Una nuova nave ammiraglia per la componente navale Maltese

Con una cerimonia tenutasi a Malta lo scorso 16 gennaio, è stata ufficializzata la firma del contratto per la fornitura di un nuovo pattugliatore d’altura (OPV, Offshore Patrol Vessel) da 75 metri e relativo pacchetto logistico-addestrativo da parte del Cantiere Navale Vittoria. La firma dell’evento è stata siglata dal brigadiere Jeffrey Curmi, comandante delle Forze Armate di Malta (AFM) e dal signor Luigi Duo, presidente del Cantiere Navale Vittoria SpA.

Il progetto per un nuovo e più capace OPV da affiancare all’attuale piattaforma P61 da 53 metri   fornita da Fincantieri è stato lanciato dall’AFM nel 2015, e con una gara internazionale a cui hanno partecipato ben dieci cantieri concorrenti, è stato selezionato il Cantiere Navale Vittoria con assegnazione del contratto il 10 ottobre dello scorso anno.

Progettato sulla base dei requisiti stabiliti dalle forze maltesi e destinato ad essere realizzato dal Cantiere Navale Vittoria quale capocommessa su design del bureau spagnolo Cintranaval, la costruzione del nuovo OPV identificato con il suo distintivo ottico P71 è previsto inizi nel primo trimestre del 2019 presso lo stabilimento del Cantiere Navale Vittoria ad Adria (Rovigo), con consegna nella seconda metà del 2020.

Nessun altro dettaglio sul contratto viene rilasciato dal comunicato stampa dell’AFM, ma la notizia di aggiudicazione della gara apparsa sul portale EU delle gare in ambito comunitario lo scorso 3 ottobre, specifica un valor complessivo del contratto parti a 48,6 milioni di euro.

Secondo la medesima notizia d’aggiudicazione, in aggiunta ad un periodo di garanzia di almeno due anni, è previsto un pacchetto di supporto logistico basato su almeno un pacchetto di pezzi di rispetto ed un pacchetto addestrativo per sia l’equipaggio che il personale maltese destinato al suo supporto a terra. Lo stesso documento specifica inoltre che è compresa un’opzione per una piattaforma similare che il Governo maltese potrà esercitare entro tre anni dalla consegna della prima unità. La nuova unità viene finanziata al 75% del costo con fondi dell’Unione Europea per la sicurezza delle frontiere 2014-2020.

“Questa nave da pattuglia in mare aperto” ha evidenziato il brigadiere Jeffrey Curmi, Comandante delle Forze Armate di Malta nel corso della cerimonia avrà “un’autonomia maggiorata, migliore tenuta del mare e migliori condizioni di vita per i nostri equipaggi. Inoltre, volevamo che questa piattaforma OPV avesse costi complessivi più bassi nel corso della vita operativa al fine di garantire che le sue operazioni potessero essere sostenute in modo efficiente ed efficace nel corso degli anni, compreso un ridotto consumo di carburante e costi di manutenzione”.

Secondo un’analisi del rendering e del video divulgati dall’AFM, il nuovo OPV sembrerebbe una versione ad hoc più grande di quella della famiglia di unità navali disegnati del bureau spagnolo Cintranaval per la Marina keniota e la Guardia Civil spagnola. Con un dislocamento a pieno carico di 1.800 tonnellate, una lunghezza e larghezza rispettivamente di 74.8 e 13 metri ed un’immersione di 3,8 metri, l’OPV

P71 secondo quanto risulta ad AD, avrebbe un equipaggio di quasi 50 elementi e la capacità d’imbarcare personale aggiuntivo per un’ulteriore ventina di elementi. La nuova piattaforma si caratterizzerebbe per una plancia integrata in posizione elevata con capacità di visione a 360 gradi e passaggi laterali protetti per il personale sul ponte principale ed intorno alla stessa plancia.

Il design del nuovo OPV presenta un ponte di volo poppiero senza hangar ma con capacità di rifornimento carburante per un elicottero da 7 tonnellate quale le macchine AW139 in servizio con le stesse AFM. L’area poppiera al di sotto del ponte di volo presenta una stazione di lancio e recupero sempre poppiera per un RHIB da 9,1 metri con spazio addizionale per materiali e personale nonché portelli sul ponte di volo sovrastante per l’imbarco/sbarco di materiali grazie ad un’apposita gru sul lato di babordo della nave.  Una seconda stazione sempre per RHIB da 9,1 metri si trova sul lato di dritta della piattaforma nell’area centrale della nave. Entrambi i RHIB dispongono di una velocità massima di oltre 40 nodi per il controllo del traffico marittimo ed operazioni di ricerca e soccorso.

La propulsione ibrida del P71 è incentrata su due motori diesel da 5.440 kW ciascuno che unitamente ad altrettanti motori elettrici di potenza non specificata su due linee assi con gruppi eliche a passo variabile sono in grado di offrire (tutti insieme) una velocità massima di oltre 20 nodi. La nuova unità è dotata di un thruster prodiero e di alette stabilizzatrici mobili per assicurare una maggiore tenuta al mare.

Progettato e costruito sotto la sorveglianza del registro navale americano ABS, il P71 sarà armato con un affusto a controllo remotizzato da 25 mm e mitragliatrici leggere di diverso calibro, mentre il sistema integrato di comando, controllo e navigazione comprende un radar bidimensionale di sorveglianza e comunicazioni satellitari.

L’acquisizione da parte delle Forze Armate Maltesi di un OPV da 75 metri e 1.800 tonnellate a pieno carico rappresenta un significativo salto di qualità per le capacità di sorveglianze e controllo delle acque nazionali ed internazionali nel Mar Mediterraneo Centrale. Queste ultime sono oggi assicurate dall’OPV P61 da 53 metri fornito e recentemente sottoposto ad attività di estensione della vita e delle capacità operative da parte di Fincantieri e dall’OPV P62 da 65 metri ceduto dal Servizio Navale Irlandese nel 2015, dopo un’attività operativa di 35 anni.

Foto: Forze Armate Maltesi

 

Nato a Genova nel 1966 e laureato in giurisprudenza, è corrispondente per l'Italia e collaboratore delle riviste internazionali nel settore della difesa del gruppo inglese IHS Markit (Jane's Navy International e Jane's International Defence Review) e della casa editrice tedesca Mittler Report Verlag (European Security & Defense e pubblicazioni collegate) nonché delle riviste di settore Armada International, European Defence Review e The Journal of Electronic Defense. In Italia collabora anche con Rivista Marittima, Aeronautica & Difesa e la testata online dedicate al settore marittimo ed economico The MediTelegraph (Secolo XIX).

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