PISA: IL MURO DELLA CASERMA “VETRINA” PER I VENDITORI ABUSIVI

La posizione è “strategica” per intercettare il flusso di turisti che ogni giorno si recano a Piazza dei Miracoli, così i venditori abusivi africani non esitano a utilizzare il lato su via Roma della caserma “Vito Artale” di Pisa come “vetrina” o per meglio dire “espositore” della loro merce.

Certo da tempo nessuno si aspetta più che le istituzioni mandino le forze dell’ordine a perseguire immigrati clandestini e venditori abusivi di merce spesso contraffatta che hanno invaso le città d’Italia e d’Europa, dal momento che sono le stesse autorità nazionali a farli arrivare in Italia a ondate mandando a prenderli le navi della nostra Marina Militare.

Riusciamo però ancora a sorprenderci del fatto che non si  impedisca, a chi non abbia il permesso e in più svolga attività illegali, di utilizzare in modo indisturbato per il suo business il perimetro esterno di una caserma o di un edificio pubblico.

Addirittura ammucchiando cappellini e altre cianfrusaglie negli angoli del muro di cinta e sui gradini di quello che un tempo doveva essere l’ingresso della caserma, che oggi è su via Derna ma che su via Roma mantiene ancora in bella mostra le bandiere italiana ed europea.

A dire il vero gli stendardi sono sbiaditi, come mostrano le foto che illustrano questo articolo scattate il 3 settembre scorso, quasi a simboleggiare la profonda crisi in cui versano la Patria e l’Europa,

La vicenda non riguarda solo l’immagine e il decoro delle istituzioni ma dovrebbe forse avere risvolti anche sul piano della sicurezza, specie tenendo conto dell’allarme terrorismo (che certo coinvolge anche caserme e obiettivi militari) e del recente invio di paracadutisti in Libia.

Paradossale che in Piazza dei Miracoli, affollata di turisti, i militari della Folgore offrano con grande professionalità un contributo alla sicurezza nell’ambito dell’operazione Strade Sicure e a poche centinaia di metri di distanza venditori abusivi possano depositare e vendere merci di ogni tipo e senza alcun controllo utilizzando i muri esterni di una caserma e sotto le bandiere di Italia e Unione Europea.

A meno che quello che abbiamo visto a Pisa non sia frutto di una pianificata iniziativa nell’ambito dei programmi di impiego delle forze armate per favorire ” l’integrazione”  degli immigrati clandestini.

Dopo averli raccolti di fronte alle spiagge libiche con i mezzi navali e aver requisito caserme dismesse per ospitarli,  tocca ora aiutarli a sbarcare (illecitamente) il lunario trasformando in “suk” le mura e i gradini di caserme ancora in uso alle forze armate?

Gianandrea GaianiVedi tutti gli articoli

Giornalista bolognese, laureato in Storia Contemporanea, dal 1988 si occupa di analisi storico-strategiche, studio dei conflitti e reportage dai teatri di guerra. Dal 1991 al 2014 ha seguito sul campo i conflitti nei Balcani, Somalia, Iraq, Afghanistan, Sahara Occidentale, Mozambico e Sahel. Dal febbraio 2000 dirige Analisi Difesa. Ha collaborato o collabora con quotidiani e settimanali, università e istituti di formazione militari ed è opinionista per reti TV e radiofoniche. Ha scritto diversi libri tra cui "Iraq Afghanistan, guerre di pace italiane", “Immigrazione, la grande farsa umanitaria” e "L'ultima guerra contro l’Europa". Presso il Ministero dell’Interno ha ricoperto dal 2018 l’incarico di Consigliere per le politiche di sicurezza di due ministri e un sottosegretario.

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