F-35 israeliani sull’Iran?

Due aerei da combattimento israeliani F-35 sarebbero entrati nello spazio aereo iraniano il mese scorso. E’ quanto riporta il quotidiano kuwaitiano ”Al-Jarida”, secondo il quale l”episodio è il segnale di una crescente tensione nella regione che rischia di degenerare in un”escalation militare.

Fonti citate dal quotidiano, il cui articolo è stato rilanciato dalla stampa israeliana, hanno riferito che i due cacciabombardieri “stealth”’ israeliani avrebbero attraversato lo spazio aereo di Siria e Iraq prima di raggiungere l’Iran, dove avrebbero individuato obiettivi nelle città di Bandar Abbas, Isfahan e Shiraz.

Nell’articolo si afferma, inoltre, che i due jet da combattimento, avrebbero volato ad alta quota sopra i siti sospettati di essere associati al programma nucleare iraniano. I due F-35′ non sarebbero stati rilevati dai radar, compresi quelli russi situati in Siria.

israelif35

La notizia non ha avuto conferme e potrebbe essere il frutto di una campagna di propaganda tesa a mostrare la vulnerabilità delle difese aeree iraniane e siriane (e russe) al velivolo di Lockheed Martin.

Restando nel campo delle ipotesi la notizia potrebbe indicare la volontà di Israele di testare le capacità “stealth” dei nuovi velivoli non ancora operativi nelle forze aeree di Gerusalemme anche se per una simile missione i due velivoli devono aver potuto contare sul rifornimento in volo offerto da cisterne volanti molto meno “stealth” e non necessariamente recanti le insegne delle forze aeree dello Stato ebraico.

Israele ha ordinato 50 F-35A per sostituire gli F-16 ma l’aeronautica punta ad acquistare almeno 75 velivoli di questo tipo. I 5 già consegnati (altri 4 sono in arrivo) sono basati nel centro di addestramento di Nevatim, nel deserto del Negev, dove saranno basati i due squadroni operativi di F-35 Adir.

Israele ha pagato i velivoli tra 125 milioni (i primi ordinati) e 100 milioni (gli ultimi ordinati) di dollari ad esemplare, acquisto finanziato dai fondi che Washington destina ad Israele per fornire prodotti per la Difesa “made in Usa” e pari a circa 3,8 miliardi di dollari annui.

Foto IDF

 

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