Review”, “L’Opinione”, “Geopolitica.info”.

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