La Royal Navy sperimenta con successo l’RPAS Mojave dalla portaerei Prince of Wales  

 

La Royal Navy ha testato ed operato con successo il velivolo a pilotaggio remoto o RPAS (Remotely Piloted Air System) a decollo ed atterraggio corto (STOL, Short Take-Off Landing) Mojave dell’americana General Atomics – Aeronautical Systems Inc. (GA-ASI) dalla portaerei Prince of Wales, impegnata in attività valutative ed addestrative al largo della costa orientale degli Stati Uniti.

Con una lunghezza di nove metri, un’apertura alare di 17 metri (contro gli 11 metri di un caccia stealth STOVL F-35B Lightning II) ed un peso massimo al decollo di oltre 1,5 tonnellate, “la sperimentazione Mojave è una novità europea: si tratta della prima volta che un sistema aereo a pilotaggio remoto di queste dimensioni ha operato da e verso una portaerei al di fuori degli Stati Uniti”, ha affermato il contrammiraglio James Parkin, Director Develop della Royal Navy, il cui team ha pianificato con successo le attività.

Non sono stati rivelati dettagli sulle operazioni e durata delle medesime, ma secondo i video e le poche informazioni divulgate, il velivolo ha operato dall’estremità poppiera del ponte di volo della portaerei Prince of Wales, effettuando un decollo corto leggermente angolato per motivi di sicurezza, lasciando subito la zona del ponte verso la superficie marina per sopperire ad eventuali emergenze legate a malfunzionamenti e quindi per assicurare la sicurezza delle operazioni di volo.

Secondo quanto ha dichiarato la stessa società costruttrice, il velivolo ha effetto diversi circuiti di avvicinamenti e fasi finali del volo per testare il sistema automatico di avvicinamento ed appontaggio e quindi effettuati tali test completando la manovra d’appontaggio in sicurezza sempre nella zona estrema poppiera del ponte di volo, con una corsa d’atterraggio lineare ed arresto che risulterebbe essere avvenuto in corrispondenza dell’isola prodiera della portaerei, secondo quanto è emerso dal video che è stato divulgato.

La sperimentazione al largo delle coste della Virginia da impulso ulteriore al potenziamento delle capacità delle portaerei classe Queen Elizabeth, dimostrando come i moderni sistemi aerei senza equipaggio possono operare insieme agli aerei con equipaggio di quinta generazione come gli F-35B Lightning II.

I risultati delle prove e valutazioni contribuiranno infatti allo sviluppo della Future Maritime Aviation Force della Royal Navy, che punta ad imbarcare più piattaforme senza pilota a bordo delle portaerei classe Queen Elizabeth per supportare i velivoli ad a fissa e rotante con equipaggio nelle loro missioni. Con lo scopo d’incrementare al tempo stesso l’efficienza ed efficacia complessiva del gruppo di volo grazie alla possibilità di rimanere in volo per lunghi periodi e svolgere missioni con costi d’acquisizione e d’impiego minori oltre ad essere impiegati in missioni rischiose al posto delle macchine pilotate.

“Si tratta del passo logico successivo per garantire che la Royal Navy possa continuare a combattere e vincere in un ambiente operativo sempre più complesso…..Con così tanti partner internazionali interessati ai risultati di queste prove del Mojave a bordo della portaerei  Prince of Wales, sono lieto che stiamo assumendo la guida di un’attività così entusiasmante e importante per incrementare ulteriormente il potenziale a lungo termine della portaerei,” ha dichiarato il Secondo Sea Lord della Royal Navy, il Vice Ammiraglio Martin Connell, commentando gli esiti della sperimentazione.

Quest’ultima ha visto la presenza a bordo come osservatori personale dei Ministeri della Difesa e delle Marine che dispongono di un’unità tuttoponte portaerei o d’assalto anfibio come quella australiana, giapponese, italiana e spagnola.

La Royal Navy ha vent’anni di esperienza nell’utilizzo di velivoli senza pilota dalle sue navi, ma i sistemi esistenti della Fleet Air Arm sono progettati per operazioni a corto raggio e missioni di sorveglianza a terra e in mare. Si tratta del Puma, lanciato a mano e il nuovo velivolo RPAS a decollo ed atterraggio verticale Peregrine che viene fornito nell’ambito di un programma guidato dalla Thales UK insieme alla società austriaca Schiebel che fornisce il velivolo S-100, destinato ad entrare in servizio il prossimo mese di gennaio, con attività di qualifica operativa a bordo di una fregata Type 23 nel Golfo Persico.

Sviluppato dalla GA-ASI, il Mojave è una versione dell’RPAS MQ-1C Grey Eagle sempre prodotto dalla società americana e adattato per decolli e atterraggi brevi da piste non preparate ancora più corte del ponte di volo delle portaerei classe Queen Elizabeth. La GA-ASI ha iniziato a testare in volo l’RPAS Mojave nel luglio 2021 e più recentemente lo scorgo agosto ha effettuato un’intenza attività di volo da piste non preparate per dimostrare la validità di un RPAS con una lunga autonomia in grado di effettuare operazioni STOL e portare a termine missioni di sorveglianza ed attacco con un massimo di 16 missili aria-superficie Lockheed Martin AGM-114 Hellfire.

Il velivolo si caratterizza per nuove strutture alari con apertura e superficie alare maggiorata equipaggiate con elementi mobili per aumentarne la portanza sia sul bordo d’attacco che d’uscita, nonché piani di coda a V anch’essi maggiorati nonché nuovo motore Rolls-Royce M250 da 450 hp che raddoppia la potenza e carrello d’atterraggio rinforzato con pneumatici, il tutto a vantaggio di operazioni su piste corte e non preparate. Nel corso delle prove lo scorso agosto, sono stati effettuati decolli corti fino a 194 metri ed atterraggi in circa 110 metri anche se le prove non erano indirizzate a dimostrare quanto ridotte fossero tali corse.   .

Sulla base dell’esperienza accumulata con il velivolo STOL Mojave, la General Atomics ha effettuato studi di fattibilità ed ha sviluppato una configurazione analoga per i velivoli della famiglia MQ-9, sia nella versione standard MQ-9B SkyGuardian che per la sorveglianza in ambito marittimo MQ-9B SeaGuardian. La versione STOL di quest’ultima famiglia passa attraverso una versione iniziale per l’impiego da basi terrestri riconfigurabile in una giornata al nuovo standard, ed una successiva per l’impiego imbarcato.

La versione STOL vede, fra le principali modifiche, il riuso della fusoliera e sottosistemi certificati dell’MQ-9B unitamente a nuove ali con sezioni esterne ripiegabili per ridurre l’ingombro a vantaggio dei ridotti spazi sul ponte di volo, ascensori ed hangar, nuovi piani di coda a V ottimizzati per l’impiego STOL nonché un sistema propulsivo con gruppo elica potenziato e l’integrazione del sistema di avvicinamento ed atterraggio di precisione JPALS (Joint Precision Approach Landing System) già utilizzato dai velivoli ad ala fissa F-35B a bordo delle unità delle Marine che hanno acquistato il velivoli di quinta generazione.

In aggiunta alla configurazione basica della macchina con radar di sorveglianza di superficie, sistema d’identificazione automatica (AIS, Automatic Identification System) nonché torretta elettro-ottica e sistema di sorveglianza elettromagnetica, l’MQ-9B SeaGuardian può trasportare pod e carichi esterni che le consentono di svolgere un’ampia gamma di missioni fra cui la lotta antisom (ASW, Anti-Submarine Warfare) con boe acustiche che vengono lanciate da pod ad hoc e sistema di elaborazione e trasmissione dati a terra nonché la scoperta e sorveglianza aerea o AEW (Airborne Early Warning).

Nel corso della conferenza-esposizione Combined Naval Event 2023 che si è tenuta lo scorso maggio presso Farnborough in UK, nel presentare la versione MQ-9B SeaGuardian, la General Atomics ha rivelato l’esistenza di attività dirette a dotare il velivolo di due pod subalari con altrettante antenne radar AEW al fine di ottenere un’ampia copertura sui due lati del velivolo che combinata offre una capacità finora disponibile su macchine pilotate dedicate. Le future attività di sviluppo e test della versione MQ-9B STOL a terra ed in versione imbarcata consentiranno di ottenere maggiori informazioni sulle potenzialità della versione basica e delle configurazioni dedicate.

Mesi di pianificazione da parte di esperti di Royal Navy, General Atomics e dell’equipaggio dell’HMS Prince of Wales hanno permesso di ottenere il successo della sperimentazione. “Io e il mio team siamo entusiasti e orgogliosi di essere i primi a lanciare e far atterrare un Mojave da una portaerei”, ha affermato il comandante Martin Russell, responsabile delle operazioni aeree a bordo della HMS Prince of Wales. “Durante uno schieramento incentrato sulla sperimentazione e sull’espansione delle capacità del gruppo di volo delle portaerei della classe Queen Elizabeth, questo è uno dei momenti salienti,” ha aggiunto.

L’HMS Prince of Wales sta completando un’intensa attività di addestramento e sperimentazione con il Corpo dei Marines degli Stati Uniti prima di tornare a Portsmouth il mese prossimo.

Foto Royal Navy

 

Nato a Genova nel 1966 e laureato in giurisprudenza, è corrispondente per l'Italia e collaboratore delle riviste internazionali nel settore della difesa del gruppo inglese IHS Markit (Jane's Navy International e Jane's International Defence Review) e della casa editrice tedesca Mittler Report Verlag (European Security & Defense e pubblicazioni collegate) nonché delle riviste di settore Armada International, European Defence Review e The Journal of Electronic Defense. In Italia collabora anche con Rivista Marittima, Aeronautica & Difesa e la testata online dedicate al settore marittimo ed economico The MediTelegraph (Secolo XIX).

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