La Russia (ri)propone il Sukhoi Su-57 all’India

 

La Russia ha ufficialmente offerto all’India di acquistare gli aerei da combattimento di quinta generazione Sukhoi Su-57 (Codice NATO “Felon”), con la possibilità di produrre e sviluppare congiuntamente una propria versione.

Lo hanno riferito i canali di comunicazione ufficiali dell’agenzia russa per l’export della difesa Rosoboronexport.

L’occasione è propizia in vista del 15° salone aerospaziale indiano Aero India 2025 che si tiene da oggi al 14 febbraio a Bangalore e dove la versione da esportazione del “Felon” nota come Su-57E viene presentata non solo come parte di una mostra statica, ma anche in voli dimostrativi di un prototipo del velivolo russo, sulla falsariga di quanto già accaduto lo scorso anno in Cina, a Zhuhai, in occasione del China International Aviation & Aerospace Exhibition 2024.

Proprio in quell’occasione, secondo quanto affermato dal CEO di Rosoboronexport, Alexander Mikheev, sarebbero stati firmati i primi contratti per la fornitura di caccia Su-57E con alcuni partner stranieri.

Alla manifestazione cinese i numerosi voli dimostrativi quotidiani dell’esperto pilota collaudatore Sergey Bogdan hanno consacrato il “Felon” come la vera star del salone aeronautico insieme alle esibizioni dei velivoli cinesi di quinta generazione.

Questo successo non sorprende, considerando che i piloti russi nelle manifestazioni aeree si sono sempre distinti per straordinarie capacità acrobatiche, come dimostrano le leggendarie performance di Pugachev, Kvotchur, Taskaev e altri.

«Il Su-57 è un aereo avanzato di quinta generazione, richiesto sia dalle Forze Aerospaziali russe che dai nostri partner stranieri. Ci aspettiamo molto interesse per il nostro caccia al Bangalore Air Show. Oltre a migliorare l’aereo e promuoverlo in nuovi mercati, gli specialisti della UAC stanno lavorando per espandere la capacità produttiva per soddisfare la crescente domanda di questo caccia» – ha reso noto Rostec, conglomerato dell’industria della Difesa russa che ingloba anche UAC e Sukhoi.

L’ente statale ha sottolineato in particolare il grande interesse che la versione per l’esportazione del caccia sta suscitando all’estero e si è dichiarata disponibile a collaborare al progetto Su-57E.

«Le nostre proposte includono la fornitura di aerei finiti, l’organizzazione della loro produzione congiunta in India, nonché l’assistenza nello sviluppo di un caccia indiano di quinta generazione» – ha affermato il direttore generale di Rosoboronexport Alexander Mikheev.

Inoltre, a scopo promozionale, i visitatori della mostra indiana hanno l’opportunità di volare ai comandi di un Su-57E, anche se virtualmente, sotto forma di un simulatore interattivo che utilizza elementi di realtà virtuale.

La proposta di vendita del Su-57 all’India non è una novità. Ricordiamo infatti che nel 2007 India e Russia hanno firmato un accordo per sviluppare congiuntamente un aereo da combattimento di quinta generazione. Il progetto, noto con la sigla “FGFA”, prevedeva che l’India partecipasse allo sviluppo e alla produzione del velivolo nonché al suo adattamento alle esigenze dell’Indian Air Force.

Nel 2018, l’India ha annunciato ufficialmente il suo ritiro dal progetto “FGFA“, adducendo come motivazione i costi elevati e il fatto che il Su-57 non soddisfaceva i requisiti indiani. Nel 2023 la UAC ha depositato il brevetto per un Su-57 in versione biposto in quella che era proprio un requisito essenziale per il progetto indo-russo FGFA.

Successivamente Nuova Delhi ha deciso di concentrarsi sullo sviluppo del proprio caccia di quinta generazione, noto come AMCA (Advanced Medium Combat Aircraft).

Il progetto AMCA è stato formalmente approvato dal governo indiano nel marzo 2024. Il programma del valore di circa 1,8 miliardi di dollari prevede la progettazione e la costruzione di cinque prototipi in cinque anni, entro il 2029.

Immagini UAC e Rosobornexport

 

Maurizio SparacinoVedi tutti gli articoli

Nato a Catania nel 1978 e laureato all'Università di Parma in Scienze della Comunicazione, ha collaborato dal 1998 con Rivista Aeronautica e occasionalmente con JP4 e Aerei nella Storia. Dal 2003 collabora con Analisi Difesa occupandosi di aeronautica e industria aerospaziale. Nel 2013 è ospite dell'Istituto Italiano di Cultura a Mosca per discutere la propria tesi di laurea dedicata a Roberto Bartini e per argomentare il libro di Giuseppe Ciampaglia che dalla stessa tesi trae numerosi spunti. Dall'aprile 2016 cura il canale Telegram "Aviazione russa - Analisi Difesa" integrando le notizie del sito con informazioni esclusive e contenuti extra provenienti dalla Russia e da altri paesi.

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