La Corea del Nord presenta l’aereo radar Ilyushin Il-76 AEW&C

 

Lo scorso 27 marzo la Corea del Nord ha rivelato pubblicamente il suo primo velivolo AEW&C (radar aereo di allerta precoce) presso l’Unmanned Aerial Vehicle Technology Complex e il Detection and Electronic Warfare Research Group.

Durante la visita il Presidente Kim Jong-un è salito a bordo e ha ispezionato l’interno dell’Ilyushin Il-76MD modificato e dotato allo scopo di una cupola radar discoidale; secondo il leader nordcoreano: – «L’aereo [radar] svolgerà un ruolo significativo nel monitoraggio di potenziali minacce e nella raccolta di informazioni critiche.»

L’evento ha coinciso inoltre con i test di prestazione dei droni da ricognizione di nuova concezione (simile nell’aspetto ad un Global Hawk americano) e dei droni kamikaze dotati di intelligenza artificiale.

Ma tornando alla piattaforma AEW&C realizzata da uno dei tre aerei cargo Il-76MD originariamente in servizio con la compagnia aerea nazionale Air Koryo, ma in passato operanti al bisogno delle esigenze delle locali Forze Armate, ricordiamo essere in fase di modifica dall’ottobre 2023 presso l’aeroporto internazionale di Pyongyang-Sunan così come ampiamente trattato da Analisi Difesa in tutte le sue varie fasi di assemblaggio.

Le prime immagini satellitari su questo progetto sono apparse per la prima volta tra la fine del 2023 e gli inizi del 2024: tali foto mostravano un Il-76 in un’area recintata nel territorio dell’aeroporto internazionale di Sunan, nella zona erano visibili inoltre ulteriori barriere che coprivano la sezione di coda dell’aereo e la rimozione di una parte del rivestimento superiore della fusoliera, nella zona dietro l’ala.

Altre immagini contestuali mostravano gli sportelli di tutti e quattro i motori D-30 aperti, a significare di lavori di riparazione o manutenzione sui propulsori.

Un anno dopo, grazie alle foto realizzate da un turista presso l’aeroporto di Pyongyang, sono apparse nuove immagini che mostravano l’evoluzione della realizzazione tecnica.

Poco tempo fa infine, un’immagine satellitare pubblicata dal portale coreano 38North rendeva visibile l’antenna radar dorsale sull’Il-76 mostrando la conclusione dei lavori di allestimento della stessa.

Tale antenna ha immediatamente reso noto il caratteristico design triangolare, una disposizione vista sull’aereo AEW&C cinese KJ-2000 che utilizza 3 radar fissi “phased array” con scansione di settori da 120° ciascuno per ottenere una copertura a 360 gradi. Degli specifici sistemi elettronici a bordo ovviamente non è dato sapere.

Secondo gli analisti occidentali la mancanza di antenne esterne, solitamente presenti in discreto numero sugli aerei AEW&C come l’A-50U russo o il KJ-2000 cinese, ha sollevato dubbi sulla prontezza operativa e sulle reali capacità dell’aereo, mentre gli stessi capi di Stato maggiore sudcoreani hanno dichiarato che sono necessarie ulteriori analisi, facendo inoltre presente che l’aereo sembra pesante e potenzialmente vulnerabile all’intercettazione poiché considerato in assoluto un bersaglio di primo livello dalle forze nemiche.

Secondo l’analista russo Alexey Zacharov, la Corea del Nord ha certamente bisogno di radar volanti considerando l’orografia del paese costituita per due terzi da rilievi montuosi, caratteristica che costituisce una riduzione notevole delle capacità dei radar di difesa aerea terrestri.

Ad ogni modo resta il fatto che un solo aereo radar non farà la differenza sullo scacchiere coreano in primis perché non è in grado di permanere in volo oltre il necessario, inoltre le capacità di trasmissione dati “aereo-aereo” in tempo reale potrebbero essere limitati (forse) ai soli caccia MiG-29 e non a tutta quella generazione di caccia MiG di generazione ancora più antiquata attualmente in carico all’Aeronautica.

Potrebbe allora essere convertito un altro Ilyushin Il-76 in piattaforma AEW&C, considerando che un secondo Il-76 è stato notato in un hangar vicino alla base di conversione del primo esemplare.

Pyongyang dispone però di soli tre Il-76 consegnati alla fine degli anni ’90 dall’URSS (di cui uno già in versione AEW&C) e la loro conversione ridurrebbe le già limitata capacità di trasporto aereo.

Secondo Zacharov non è da escludere l’arrivo di altri Il-76 dalla Russia ma al contempo questa è un’opzione rischiosa per Mosca.

In Russia com’è noto è in corso la produzione dell’Il-76 aggiornato (Il-76MD-90A), ma attualmente ad un ritmo non molto sostenuto. Considerando che l’Aviazione da trasporto militare (VTA) delle Forze Aerospaziali russe viene utilizzata attivamente, è improbabile che i vertici militari possano privarsi di alcuni Il-76, anche se non nuovi.

Gli esperti hanno affermato che a Pyongyang sarebbero necessari almeno quattro aerei AEW&C per mantenere una copertura di sorveglianza continua.

La Corea del Sud gestisce quattro aerei AEW&C Boeing E-737 “Peace Eye” e prevede inoltre di acquisirne altri quattro.

Ulteriori acquisizioni di Il-76 si renderebbero dunque estremamente necessarie se le Forze Armate nordcoreane hanno intenzione di mantenere intatte sia le funzioni di trasporto che quelle di sorveglianza aerea.

Ma come dicevamo prima Kim Jong-un ha ispezionato anche i nuovi droni da ricognizione militare e droni kamikaze dotati di IA realizzati in patria approvandone la produzione e sottolineando al contempo l’importanza di queste tecnologie per la modernizzazione militare nordcoreana.

Sono stati sviluppati anche sistemi di guerra elettronica, e Kim ha enfatizzato l’integrazione di queste tecnologie nella pianificazione operativa.

Ma l’ispezione dell’aereo AEW&C indica un tentativo di migliorare il rilevamento aereo nordcoreano, sebbene permangano incertezze sulla funzionalità del velivolo e sul coinvolgimento straniero. Questi sviluppi rientrano in una strategia per rafforzare le capacità asimmetriche della Corea del Nord che continua a sviluppare il programma nucleare e missilistico. In sintesi, la Corea del Nord sta investendo in tecnologie avanzate, con un focus su droni, guerra elettronica e sorveglianza aerea.

Foto KCNA

 

Maurizio SparacinoVedi tutti gli articoli

Nato a Catania nel 1978 e laureato all'Università di Parma in Scienze della Comunicazione, ha collaborato dal 1998 con Rivista Aeronautica e occasionalmente con JP4 e Aerei nella Storia. Dal 2003 collabora con Analisi Difesa occupandosi di aeronautica e industria aerospaziale. Nel 2013 è ospite dell'Istituto Italiano di Cultura a Mosca per discutere la propria tesi di laurea dedicata a Roberto Bartini e per argomentare il libro di Giuseppe Ciampaglia che dalla stessa tesi trae numerosi spunti. Dall'aprile 2016 cura il canale Telegram "Aviazione russa - Analisi Difesa" integrando le notizie del sito con informazioni esclusive e contenuti extra provenienti dalla Russia e da altri paesi.

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