Il Doria rientra dal Libano

Dopo aver percorso 16287 miglia e aver trascorso 2024 ore solcando le acque del Mediterraneo, Nave Doria ammaina la bandiera azzurra simbolo delle Nazioni Unite e lascia il Paese dei cedri dirigendo verso Taranto. L’Unità era salpata il 2 settembre, come meno di 48 ore di preavviso, verso le acque antistanti il Libano con il compito di supportare il contingente italiano impegnato nella missione UNIFIL (United Interim Force In Lebanon) quando sembrava imminente l’intervento militare di alcuni Paesi Occidentali e arabi contro il regime di Damasco. Il ruolo del Doria, unità con spiccate capacità di difesa aerea era infatti quello di proteggere da eventuali rappresaglie aree le forze dell’Onu e il conti gente italiano schierati nel Libano meridionale.

Il 9 ottobre il Doria  è entrato ufficialmente a far parte di UNIFIL e dopo qualche giorno ha fatto ingresso nel porto di Beirut, dove, il 16 ottobre, nel corso di una cerimonia svoltasi sul ponte di volo, presieduta dal Force Commander e Head of Mission di UNIFIL, Generale di Divisione Paolo Serra, cui ha preso parte anche l’Ambasciatore d’Italia in Libano, Giuseppe Morabito, l’equipaggio di Nave Andrea Doria ha ricevuto il basco blu e sull’albero dell’Unità è stata issata a riva la bandiera dell’ONU. Nave Doria è entrata così parte a far parte della MTF di UNIFIL ,composta da otto unità (2 tedesche, 1 greca, 1 turca, 2 bangladesi e la fregata brasiliana Uniao, Flagship della forza). Il compito della MTF, al comando del Rear Admiral Joese De Andrade Bandeira Leandro, è quello di contribuire all’applicazione e al rispetto di quanto sancito dalla Risoluzione 1701 del Consiglio di Sicurezza dell’ONU.

L’ Unità in tale contesto ha svolto attività di MIO (Maritime Interdiction Operations) per prevenire l’ingresso di armi e materiale non autorizzati nel territorio libanese,cui ha affiancato un non meno importante ed intensa attività addestrativa a favore della LAF- N (Lebanese Armed Forces – Navy), fondamentale per il perseguimento di un obiettivo essenziale della Risoluzione: rendere la marina libanese pienamente autonoma nel controllo delle proprie acque territoriali e di interesse. L’ importante attività operativa è stata inoltre integrata da differenti cicli id esercitazioni con le altre Unità della MTF, particolarmente interessanti in ragione della poco usuale interazione con Marine di altre aree geografiche e non facenti parte di alleanze o coalizioni nell’ambito delle quali la Marina Militare opera abitualmente.

(Con fonte comunicato Marina Militare)

Foto Marina Militare

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