Primi dettagli del progetto dell’aereo a lungo raggio russo ShFDMS

L’agenzia di stampa TASS ha recentemente svelato i dettagli di un ambizioso progetto di aereo passeggeri a fusoliera larga brevettato dalla United Aircraft Corporation (UAC) e anticipato dal nostro canale Telegram già nel gennaio del 2023. Denominato ШФДМС o ShFDMS (acronimo russo per широкофюзеляжный дальнемагистральный самолёт, in italiano “aereo a fusoliera larga a lungo raggio”), l’aereo è visto come la risposta russa al Boeing 787-9 Dreamliner e si propone di riportare il Paese ai vertici dell’aviazione civile.
Il progetto ShFDMS si presenta con tre versioni principali, studiate per adattarsi a diverse esigenze di mercato.
ShFDMS-500: la versione più corta con una capienza di 236 passeggeri e un’autonomia di 12.000 km.
ShFDMS-600: la versione base con 281 posti e un’autonomia impressionante di 13.600 km.
ShFDMS-700: la versione allungata che potrà trasportare fino a 320 passeggeri su una distanza di 10.300 km.
Le specifiche tecniche basate sulla documentazione brevettuale mostrano un focus sull’efficienza e sulla modernità. L’aereo farà ampio uso di materiali compositi polimerici e le sue ali saranno caratterizzate da estremità alari dotate di winglets. Si prevede inoltre l’utilizzo di una progettazione digitale avanzata tramite la tecnica dei “gemelli digitali”.
Il vero punto di forza, secondo le stime preliminari, risiede nei costi operativi: si parla di un vantaggio fino al 6% rispetto al Boeing 787-9 in termini di costi diretti e del 15-17% per posto-chilometro.
Il progetto ShFDMS non nasce dal nulla. Il suo sviluppo si inserisce nel più ampio contesto delle sanzioni internazionali e della crescente necessità di indipendenza tecnologica per la Russia. L’abbandono del precedente progetto congiunto con la Cina, il CR929, ha spinto Mosca a cercare una soluzione totalmente nazionale per il suo futuro aereo di linea a lungo raggio.
La decisione è stata confermata da Sergei Chemezov, capo di Rostech, che ha dichiarato che la Russia svilupperà il proprio aereo non appena sarà disponibile il nuovo motore nazionale PD-35. L’obiettivo è garantire non solo efficienza e competitività, ma anche una totale conformità agli standard ambientali ICAO e una drastica riduzione della dipendenza da componenti importati.
Tuttavia, il percorso non è privo di incognite. L’avvio dei lavori di ricerca e sviluppo è previsto solo per il 2026 e com’è noto i brevetti potrebbero avere un valore più simbolico che pratico. Alcuni analisti russi sospettano infatti che tali brevetti servano principalmente a chiudere contratti statali e a soddisfare requisiti burocratici, senza offrire una reale protezione da eventuali “copie” esplicite da parte della Cina che, per inciso, continua a mostrare una sempre maggiore indipendenza tecnologica nel campo aeronautico.
Tuttavia, mentre il focus principale è sul trasporto civile, è logico ipotizzare che una piattaforma così versatile possa trovare applicazioni anche in ambito militare e governativo.
Un velivolo a fusoliera larga e a lungo raggio potrebbe facilmente essere adattato per compiti strategici, come ad esempio in qualità di aereo da comando e controllo (“Doomsday”) che per inciso nel 2020 se ne prospettava una realizzazione sulla base dell’Ilyushin Il-96-400; una categoria di velivoli da impiego speciale che in caso di conflitto potrebbe servire come centro di comando volante garantendo la leadership anche in condizioni estreme.
Ma lo ShFDMS potrebbe essere impiegato anche come pattugliatore marittimo con l’opportuna installazione di sensori, radar e armamenti dedicati per la trasformazione in aereo ASW; o ancora come aereo AWACS, in virtù della sospensione dei lavori sul Beriev A-100, nonché, infine, come aereo per il trasporto delle autorità nazionali, il ShFDMS potrebbe fornire infatti anche una base per la futura flotta di velivoli governativi destinati al trasporto di alti funzionari e del Presidente.
Resta certamente da vedere se e come il progetto si evolverà e se l’industria aeronautica russa sarà in grado di gestire un programma così ambizioso in tempi ragionevoli.
Foto UAC
Maurizio SparacinoVedi tutti gli articoli
Nato a Catania nel 1978 e laureato all'Università di Parma in Scienze della Comunicazione, ha collaborato dal 1998 con Rivista Aeronautica e occasionalmente con JP4 e Aerei nella Storia. Dal 2003 collabora con Analisi Difesa occupandosi di aeronautica e industria aerospaziale. Nel 2013 è ospite dell'Istituto Italiano di Cultura a Mosca per discutere la propria tesi di laurea dedicata a Roberto Bartini e per argomentare il libro di Giuseppe Ciampaglia che dalla stessa tesi trae numerosi spunti. Dall'aprile 2016 cura il canale Telegram "Aviazione russa - Analisi Difesa" integrando le notizie del sito con informazioni esclusive e contenuti extra provenienti dalla Russia e da altri paesi.