La NATO ripara in Ucraina gli elicotteri Mil afghani tra le proteste russe

Prosegue il fuoco incrociato tra Mosca e Kiev circa le rivendicazioni di riparazioni illegittime di materiale appartenente all’altrui proprietà intellettuale. Secondo Igor Fomenko direttore generale della società di Stato Ukroboronprom, l’Ucraina riparerà due elicotteri Mil per conto della NATO e le operazioni saranno effettuate dallo stabilimento della Aviakon di Konotop.

Pur non specificando a quale paese appartengano i velivoli lo stesso Fomenko ha auspicato la speranza che le imprese ucraine siano presto in grado di eliminare i “concorrenti russi” nel mercato dei servizi di riparazione degli elicotteri Mil in dotazione ai paesi aderenti alla NATO (alcuni ex membri del Patto di Varsavia).

Staff Sgt. Todd Pouliot An Afghan Mi-17 helicopter flown by Lt. Col. Bakhtullah, 377th Afghan Air Force Squadron commander, takes off for an air-assault training flight, May 29 from Kabul International Airport, Afghanistan. Bakhtullah and the squadron’s standardization officer, Maj. Farid, are participating in an air-assault planning certification course mentored by 10th Combat Aviation Brigade advisers in preparation to begin instructing their aviators in air mission planning procedures.

«I nostri servizi di riparazione sono noti, ad esempio lo stabilimento Aviakon ha ricevuto per la prima volta un contratto con l’agenzia NATO e ha preso in carico due elicotteri per le operazioni di manutenzione e riparazione.

Ciò apre un ampio mercato per la riparazione di elicotteri gestiti dall’UE, dagli Stati Uniti e da altri paesi. Quindi credo che possiamo togliere alla Russia una grossa fetta di lavoro in questo specifico settore.»

«Il fatto che – ha proseguito Fomenko – le imprese militari-industriali ucraine possano riparare elicotteri di fabbricazione sovietico-russa a marchio Mil dei clienti stranieri è stato reso noto l’anno scorso dopo che gli Stati Uniti hanno rilasciato i relativi certificati d’idoneità al Ministero della Difesa ucraino.»

In realtà la Konotop Aviation Repair Plant Aviakon che fornisce la revisione e la modernizzazione degli elicotteri Mil delle Forze Armate ucraine ha ricevuto nel 2016 un certificato di conformità del sistema di qualità allo standard NATO AQAP 2120 ma questo non aveva finora portato ad ordini di lavorazione da parte di paesi esteri e ancora prima, nel 2013 (cioè un anno prima della crisi tra Mosca e Kiev), la Aviakon e la Mil Moscow Helicopter Plant avevano persino firmato un accordo per il supporto tecnologico della revisione degli elicotteri civili Mi-8, Mi-8AMT, Mi-8MTV, Mi-17 e delle loro varianti.

Vigorose proteste si sono levate dalla società Russian Helicopters che ha svelato tipologia e nazionalità delle macchine che la NATO ha offerto in manutenzione a Ukroboronprom .

mi-17

«La nostra holding ritiene necessario avvertire che alcune imprese ucraine stanno effettuando riparazioni illegittime di elicotteri Mi-17V-5 mettendo seriamente in pericolo la vita dei militari americani e afghani che utilizzano questi velivoli.

A questo proposito – prosegue il comunicato della società russa – Russian Helicopters declina la responsabilità per l’ulteriore funzionamento sicuro di detti elicotteri e ha tutte le ragioni per rifiutarsi di fornire in futuro servizi relativi al supporto operativo.»

La holding ha motivato tale protesta spiegando che Motor Sich e Aviakon non possono eseguire riparazioni regolari del Mi-17V-5 poiché l’effettiva documentazione di riparazione e progettazione e i pezzi di ricambio per questo specifico elicottero non sono mai stati forniti alle suddette società ucraine e inoltre nessun rappresentante dello sviluppatore (la NTsV Mil e Kamov) e del produttore (Kazan Helicopters) è stato finora coinvolto nelle operazioni di manutenzione.

Ricordiamo a tal proposito che l’Afghanistan ha ricevuto fino al 2014 più di 60 elicotteri da trasporto militare Mi-17V-5 in base a vari contratti stipulati dagli USA tra il 2009 e il 2013 con Russian Helicopters per equipaggiare le forze di Kabul.

 

Maurizio SparacinoVedi tutti gli articoli

Nato a Catania nel 1978 e laureato all'Università di Parma in Scienze della Comunicazione, ha collaborato dal 1998 con Rivista Aeronautica e occasionalmente con JP4 e Aerei nella Storia. Dal 2003 collabora con Analisi Difesa occupandosi di aeronautica e industria aerospaziale. Nel 2013 è ospite dell'Istituto Italiano di Cultura a Mosca per discutere la propria tesi di laurea dedicata a Roberto Bartini e per argomentare il libro di Giuseppe Ciampaglia che dalla stessa tesi trae numerosi spunti. Dall'aprile 2016 cura il canale Telegram "Aviazione russa - Analisi Difesa" integrando le notizie del sito con informazioni esclusive e contenuti extra provenienti dalla Russia e da altri paesi.

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