Mosca: colpito il sistema di difesa aerea SAMP/T ucraino fornito da Italia e Francia

 

“Forze missilistiche, artiglieria a veicoli aerei senza pilota delle forze armate della Federazione Russa hanno colpito i depositi di munizioni della 31a brigata meccanizzata e della 26a brigata di artiglieria ucraine, un sistema missilistico antiaereo SAMP-T di fabbricazione francese, una stazione radar del sistema missilistico antiaereo S-300…..”

Il bollettino ufficiale di guerra del ministero della Difesa russo, ha annunciato nel pomeriggio del 24 gennaio di aver distrutto un sistema di difesa aerea SAMP/T fornito lo scorso anno da Italia e Francia a Kiev. La notizia è stata ripresa dall’agenzia TASS e poi inserita il 26 gennaio nel bollettino settimanale della Difesa russa in cui la lista delle perdite inflitte alle forze ucraine tra il 20 e il 26 gennaio include “quattro lanciatori di missili da difesa aerea: 2 statunitensi Patriot, un francese SAMP/T e un lanciatore del sistema tedesco IRIS/T oltre a 3 stazioni di guerra elettronica, un radar del sistema di difesa aerea S-300 e 6 depositi di munizioni”. Successi conseguiti secondo le fonti militari russe con l’impiego di velivoli d’attacco, velivoli senza pilota e artiglieria”.

Il SAMP/T è uno dei protagonisti delle tensioni tra Francia e Russia acutizzatesi negli ultimi dieci giorni in seguito alla rivendicazione russa di aver ucciso decine di “mercenari” francesi (60 morti e 20 feriti) nella distruzione di un hotel adibito a caserma Kharkiv.

Parigi ha negato di impiegare mercenari ma in seguito la Russia ha accusato statunitensi o francesi di aver aiutato gli ucraini ad abbattere, quello stesso 24 gennaio, il velivolo da trasporto Il-76 (nella foto sopra) nei pressi di Belgorod che secondo Mosca e Vladimir Putin trasportava 65 prigionieri ucraini da scambiare con soldati russi catturati dalle forze di Kiev.

Il possibile impiego dei missili SAMP/T per abbattere l’aereo cargo è sostenuto dal raggio d’azione necessario per raggiungere il velivolo dal territorio ucraino, distanza che avrebbe richiesto l’impiego di missili Aster 30 del SAMP/T o di Patriot e ha determinato speculazioni in Russia circa la volontà francese di vendicare il raid missilistico del 17 gennaio a Kharkiv e la strage dei volontari che combattevano al fianco degli ucraini e di cui Mosca ha pubblicato una lista di nomi che Parigi ha definito falsa.

Secondo il canale Telegram Intel Slava Z, nelle ultime settimane i russi hanno colpito in gennaio diversi hotel a Kharkiv che ospitavano gruppi di volontari provenienti anche da Svezia, Danimarca, Lituania ed Estonia oltre ad aver ucciso due agenti dello spionaggio tedesco.

Il ministero della Difesa francese ha bollato il 26 gennaio come “disinformazione” la notizia che il sistema di difesa aerea SAMP/T sia responsabile dell’abbattimento del velivolo da trasporto nei cieli russi di Belgorod.  “I servizi statali competenti hanno identificato e stanno seguendo la manovra coordinata della Russia, anche da parte delle reti di informazione filo-russe e dei media statali come Sputnik News, RT e RIA Novosti, per trasmettere e amplificare queste false informazioni”, ha affermato il ministero in una nota.

Dall’inizio del conflitto in Ucraina, la Francia è “il bersaglio di una campagna di disinformazione russa”, che “si è intensificata” a metà gennaio dopo “la riaffermazione del sostegno (francese) all’Ucraina” da parte di Emmanuel Macron, si legge nella nota. “Non possiamo lasciare che la Russia vinca”, ha detto il presidente francese, annunciando nuove consegne di armi a Kiev.

Il giorno dopo queste dichiarazioni, il 17 gennaio, il ministero della Difesa russo ha affermato di aver colpito un edificio a Kharkiv che fungeva da “zona di schieramento temporaneo di mercenari, la maggior parte dei quali erano cittadini francesi”. Sessanta combattenti sono stati “eliminati” e 20 feriti, aveva detto Mosca. La “manovra di disinformazione russa” è’ continuata lunedì con la diffusione di “liste di presunti mercenari francesi uccisi in questo attacco sui canali Telegram russi”, sapendo che “alcune di queste liste erano già state diffuse nel 2022, nelle prime settimane del conflitto “, spiega il Ministero delle Forze Armate francese.

Mercoledì la “campagna” è continuata con l’annuncio da parte di Sputnik International della distruzione di un sistema terra-aria franco-italiano SAMP-T consegnato all’Ucraina. Tuttavia “nessuna di queste informazioni è confermata dalla Francia”, insiste il Ministero delle Forze Armate. “Di fronte all’intensificazione degli aiuti militari francesi all’Ucraina, ci aspettiamo che questa manovra di disinformazione russa continui: la condanniamo e rafforziamo il nostro sistema di monitoraggio di queste manipolazioni”, ha avvertito il ministro delle Forze Armate Sebastien Lecornu.

Difficile sapere se la “fake news” del SAMP/T distrutto sia davvero tale ma di certo non è stata diffusa da Sputnik che si è limitato a riprendere il bollettino ufficiale di guerra del ministero della Difesa russo. Questo non significa che la distruzione dell’unico sistema SAMP/T (o di un singolo lanciatore) fornito da Italia e Francia sia confermata ma è certo che è stata rivendicata due volte da fonti militari ufficiali di Mosca. Se la Francia ha smentito, nessun commento alla notizia della distruzione del SAMP/T è giunta invece da fonti italiane.

Il braccio di ferro tra Russia e Francia riguarda anche le nuove forniture militari all’Ucraina concesse e promesse da Emmanuel Macron come i missili da crociera SCALP impiegati dagli aerei ucraini Su-24 (molti sarebbero stati abbattuti, specie negli ultimi giorni, secondo i bollettini russi ma altri avevano colpito obiettivi in Crimea nelle scorse settimane) e le bombe plananti Armement Air-Sol Modulaire (AASM)  o Highly Agile Modular Munition Extended Range (HAMMER – nella foto sotto) che Parigi si è impegnata a fornire in 50 esemplari al merse a partire da febbraio alle forze aeree ucraine.

Secondo diverse fonti dall’inizio dell’anno gli attacchi russi in profondità si sono concentrati su obiettivi specifici quali depositi di munizioni nelle retrovie ucraine, installazioni industriali impiegate per la produzione bellica e soprattutto le batterie missilistiche di difesa aerea (secondo il giornale Mysl Polska solo negli attacchi del 2 gennaio a Kiev sarebbero stati colpiti 2 sistemi NASAMS con missili ipersonici Khinzal) che sempre più a fatica riescono a coprire solo una parte dello spazio aereo nazionale.

L’ex deputato ucraino Igor Mosiychuk, ha ammesso che gli attacchi missilistici russi hanno causato parecchie vittime nelle aziende della Difesa a Kiev, Artyom Plant e Luch Design Bureau, notizia confermata nei giorni successivi da un altro ex deputato, Igor Lutsenko.

@GianandreaGaian

Foto- Ministero Difesa francese, Esercito Italiano, TASS e SAGEM

 

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Giornalista bolognese, laureato in Storia Contemporanea, dal 1988 si occupa di analisi storico-strategiche, studio dei conflitti e reportage dai teatri di guerra. Dal 1991 al 2014 ha seguito sul campo i conflitti nei Balcani, Somalia, Iraq, Afghanistan, Sahara Occidentale, Mozambico e Sahel. Dal febbraio 2000 dirige Analisi Difesa. Ha collaborato o collabora con quotidiani e settimanali, università e istituti di formazione militari ed è opinionista per reti TV e radiofoniche. Ha scritto diversi libri tra cui "Iraq Afghanistan, guerre di pace italiane", “Immigrazione, la grande farsa umanitaria” e "L'ultima guerra contro l’Europa". Presso il Ministero dell’Interno ha ricoperto dal 2018 l’incarico di Consigliere per le politiche di sicurezza di due ministri e un sottosegretario.

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