QUINTO TEST NUCLEARE PER PYONGYANG

La Corea del Nord ha annunciato di aver fatto detonare con successo la sua quinta e più potente bomba atomica; e lo ha fatto in coincidenza con l’anniversario dell’instaurazione del regime comunista. L’annuncio sui media statali è arrivato qualche ora dopo una forte scossa sismica, “un terremoto artificiale” di 5,3 di magnitudo, registrata vicino alla zona usata per i test nucleari.

E’ stata la stessa televisione governativa a dare la notizia: “I nostri scienziati hanno portato a termine una detonazione di una ogiva nucleare di nuovo tipo nel sito di test nucleari nel nord del Paese. Il partito ha inviato un messaggio di felicitazione per la realizzazione di questa prova di successo”.

Pyongyang ha poi aggiunto che il test ha confermato la possibilità di montare una testata nucleare su un missile.

“Questo test nucleare ha confermato finalmente la struttura e le caratteristiche specifiche di una testa nucleare che è stata standardizzata in modo che essa possa essere montata sui missili balistici strategici”, ha riferito l’agenzia statale aggiungendo che tali testate possono essere “prodotte in quantità ed in vari formati”.

All’inizio della settimana il leader nordcorenano, Kim Jong-un aveva lasciato intendere che qualcosa stava per accadere esortando le forze armate ad andare avanti nello sviluppo dell’arsenale nucleare.

Questo nuovo test atomico, coincidente con l’anniversario della creazione della Repubblica popolare e l’instaurazione del regime comunista nel 1948, sarebbe stato “potentissimo”, hanno riferito fonti della difesa sudcoreana citate dalle agenzia Yonhap.

Il test nucleare effettuato oggi dalla Corea del Nord “è il più potente fino ad ora, poco meno forte dell’esplosione della bomba atomica su Hiroshima”. Lo hanno riferito fonti militari di Seul secondo quanto riportato dai media internazionali. La potenza sprigionata dal quinto test di Pyongyang, hanno spiegato l’agenzia meteorologica sudcoreana, è stata pari a “10 kilotoni, quella di Hiroshima a 15″.

Immediata la condanna della comunità internazionale, a cominciare dai Paesi vicini, Corea del Sud e Giappone.

La presidente sud-coreana, Park Geun-hye, ha definito il test “un atto di autodistruzione”, “una provocazione che isolerà ancora di più” il regime e una testimonianza della “incoscienza maniacale” del tirannico leader nordcoreano, ossessionato -ha ricordato- dalla volontà di dotarsi di un arsenale nucleare contro tutto e contro tutti.

Il governo giapponese ha definito “assolutamente inaccettabile” il test nucleare: “Il programma nucleare in Corea del Nord diviene una minaccia gravissima per la sicurezza del Giappone e compromette la sicurezza e la pace della regione e della comunità internazionale”, ha detto il premier Shinzo Abe.

Anche il presidente francese Francois Hollande ha denunciato “con forza” il test e ha chiesto al consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite di intervenire.

La Casa Bianca ha fatto sapere che il presidente americano, Barack Obama, ha chiamato a consultazioni e parlato telefonicamente con i leader giapponese e sudcoreano. Obama avrebbe rassicurato gli alleati circa la copertura del deterrente atomico statunitense e ha avvertito Pyongyang di “serie conseguenze” per il test di oggi.

Nonostante la potenza del test nucleare effettuato questa mattina, lo sviluppo annunciato di ordigni all’idrogeno e i progressi che sembrano confermati nella produzione di plutonio e nella miniaturizzazione di ordigni nucleari e testate per missili balistici, l’arsenale atomico del regime comunista (stimato in 15/20 ordigni) ha un valore difensivo e soprattutto deterrente.

E’ vero che lo scopo degli ultimi test atomici e balistici (incluso il recente lancio di tre missili a medio raggio Nodong-1 nelle acque della Zona Economica Esclusiva nipponica) era valutare i progressi delle testate atomiche imbarcabili sui missili balistici che la Corea del Nord produce da anni, ma Pyongyang non avrà mai le risorse economiche per dotarsi di un numero tale di armi nucleari e vettori da poter condurre un’offensiva nucleare su vasta scala.

Il suo arsenale sembra infatti avere lo scopo di pura deterrenza, cioè scoraggiare i nemici (USA, Giappone Sud Corea) ma anche gli “amici” cinesi dal tentare di rovesciare il regime.

Obiettivo che Kim Jong-Un ha per ora raggiunto anche se tra gli “effetti collaterali” del test di oggi vi sono l’incremento delle pressioni a Seul e Tokyo di quanti vorrebbero dotarsi della “bomba” per bilanciare gli arsenali nordcoreani e cinesi.

Foto: KCNA

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