I MiG-29 e i MiG-35 proteggono la capitale russa dai droni ucraini

 

Per la prima volta dall’inizio delle operazioni militari russe in Ucraina, la Russia ha schierato i nuovi aerei da combattimento MiG-35 per proteggere Mosca dagli attacchi di droni ucraini.

Come ampiamente trattato da Analisi Difesa tutta la famiglia dei “Fulcrum” (sia i MiG-29 che i moderni MiG-35), non era stata finora coinvolta nei combattimenti diretti. Negli ultimi giorni però, i MiG-35 hanno pattugliato il Distretto Militare di Mosca, intercettando e, secondo il portale russo ANNA News, abbattendo diversi droni nemici in risposta all’intensificarsi degli attacchi ucraini contro Mosca, la sua regione e altre aree della Russia.

Il Ministero della Difesa russo afferma in tal senso di aver abbattuto centinaia di droni nemici negli ultimi giorni, alcuni dei quali sono riusciti comunque a colpire infrastrutture critiche come un impianto di fibra ottica a Saransk. D’altra parte l’aumento delle difese anti-drone è coinciso con i preparativi e la successiva parata dedicata all’80° anniversario del Giorno della Vittoria, con un rafforzamento netto della sicurezza nella capitale.

Il MiG-35 inoltre, ultima e più importante evoluzione del MiG-29, è attualmente in fase di sperimentazione statale in vista della sua entrata in servizio presso le Forze Aerospaziali Russe. Una fonte della United Aircraft Corporation (UAC) ha confermato infatti che l’aereo è sottoposto a prove statali senza specificare il numero di unità o la tempistica dell’entrata in servizio.

Recentemente, Rosoboronexport ha esposto un modello del MiG-35 al SITDEF 2025 in Perù, segnalando la continua promozione del velivolo per l’esportazione, nonostante il recente orientamento del Paese andino verso piattaforme occidentali.

Commercializzato come un caccia multiruolo di “generazione 4++”, il MiG-35 (“Fulcrum-F” per la NATO) è considerato come la variante più moderna e potenziata dell’intera famiglia dei “Fulcrum” ed è stato sviluppato sulla base delle varianti K/KUB/M/M2 realizzati dalla società russa MiG.

E’ dotato di un radar AESA Phazotron Zhuk-MAE fornito di sistemi più resistenti alle ECM capace di ingaggiare fino a dieci obiettivi potendone attaccare quattro contemporaneamente e con una gamma di armi aria-aria e aria-terra sensibilmente ampliata, sistemi di volo fly-by-wire, 2 motori Klimov RD-33MKB a spinta vettoriale, avionica migliorata e sonda per il rifornimento in volo.

La sua suite di armamenti include missili aria-aria R-77 e missili antinave Kh-31. La Russia ha presentato per la prima volta il MiG-35 nel 2017, ma fino ad ora ci sono stati pochi aggiornamenti operativi.

Il suo recente impiego contro i droni ucraini vicino a Mosca ad ogni potrebbe indicare l’inizio della sua integrazione nei reparti di prima linea. Bisogna considerare infatti che il continuo impiego da parte dell’Ucraina di MiG-29 modificati per trasportare armi occidentali ha spinto la Russia a riconsiderare l’utilità del “Fulcrum” e della sua ultima variante.

Il MiG-35 offre un incremento di spinta del 25%, una struttura più leggera e una maggiore manovrabilità rispetto al MiG-29, oltre a sistemi migliorati per la sicurezza del pilota come la protezione dalla forza G e la capacità di atterraggio automatico. Quest’ultima caratteristica, insieme a un sistema di controllo digitale dell’atterraggio, era stata evidenziata nel 2020 per la famigerata competizione indiana MMRCA.

Certamente la sua attuale apparizione in un contesto operativo suggerisce una potenziale accelerazione della sua integrazione nelle Forze Aerospaziali russe sebbene ancora in  numeri estremamente ridotti, salvo nuovi contratti che potrebbero essere stipulati dal Ministero della Difesa russo.

 

 

Maurizio SparacinoVedi tutti gli articoli

Nato a Catania nel 1978 e laureato all'Università di Parma in Scienze della Comunicazione, ha collaborato dal 1998 con Rivista Aeronautica e occasionalmente con JP4 e Aerei nella Storia. Dal 2003 collabora con Analisi Difesa occupandosi di aeronautica e industria aerospaziale. Nel 2013 è ospite dell'Istituto Italiano di Cultura a Mosca per discutere la propria tesi di laurea dedicata a Roberto Bartini e per argomentare il libro di Giuseppe Ciampaglia che dalla stessa tesi trae numerosi spunti. Dall'aprile 2016 cura il canale Telegram "Aviazione russa - Analisi Difesa" integrando le notizie del sito con informazioni esclusive e contenuti extra provenienti dalla Russia e da altri paesi.

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