Proseguono le consegne dei caccia Sukhoi Su-30SM2 alla Bielorussia

Proseguono le consegne di caccia multiruolo aggiornati Sukhoi Su-30SM2 alla Bielorussia. Lo scorso 14 agosto infatti, l’Aeronautica di Minsk ha ricevuto un nuovo lotto di moderni caccia Su-30SM2 nell’ambito della cooperazione tecnico-militare con Mosca.
Si tratta del secondo lotto di aerei da combattimento considerando che il primo era stato consegnato appena tre mesi fa, come Analisi Difesa aveva riferito alla fine dello scorso maggio.
Ricordiamo che l’origine del contratto risale al 2017, quando in occasione del Salone internazionale di Le Bourget la Bielorussia aveva firmato un contratto per 12 caccia multiruolo Su-30SM. L’accordo del valore presumibile di circa 600 milioni di dollari, era stato preceduto da diversi colloqui preliminari annunciati a suo tempo da Analisi Difesa nel febbraio 2016 e ancora prima nel novembre 2015.
Le consegne dei Su-30SM dovevano essere completate tra il 2020 e il 2021 ma è altamente probabile che le sanzioni occidentali post 2014 abbiano imposto una consegna parziale dei 12 caccia determinando così la decisione di consegnare i nuovi Su-30SM2 al posto dei Su-30SM.
Uno dei motivi che hanno contribuito a questa decisione risiederebbe nell’utilizzo dei componenti occidentali nella prima versione SM. La Federazione russa aveva deciso infatti di procedere alla sostituzione degli equipaggiamenti d’importazione e le sanzioni occidentali hanno reso a questo punto obbligata la realizzazione della nuova variante SM2.
Il Sukhoi Su-30SM2 è infatti realizzato interamente con componenti russe ed è significativamente migliore del suo predecessore considerando che è equipaggiato col moderno motore AL-41F-1S, noto per essere il performante propulsore del Su-35: la spinta è aumentata del 16%, l’autonomia operativa è raddoppiata e il motore tecnologicamente più avanzato consente consumi ridotti di carburante.
Il Su-30SM2 adotta inoltre il radar Irbis, anch’esso in dotazione al Su-35, in grado di rilevare bersagli aerei a una distanza massima di 400 km con tracciamento simultaneo di un massimo di 30 bersagli e in grado di ingaggiarne fino a 8 contemporaneamente (il radar “Bars” di cui è dotato il Su-30SM può tracciare invece fino a 15 bersagli). La panoplia di armi aria-aria e aria-terra infine è sensibilmente ampliata rispetto a quella della precedente variante.
Nonostante l’elevata pressione sul comparto industriale russo dovuta al conflitto in Ucraina, il Maggiore Generale Andrei Lukyanovich, Comandante dell’Aeronautica Militare e delle Forze di difesa bielorussa, ha annunciato che le consegne di nuovi velivoli continueranno anche quest’anno.
In una recente intervista ha dichiarato infatti che «la nostra flotta viene costantemente rifornita. Pochi giorni fa abbiamo ricevuto un altro lotto di caccia Su-30SM2 di ultima generazione. In precedenza, la parte bielorussa ha ricevuto anche 12 dei più recenti elicotteri ordinati, i Mil Mi-35M. Quest’anno prevediamo inoltre di ricevere nuovo equipaggiamento aeronautico, in particolare altri quattro Su-30SM2.»
Secondo Lukyanovich questo dimostra la costante attenzione che i vertici del Ministero della Difesa e il capo dello Stato riservano all’aviazione, sottolineando come il ruolo di questa branca delle Forze Armate sia in evidente crescita nelle condizioni attuali.
Come riportato anche dal canale Telegram del Ministero della Difesa, il Maggiore Generale ha ribadito che, grazie a questi rinforzi, l’Aeronautica Militare bielorussa garantisce in modo affidabile la sicurezza dello spazio aereo del Paese.
Foto Aeronautica Bielorussa
Maurizio SparacinoVedi tutti gli articoli
Nato a Catania nel 1978 e laureato all'Università di Parma in Scienze della Comunicazione, ha collaborato dal 1998 con Rivista Aeronautica e occasionalmente con JP4 e Aerei nella Storia. Dal 2003 collabora con Analisi Difesa occupandosi di aeronautica e industria aerospaziale. Nel 2013 è ospite dell'Istituto Italiano di Cultura a Mosca per discutere la propria tesi di laurea dedicata a Roberto Bartini e per argomentare il libro di Giuseppe Ciampaglia che dalla stessa tesi trae numerosi spunti. Dall'aprile 2016 cura il canale Telegram "Aviazione russa - Analisi Difesa" integrando le notizie del sito con informazioni esclusive e contenuti extra provenienti dalla Russia e da altri paesi.