F‑35 alla Turchia solo se rinuncia agli S‑400 russi

 

Il 17 dicembre il Dipartimento di Stato Usa ha ribadito la disponibilità a rinnovare il contratto con la Turchia per l’acquisto di100 aerei da combattimento di 5a generazione F-35A ma solo se Ankara rinuncerà ai sistemi di difesa aerea russi S‑400. La posizione ufficiale di Washington rimane dunque ferma nonostante il cambio di amministrazione: qualsiasi trasferimento di caccia stealth statunitensi deve rispettare pienamente la legge americana, in particolare la Countering America’s adversaries through sanctions act (CAATSA) e le disposizioni del National defense authorization act (NDAA).

Come ha ricordato Euronews, un alto funzionario del Bureau of Legislative Affairs del Dipartimento di Stato ha chiarito la posizione in risposta a una lettera inviata il 25 settembre da un gruppo di membri del Congresso guidato dal deputato Chris Pappas, in cui si chiedeva chiarezza dopo alcune notizie su possibili colloqui tra Stati Uniti e Turchia per il reinserimento di Ankara nel programma F‑35.

Nella sua risposta, l’amministrazione ha sottolineato che gli Usa hanno informato formalmente il governo turco del quadro giuridico e politico vigente, evidenziando che il possesso degli S‑400 rende la Turchia non idonea all’acquisto di F‑35.

La Turchia era stata espulsa dal programma F‑35 nel 2019 a causa dell’acquisto dei sistemi russi, con conseguenti sanzioni e l’applicazione della sezione 1245 del NDAA, che vieta il trasferimento dei caccia a Paesi che mantengono tali sistemi.

Nonostante i colloqui in corso tra Washington e Ankara, che vengono descritti come “fruttuosi”, la legge statunitense resta il principale ostacolo giuridico: la Turchia non potrà tornare nel programma F‑35 finché non rinuncerà agli S‑400.

Da parte sua, il governo turco conferma di non aver modificato la propria posizione sui sistemi russi, pur sostenendo che una soluzione potrebbe essere trovata attraverso il dialogo diplomatico.

Fonti diverse riferiscono però che Ankara sta cercando di restituire il sistema di difesa aerea S-400 di fabbricazione russa, acquistato quasi dieci anni fa. Lo ha riportato Bloomberg, citando fonti vicine alla questione, ripreso poi anche dai media turchi.

Il presidente Recep Tayyip Erdoğan avrebbe sollevato la questione dell’S-400 con il presidente russo Vladimir Putin durante l’ultimo incontro in Turkmenistan all’inizio di dicembre.

Bloomberg ha citato funzionari turchi che si sono rifiutati di commentare e il Cremlino che ha affermato che non è stata avanzata alcuna richiesta in tal senso durante i colloqui tra i leader.

Tom Barrack, ambasciatore statunitense in Turchia e stretto alleato di Trump, ha dichiarato all’inizio di questo mese che Ankara stava per prendere una decisione sulla rinuncia ai missili e ha suggerito che la controversia potrebbe essere risolta entro quattro-sei mesi.

Nei mesi scorsi lo sviluppo del sistema di difesa aerea multistrato turco Steel Dome aveva fatto ipotizzare la possibile cessione alla Russia degli S-400 turchi

Foto Lockheed Martin e Anadolu

 

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