Un aereo AEW/AWACS per la Corea del Nord?

 

Secondo il portale d’informazioni della penisola coreana NKnews sembra che la Corea del Nord stia operando la conversione di un aereo da trasporto in un velivolo AWACS da utilizzare durante i test missilistici e nelle missioni di rilevamento dei missili nemici in caso di crisi; lo si evincerebbe da alcune immagini satellitari di Decker Eveleth, ricercatore presso il James Martin Center for Nonproliferation Studies.

Un cargo Ilyushin Il-76 (Codice NATO “Candid”) appare infatti accanto a un hangar di manutenzione sito nell’aeroporto internazionale di Pyongyang con un grande oggetto apposto sulla parte superiore della fusoliera, un dispositivo in realtà poco chiaro nelle immagini ma che avrebbe portato Eveleth a concludere che potrebbe trattarsi del supporto per il rotodome (la cosiddetta cupola radar rotante di cui sono provvisti gli AWACS), e dunque come tale una prova della trasformazione dell’aereo da trasporto in un velivolo da impiego speciale (AWACS, Airborne Warning and Control System o AEW, Airborne Early Warning).

«Un velivolo AEW in grado di rilevare missili da crociera sembra in realtà qualcosa a cui la Corea del Nord sarebbe sicuramente interessata» – ha dichiarato Eveleth a NKnews aggiungendo che Pyongyang potrebbe anche utilizzare l’aereo «per seguire i propri test missilistici», proprio come la Russia che utilizza gli aerei Beriev A-50 AWACS basati sull’Il-76 durante i test dei missili da crociera Burevestnik”.

In realtà la variante dell’Il-76 adatta a questo scopo è la Il-976 (Il-76SKIP), un tempo provvista di rotodome fisso, ma oggi non più, a vedere gli esemplari a disposizione del Gromov Flight Research Institute.

Secondo Eveleth «in particolare, sembra che i russi abbiano smantellato di recente alcuni dei loro aerei per la telemetria dei missili, quindi è probabile che abbiano dei pezzi in circolazione» – suggerendo che, specie dopo le ultime vicissitudini tra i due paesi e i rinnovati rapporti, questi sarebbero disponibili per la Corea del Nord pur aggiungendo che non sono emerse prove dirette di tale scambio.

A tal proposito Mosca e Pyongyang hanno iniziato a fine agosto un intenso traffico di navi cargo in un porto militare russo del Pacifico e gli Stati Uniti hanno accusato i due Paesi di scambiare non meglio specificate “attrezzature militari e munizioni” attraverso tale rotta. Mosca dal canto suo ha rifiutato di commentare i molteplici viaggi a Pyongyang di aerei da trasporto passeggeri delle Forze Aerospaziali (VKS) negli ultimi mesi, forse con delegazioni legate alla discussione della cooperazione tecnico-militare e al possibile scambio di armi o attrezzature.

Joseph Dempsey, ricercatore associato presso l’Istituto Internazionale per gli Studi Strategici, ha dichiarato a NK Pro che più probabilmente potrebbe trattarsi di una conversione ad AEW piuttosto che AWACS, spiegando che è meno probabile che la Corea del Nord abbia «la capacità di integrare collegamenti dati diretti con gli aerei da combattimento».

Il fatto poi che i tre Il-76 di cui la Corea del Nord dispone rappresentano la totalità della loro capacità di trasporto pesante solleva certamente più di qualche dubbio.

Tarao Goo, analista dei blog militari Oryx e Deep Dive, ha dichiarato a tal proposito a NK Pro che «se la Corea del Nord vuole davvero utilizzare gli aerei AEW ne avrà bisogno di almeno due» – per tenere conto dei periodi in cui uno di essi viene sottoposto a manutenzione. Ciononostante «il possesso di aerei AEW da parte della Corea del Nord aumenterebbe notevolmente la sua rete di difesa aerea che consiste di siti radar fissi e obsoleti» – ha proseguito Goo.

«Se questa immagine – ha concluso l’analista – mostra effettivamente una rielaborazione dell’Il-76, è la prova che stanno ammodernando la loro forza aerea». Secondo le analisi delle immagini di Planet Labs effettuate da NK Pro queste confermerebbero che l’installazione dell’oggetto sull’Il-76 è avvenuta nel novembre 2023 e che il progetto potrebbe essere iniziato a fine settembre, quando è iniziata la costruzione di una barriera intorno allo spiazzo di parcheggio dell’aereo.

D’altra parte solo uno dei tre Il-76 noti della Corea del Nord sembra essere stato equipaggiato con questa nuova attrezzatura pur considerando che si tratta di velivoli ufficialmente assegnati alla compagnia di bandiera Air Koryo e non alle Forze Armate di Pyongyang, FlightGlobal nel recente rapporto 2024 non menziona il possesso di aerei cargo Il-76 a disposizione dell’Aeronautica mentre il Military Balance registra la presenza dei tre velivoli precisando che vengono gestiti dalla compagna aerea di bandiera.

Questo non esclude che le Forze Armate nordcoreane possano requisire gli aerei della compagnia e usarli a loro discrezione come avvenuto in passato, quando velivoli simili furono ridipinti con livree mimetiche militari ed emblemi dell’Esercito Popolare Coreano per una parata militare nel 2013 (vedi foto) e utilizzati per operazioni di addestramento dei paracadutisti, apparse in un video di propaganda mostrato l’anno dopo:  motivo per cui gli Stati Uniti decisero di sanzionare la stessa Air Koryo nel 2016 oltre al fatto che gli stessi aerei furono utilizzati per trasportare parti di ricambio o oggetti utilizzati nei sistemi missilistici balistici Scud-B.

Evereth infine, porta a corredo della sua ipotesi il fatto che al fine di aumentare la propria intelligence sulle attività militari di Stati Uniti e Corea del Sud, la Corea del Nord ha anche messo in orbita con successo il suo primo satellite militare di spionaggio alla fine dello scorso anno e ha presentato un nuovo drone di ricognizione ad alta quota a luglio, anche se rimangono dubbi sulle reali capacità di entrambi i nuovi sistemi.

Non va tralasciato la recentissima presentazione al leader Kim Jong Un di ulteriori droni da ricognizione basati su modelli americani, tra cui il General Atomics MQ-9 Reaper e il Northrop Grumman RQ-4 Global Hawk. Nonostante queste ipotesi ricordiamo tuttavia che l’ultimo volo confermato di uno degli Il-76 della Corea del Nord risale a marzo 2023 – riporta lo stesso NK Pro – quando uno di essi ha volato verso la città settentrionale di Samjiyon, forse per consegnare materiali di soccorso a seguito di una forte nevicata.

Tutti e tre gli Il-76TD hanno anche volato insieme a Shenyang, in Cina, nel maggio 2022, a quanto pare per ritirare forniture o medicinali legati al COVID-19. Al loro ritorno sono stati tenuti in isolamento per quasi due mesi sulla pista nord dell’aeroporto di Pyongyang, nell’ambito delle politiche di controllo delle epidemie. Resta quindi complicato valutare se da una semplice ombra visibile su un Il-76TD si possa dedurre un così grande passo in avanti della tecnologia a disposizione di Pyongyang, tale da riuscire ad ottenere un velivolo AEW/AWACS.

Foto: KCNA

 

Maurizio SparacinoVedi tutti gli articoli

Nato a Catania nel 1978 e laureato all'Università di Parma in Scienze della Comunicazione, ha collaborato dal 1998 con Rivista Aeronautica e occasionalmente con JP4 e Aerei nella Storia. Dal 2003 collabora con Analisi Difesa occupandosi di aeronautica e industria aerospaziale. Nel 2013 è ospite dell'Istituto Italiano di Cultura a Mosca per discutere la propria tesi di laurea dedicata a Roberto Bartini e per argomentare il libro di Giuseppe Ciampaglia che dalla stessa tesi trae numerosi spunti. Dall'aprile 2016 cura il canale Telegram "Aviazione russa - Analisi Difesa" integrando le notizie del sito con informazioni esclusive e contenuti extra provenienti dalla Russia e da altri paesi.

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