In calo la spesa per le missioni italiane oltremare

Nel 2017 l’Italia spenderà per le missioni all’estero 1.132.745.294 euro di cui 175 milioni per la cooperazione allo sviluppo del Ministero degli Esteri e 120 milioni per finanziare per il terzo anno consecutivo le forze armate afghane: lo ha stabilito il Consiglio dei ministri nella riunione del 14 gennaio scorso e la delibera è stata trasmessa al Parlamento che dovrà approvare lo stanziamento.

In calo quindi i costi per le operazioni militari che nel 2016 furono pari 1,21 miliardi ma in lieve aumento i fondi per la cooperazione in confronto ai 90 milioni dello scorso anno. In totale saranno impiegati 7.459 militari e 167 unità delle forze di polizia.

La missione più rilevante in termini di effettivi impiegati e di costi resta quella in Iraq dove il contingente italiano nell’ambito della Coalizione per la lotta allo Stato Islamico resterà secondo solo a quello statunitense per numero di effettivi schierati. Il Consiglio dei Ministri ha infatti stabilito oggi di mantenere in Iraq fino a 1.497 unità per un costo che quest’anni raggiungerà i 300,7 milioni, in netta crescita rispetto ai 237 milioni dell’anno scorso e ai 200 del 2015.

In Afghanistan è previsto uno stanziamento di 174,4 milioni (179 l’anno scorso) per la presenza di 900 militari, più altri 120 milioni per sostenere le forze armate di Kabul.

Confermata anche la missione in Libia. Nell’ambito dell’Operazione Ippocrate, continuerà a funzionare l’ospedale da campo di Misurata anche se l’operazione tesa a curare i miliziani feriti durante la battaglia di Sirte contro l’IS sta perdendo significato a oltre un mese dal termine della battaglia. Oltre al personale sanitario ci sono unità con compiti logistici e di protezione della base e scorta. In tutto saranno impiegati fino a 300 uomini e lo stanziamento per il 2017 è di 43,6 milioni.

A questi si aggiungono 3,6 milioni assistere la Guardia costiera libica mentre per l’Operazione Mare Sicuro che protegge il traffico mercantile e le piattaforme petrolifere antistanti la costa lo stanziamento è di 84 milioni contro i 90,2 del 2016. con 700 militari coinvolti.

Nello stesso ambito l’operazione Ue a guida italiana Eunavformed/Sophia viene finanziata con stanziamento di 43,1 milioni (contro i 70,3 dell’anno scorso) per 585 uomini, una nave e 2 mezzi aerei.
In Libano prosegue la missione Unifil con 1.125 uomini, inclusi 25 militari della Mibil, la missione bilaterale di addestramento delle forze armate libanesi, per un costo di 153 milioni stanziati per il 2017 (155,6 nel 2016).

Le altre missioni principali sono:
Sea Guardian Nato nel Mediterraneo con 287 unità e 17,5 milioni
Kosovo con 538 unità e 78,6 milioni (78,5),
Atalanta contro la pirateria nell’Oceano Indiano con 407 uomini e 26,9 milioni)
Somalia (123 uomini e 12,3 milioni) EUTM Somalia,
Gibuti (116 uomini e 12,3 milioni) missione nazionale,
Sinai Egitto MFO (fino a 75 uomini e 4 milioni),
Nato – Active Fence in Turchia (130 uomini e 11,8 milioni),
Nato -controllo spazio aereo della Turchia (6 uomini e 1,9 milioni),
Nato – navi nel Mediterraneo (44 uomini e 1,8 milioni),
Nato   in Lettonia (160 uomini e 20 milioni),
Nato  in Bulgaria (110 uomini e 11,6 milioni),
Nato in Islanda (145 uomini e 3 milioni),
Missione negli Emirati, Bahrain e Qatar (126 uomini e 21,5 milioni).

L’Italia nel 2017 avrà missioni minori per numero di uomini e stanziamenti anche in Bosnia, Albania, Cipro, Hebron, Gerico, Rafah, Palestina, India, Pakistan, Mali e Niger.

Foto KTCC

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